Gli affitti sono aumentati (molto) più dei salari. L’impatto medio sulle buste paga dei dipendenti raggiunge il 46% – .

Gli affitti sono aumentati (molto) più dei salari. L’impatto medio sulle buste paga dei dipendenti raggiunge il 46% – .
Gli affitti sono aumentati (molto) più dei salari. L’impatto medio sulle buste paga dei dipendenti raggiunge il 46% – .

Gli stipendi sono aumentati molto meno dell’inflazione, al contrario gli affitti sono aumentati di più. COME per i dipendenti che risiedono nei capoluoghi di provincia, i costi per la casa si mangiano una volta porzione sempre più significativa della busta paga. Per fare i calcoli E Il sole 24 ore che esamina l’evoluzione degli affitti liberi tra il 2018 e il 2023. Nell’arco di cinque anni il peso della rata sui redditi è cresciuto, in media, dal 31,6% al 35,2%. Ma ci sono città come Firenze dove l’affitto quasi toglie il metà dello stipendio (46,5%), ad altri piace Roma, Venezia o Bologna dove resta sopra il 40%. Va solo un po’ meglio Milano (37,5%). La situazione migliora invece a Genova (25,2%), Torino (26,6%) o Palermo (27,8%). A metà strada Napoli (31,7%) e Bari (31,3%).

Sono invece le capitali dove il rapporto tra valore dello stipendio e dell’affitto è più favorevole Alessandria, Asti, Biella, Enna e Vercellidove stai in mezzo 17 e 18%. In valori assoluti i canoni medi mensili più elevati sono quelli di Milano (1.122 euro). Poi Firenze (967) e Roma (947 euro). Anche in queste città potrebbe avere un impatto la diffusa presenza di appartamenti destinati ad affitti brevi, rivolti soprattutto ai turisti. Complessivamente nel 2018 il tasso medio di tutti i capitali era di 615 euro mentre nel 2023 era arrivata i 731 euro. Se avesse mantenuto lo stesso ritmo dell’inflazione, calcola Il Sole 24 Ore, si sarebbe dovuta fermare a 715 euro. Gli affitti più bassi si registrano a Caltanisetta (302 euro), Enna (304)Isernia (312) e Asti (327).

Milano è anche una delle città in cui si registra l’incidenza dell’ costo della casa sul reddito è cresciuto maggiormente nei cinque anni analizzati, con a aumento del 6,3%, uguale a Bologna e preceduto solo da Vicenza (+8,5%). Sono una ventina le città in cui il rapporto è migliorato, tra cui Ascoli, Campobasso, Imperia, Siracusa, Reggio Calabria e Udine. Un miglioramento che può dipendere sia da rate che si sono mosse poco o sono scese, sia da stipendi che in proporzione sono cresciuti di più.

 
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