La stretta di mano “artistica” tra Michael Ackerman (Israele) e Ramak Fazel (Iran) alla MIA Photo Fair di Milano – .

La stretta di mano “artistica” tra Michael Ackerman (Israele) e Ramak Fazel (Iran) alla MIA Photo Fair di Milano – .
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Una “stretta di mano artistica” per la pace. Al MIA Photo Fair evento d’arte internazionale dedicato a fotografia in Italia conclusasi domenica 14 aprile, gli artisti Michael Ackermann (Israele) e Ramak Fazel (Iran) hanno deciso di scambiare le loro opere, esposte rispettivamente nelle gallerie Spot Home Gallery e Viasaterna, all’interno della sezione «Oltre i confini del Mediterraneo», curata da Rischa Paterlini.
Entrambe le gallerie, su richiesta del artistid’intesa con MIA Photo Fair e Fiere di Parma lo hanno fatto abbattere il muro che li separavano staper inviare un messaggio di pace, speranza e convivenza, esprimendo solidarietà E vicinanza ad entrambe le popolazioni, iraniana e israeliana.

Fazelpresente al MIA, appena ha saputo della notizia dell’attacco iraniano di sabato sera, ha subito chiamato il suo amico Michaelaccettando abbattere il muro che separava gli stand e si scambiavano le rispettive opere, in una simbolica stretta di mano e di amicizia.

Ramak Fazel è cresciuto tra l’Iran e gli Stati Uniti. Dopo la laurea in Ingegneria Meccanica alla Purdue University, si trasferisce a New York, dove studia graphic design e fotografia. Al MIA ha esposto l’opera «Miniature», una serie di opere raffiguranti il ​​fermento culturale e sociale dell’Iran vissuto da Fazel tra la fine degli anni ’90 e l’inizio degli anni 2000, un periodo di forti tensioni e allo stesso tempo di profondo disagio sociale, culturale ed economico per la nazione . Con il suo lavoro in particolare indaga lo sradicamento geografico e il concetto di identità.

Michael Ackermann, nato a Tel Aviv, ha trascorso l’infanzia e la giovinezza negli Stati Uniti, dove la sua famiglia è emigrata nel 1974. Ha iniziato a fotografare all’età di 18 anni. Nel 1998 ha ricevuto il prestigioso «Infinity Award for Young Photographer» dal Centro Internazionale di Fotografia a New York. Tutto il suo lavoro esplora il tempo e atemporalità, storia personale e storia dei luoghi. Al MIA ha esposto «Varanasi» (India), dove è tornato oltre 20 anni dopo il suo primo grande progetto «End Time City», pubblicato nel 1999.

“Con questo prestazione artistico, MIA Photo Fair ha voluto esprimere un messaggio molto forte di pace e convivenza. Un segnale morale di vicinanza ad iraniani e israeliani. Abbiamo subito accolto le richieste degli artisti e delle loro gallerie, richieste che sono arrivate quando abbiamo saputo dell’attacco da parte dell’Iran. Volevamo essere vicini a loro, così come alle persone e ai rispettivi Paesi” ha dichiarato Ilaria Dazzi Direttore espositivo di MIA Photo Fair-Fiere di Parma. «Questa performance esprime al meglio il messaggio e il senso della sezione “Oltre i confini del Mediterraneo” curata da Rischa Paterlini. Una sezione che va oltre frontieredove il Mediterraneo è una speranza, un augurio di pace per tutti coloro che vivono in quelle regioni”.

15 aprile 2024

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Tag: artistico stretta di mano Michael Ackerman Israele Ramak Fazel Iran MIA Foto Fiera Milano

 
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