“Tra il 2020 e il 2023 i dividendi delle grandi società italiane quotate sono aumentati dell’86%. Nel frattempo, i salari reali dei dipendenti sono diminuiti del 13%” – .

“Tra il 2020 e il 2023 i dividendi delle grandi società italiane quotate sono aumentati dell’86%. Nel frattempo, i salari reali dei dipendenti sono diminuiti del 13%” – .
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Volano i dividendicrolla potere d’acquisto dei lavoratori. A dettagliare una dinamica ormai ben nota è l’analisi portata avanti da Oxfam in vista della Giornata internazionale dei lavoratori. Che mostra come tra il 2020 e il 2023 saranno distribuiti gli utili azionisti dalle società italiane quotate a maggiore capitalizzazione incrementate del‘86% in termini realimentre il buste paga dei dipendenti del settore privato, tenendo conto dell’inflazione, si sono alleggeriti 13%. Guardando al resto del mondo, negli stessi anni intorno alla pandemia 31 paesi i dividendi, adeguati all’inflazione, sono aumentati 45% (+195 miliardi di dollari), mentre i salari reali sono cresciuti in media solo poco più del 3%. E, se escludiamo la Cina, in media i salari hanno lasciato sul terreno il 3% del loro valore reale. “Ciò significa che milioni di lavoratori non riescono a sfuggire al circolo vizioso dell’ povertà e per assicurare un livello di esistenza dignitoso a sé stessi e alle loro famiglie”, commenta Misha Maslennikov, policy advisor sulla giustizia economica per Oxfam Italia. “Un’ingiustizia evidente, sintomatica di un sistema economico che premia di più ricchezza che lavoro.”

Allargando l’orizzonte temporale, in Italia i salari nominali sono aumentati del 107,5% tra il 1991 e il 2022 ma in termini reali sono rimasti pressoché invariati, mostrando un crescita di appena l’1%. Una battuta d’arresto che nel 2022 ha collocato l’Italia al 22esimo posto tra i Paesi OCSE per livello dei salari reali medi annui: 13 posizioni in meno rispetto al 1992. “La moderazione salariale è un problema macroscopico del mercato del lavoro italiano”, commenta Maslennikov. “Altri problemi strutturali riguardano il ritardo occupazionale rispetto ad altre economie avanzate, il più basso qualità del lavoro dei giovani e delle donnel’uso diffuso di forme di lavoro atipico che determina segnato disuguaglianze salariali e allarga le fila dei lavoratori poveri. Purtroppo il governo non sembra intenzionato ad affrontare le tante questioni irrisolte. Con il suo mantra “più assumi, meno paghi” non attribuisce alle politiche industriali il ruolo prioritario per lo sviluppo di una buona occupazione, ma lo lascia alla convenienza economica e fiscale delle imprese. La scelta di liberalizzare ulteriormente i contratti a tempo determinato e anche il lavoro occasionale rischia di rafforzare le trappole dell’ precarietà. L’accesa opposizione a salario minimo legale denota poi un disinteresse a tutelare i lavoratori meno tutelati”.

La ricerca giunge inoltre alla conclusione che il1% più ricco della popolazione globale, che ha il 43% delle attività finanziariei, si è messo in tasca la cifra media di nel 2023 9 mila dollariuguale a 8 mesi di stipendio di un lavoratore medio (dati Organizzazione Internazionale del Lavoro). Quello forte concentrazione dei redditi da capitale in molti paesi porta tra l’altro che la crescita dei dividendi espande la disuguaglianza reddito interno. I dati, secondo Oxfam, confermano l’allarme lanciato dall’Organizzazione internazionale del lavoro sulla crescente diffusione del povertà lavorativa su scala globale: quasi 1 lavoratore su 5 guadagna un salario inferiore alla soglia di povertà di 3,65 dollari al giorno (a parità di potere d’acquisto) e i salari del 66% dei lavoratori nei paesi a basso reddito non superano questa soglia.

Sono tratti i dati sugli utili distribuiti Indice dei dividendi globali Janus Hendersonche monitora i dividendi pagati agli azionisti dalle 1.200 società più grandi al mondo per capitalizzazione di mercato (pari al 90% del totale dei dividendi globali).

Il Fatto è partner di Oxfam nel promuovere la partecipazione dell’Italia alla raccolta firme per chiedere all’Ue di introdurre una tassa sul latifondo a livello europeo. Ecco il link al sito La Grande Ricchezza dove potrete firmare.

 
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