“Arte contro la cultura dello scarto” – .

Biennale, Nordio: “Arte contro la cultura dello scarto”

19 aprile 2024

L’insegna luminosa di un occhio che fissa, attaccata alla torre di controllo del carcere femminile della Giudecca a Venezia. Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, riflette su questa installazione del collettivo artistico Claire Fontaine, in occasione dell’inaugurazione del padiglione della Santa Sede per la Biennale, quest’anno all’interno del carcere lagunare.

“Un occhio strabico può significare molte cose”, dice il Guardasigilli nel suo discorso; “l’incapacità dei detenuti di vedere l’esterno, e quindi uno stato di esclusione e di mancanza di reciprocità”. Ma al contrario, prosegue il Ministro, “può significare anche l’incapacità di chi sta fuori di vedere dentro il carcere, cos’è la vita carceraria; un mondo che le persone libere generalmente tendono a ignorare”.

“Siamo con voi nella notte”, una delle due installazioni del collettivo Claire Fontaine nel carcere della Giudecca. Crediti: Marco Cremascoli
“Siamo con voi nella notte”, una delle due installazioni del collettivo Claire Fontaine nel carcere della Giudecca. Credito: VaticanNews/Franco Piroli

L’installazione del collettivo Claire Fontaine è tra le opere della mostra “Con i miei occhi”: a partire dal 20 aprile, vede i detenuti fare da guida ai visitatori, alla scoperta di otto artisti, tra cui Maurizio Cattelan, che accoglie gli ospiti all’ingresso del la prigione con il murale “Padre”.

inaugurazione del padiglione della Santa Sede per la Biennale di Venezia
“Padre”, di Maurizio Cattelan, all’ingresso del carcere della Giudecca. Credito: Ministero della Giustizia

Il pericolo da cui Nordio mette in guardia, e che eventi di questo genere tendono ad arginare, è “la cultura dello scarto”, citando le parole di Papa Francesco che visiterà il padiglione domenica 28 aprile. Il Ministro sottolinea inoltre come la situazione carceraria sia stata una priorità “fin dal primo momento in cui sono entrato in carica”.

Insieme al Guardasigilli, anche il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiulianoe il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellariaccompagnato da José Tolentino de Mendonça, prefetto del dicastero per la cultura e l’educazione della Santa Sede e commissario del padiglione. Il cardinale si sofferma sui concetti di reciprocità e trasformazione: “Abbiamo bisogno di parole nuove, diverse da quelle in cui siamo entrati”, evidenzia nel suo discorso; “Chi percorre questa strada, usando il cuore e gli occhi, aiuterà a trovarli”.

Nordio e Sangiuliano al padiglione della Santa Sede nel carcere della Giudecca per la Biennale di Venezia
I ministri Nordio e Sangiuliano. Credito: Ministero della Giustizia
Sinfonia, Sonia Gomes, Biennale di Venezia nel carcere della Giudecca (Credit: Raffaella Calandra/Ministero della Giustizia)
“Sinfonia” di Sonia Gomes, nella cappella interna del carcere della Giudecca. Credito: Ministero della Giustizia

Il capo del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria, Giovanni Russosottolinea come, con iniziative come quelle con la Santa Sede “vogliamo aggiungere una terza certezza alle due comunemente citate – quelle della legge e della pena -, cioè la certezza della guarigione e della rieducazione”.

Infine, gli interventi dei curatori della mostra “Con i miei occhi”. Bruno Racine punta sullo sforzo di andare oltre il buon senso. “Chi entra qui deve sottostare a regole precise, ha l’impressione di essere uno straniero”, dice; “volevamo proporre qualcosa che fosse allo stesso tempo un’esperienza artistica, ma anche umana e relazionale, e in questo è stato fondamentale il coinvolgimento dei detenuti”.

Anche la curatrice Chiara Parisi parla del grande contributo dei finalisti: “è un’emozione incontrarli, ascoltarli e vederli emozionarsi davanti alle opere”; tra gli obiettivi della mostra c’è anche quello di “trasformare le donne che hanno commesso degli errori in risorse consapevoli”.

Crediti video: VaticanNews/Franco Piroli

 
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