Stellantis chiede ai lavoratori di Cassino di lavorare a Sochaux per evitare licenziamenti – .

Stellantis chiede ai lavoratori di Cassino di lavorare a Sochaux per evitare licenziamenti – .
Stellantis chiede ai lavoratori di Cassino di lavorare a Sochaux per evitare licenziamenti – .

Sembra che il Attività di trasferimento di Stellantis non si limitano ad esaminare ciò che riguarda gli schemi di produzione. È infatti di questi giorni notizia che il Gruppo nato dalla fusione tra FCA e PSA abbia chiesto ad alcuni operai e dipendenti dello stabilimento di Cassino qualcosa di sicuramente molto particolare.

Secondo quanto leggiamo sopra Cronaca di Torinoil Gruppo diretto da Carlos Tavares avrebbe proposto ai propri dipendenti che lavorano presso l’ Stabilimento di Cassino valutare la possibilità di lavorare all’estero; nello specifico la proposta sarebbe quella di puntare sulla Francia.

Il trasferimento dei lavoratori di Stellantis da Cassino a Sochaux sarebbe solo temporaneo

Al centro della proposta ci sarebbero gli addetti al montaggio e alle carrozzerie, ai quali è stata offerta la possibilità di trasferirsi temporaneamente nello stabilimento Peugeot di Sochaux dove oggi si producono esclusivamente veicoli elettrici. Stellantis avrebbe offerto ai propri dipendenti di stanza a Cassino uno stipendio intero ed un aumento giornaliero di 130 euro per le spese di vitto e alloggio necessario per la gestione del viaggio in Francia.

Per quanto riguarda i dipendenti cassinesi addetti al reparto presse e plastica, è stato loro proposto un possibile trasferimento a Mirafiori o ad Atessa. Queste proposte di Stellantis seguono la necessità di ricorrere agli ammortizzatori sociali, quindi l’applicazione della cassa integrazione prevista per lo stabilimento di Cassino in provincia di Frosinone. L’approccio a viaggi di questo tipo deriva dalle attività legate ad una sostanziale riorganizzazione interna promossa da Carlos Tavares per migliorare la produttività degli stabilimenti del Gruppo. Di conseguenza, si propone il trasferimento dei dipendenti verso Sochaux oppure verso Mirafiori e Atessa per far fronte alla scelta di guardare al cassa integrazione oppure la possibilità, appunto, di lavorare a stipendio pieno presso altre fabbriche. Una condizione probabilmente difficilmente utilizzabile dai dipendenti del Gruppo di stanza a Cassino.

 
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