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Parigi e Milano si preparano ad aprire le contrattazioni in forte rialzo dopo l’esito del primo turno delle elezioni parlamentari francesi e l’euro segna un netto rialzo, toccando quota 1,0760 dollari (1,071 venerdì sera).
I futures sul Cac40 di Parigi segnano un rialzo intorno al 2,7%, dopo che il listino era stato il peggiore della scorsa settimana, perdendo il 2%, mentre i futures sul Ftse Mib di Piazza Affari segnano un +1,4% (-0,5% lo scorso settimana). Aumento vicino all’1% per i contratti sul Dax di Francoforte.
Il voto francese ha confermato la tendenza del giorno prima con l’affermazione del Rassemblement National di Marine Le Pen, accreditato intorno al 34%, e del Nuovo Fronte Popolare di sinistra al 28% mentre la formazione del presidente della Repubblica, Emmanuel Macron, fermo intorno al 21%: per il momento però Le Pen non avrebbe la maggioranza assoluta dell’Assemblea nazionale e le prime dichiarazioni sulla volontà di creare un blocco anti-RN al ballottaggio del 7 luglio lasciano aperte le valutazioni sul futuro struttura politica francese. “Un parlamento bloccato è lungi dall’essere politicamente ideale, ma non è necessariamente il risultato più sfavorevole per il mercato. Per questo motivo, gli spread OAT-Bund potrebbero trarne vantaggio, ma facciamo fatica a vedere una ripresa coerente e sostenibile” è il commento di Peter Goves, responsabile della ricerca sul debito sovrano dei mercati sviluppati presso MFS IM, a seguito del voto.
Petrolio in rialzo di mezzo punto percentuale: il Brent di settembre è scambiato a 85,45 dollari al barile, quello di agosto a 82 dollari al barile. Gas in crescita dello 0,4% ad Amsterdam a 34,6 euro per megawattora.
Nel corso della settimana, il fattore politico resterà uno dei principali, con le elezioni nel Regno Unito (il 4 luglio) che si aggiungeranno all’attesa per il secondo turno in Francia (domenica 7), mentre, sul lato economico, il Inizia oggi il forum delle banche centrali di Sintra organizzato dalla BCE con diversi interventi di Christine Lagarde e Jerome Powell. Sul fronte macroeconomico, domani ci sarà l’inflazione di giugno dell’eurozona. Venerdì è il rapporto mensile sul mercato del lavoro statunitense.
