La mostra di Gaetano Pesce al Fuorisalone – .

In attesa, commosso – ça va sans dire –, riorganizzato. E finalmente eccolo qui. Al Fuorisalone 2024la mostra di Gaetano Pesce, Felice di vedertiapre le sue porte dal 19 al 23 aprile al grande, grandissimo pubblico che non vede l’ora di riempirsi gli occhi con l’arcobaleno funzionale ed estetico, antropomorfo e materico disegnato da Pesce. Ma prima di entrare nell’allestimento fantasioso, all’esterno, l’installazione L’uomo stanco dice la sua. La sua dimensione extra – extra-large e extra-ordinaria – catalizza l’attenzione della piazza su cui si affaccia Venerabile Biblioteca Ambrosianacioè l’indirizzo, quest’anno (anche) parte del circuito di 5VIE, che ospita la mostra. Ha un effetto. Perché è come se il creativo avesse lasciato un Milano una testimonianza schietta su uno dei temi più sentiti della nostra società: la stanchezza. “È mia opinione che l’uomo, ai nostri giorni, mostri segni di stanchezza. Questo essere, che in passato ha realizzato tante imprese come difficili decisioni politiche, grandiose opere di ingegneria, importanti bonifiche, straordinarie scoperte scientifiche, realizzazioni di “arte di grande valore culturale, oggi è stanco”, scriveva Gaetano Pesce. “Il segno di questa stanchezza è rappresentato dalla disonestà di certi amministratori politici, imprenditori, professionisti, uomini d’arte, appartenenti ad associazioni criminali o mafiose, ecc.”. L’esaurimento morale è nel lavoro. Si vede tutto: è nella testa chinata, nel corpo che regge su quattro gambe, nel contrasto schiena-pancia che crea un monumentale angolo retto. Così Gaetano Pesce, prima di partire, ha risposto al desiderio di costruire con la fantasia e il disegno un altro messaggio politico. “Con l’aiuto del Comune di Milano, ad aprile concluderemo quanto iniziato nel 2019 con l’ Sua Maestà impaziente nella prestigiosa Piazza Duomo. (…) Se la Maestà sofferente ha parlato della crudeltà con cui molti uomini, in molti paesi e tradizioni, trattano le donne, L’uomo stanco parla della fatica etica di cui soffre il cosiddetto sesso forte”.

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Lorenzo Bacci

Fuorisalone 2024, Nice To See You, mostra di Gaetano Pesce

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Fuorisalone 2024, installazione The Tired Man di Gaetano Pesce

E poi c’è l’esposizione fuori porta, ovvero sotto lo storico tetto dell’istituzione culturale che conta 460mila volumi tra opuscoli, incunaboli e libri del Cinquecento. Sì, nell’atrio e nella Sala delle Academie, ambiente privato della Biblioteca Ambrosiana, l’iris fantastico si confronta (anche) con la sacralità. Ma non solo. Il concetto di. vive nella mostra funzionalità, per il quale il designer ha lottato per tutta la sua vita creativa. “Ormai da molti anni sostengo che il futuro degli oggetti li vede non solo soddisfare le qualità di funzionalità e forma, ma anche essere portatori di un messaggio. Dopo circa sessant’anni di tentativi di far accettare questo arricchimento culturale del Design, sono avvertito che molti giovani designer seguono quanto sopra descritto”, ha affermato. Il paesaggio sui toni del rosso sorride con le sedie, sfida la geometria con i tavoli, affronta l’umanità con bestialità. “I lavori sono stati realizzati tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024”, ci racconta Giulia Tosciri, Direttore della sede newyorkese di Gaetano Pesce. “Questa famiglia di sedili – Il più grande, il bambino, il cugino e il piccolo – si presenta con espressioni diverse: volti riconoscibili e umani. Poi ci sono iSedia Oman CappuccinaL’Sedia dell’Oman el’Trono della sedia dell’Oman, che rappresentano l’albero. Abbiamo fatto un viaggio in Oman e Gaetano si è ispirato a questo albero, da cui si produce una resina. Da lì è iniziata una ricerca, una sperimentazione anche dal punto di vista materico. Questi sedili sono realizzati con un’unica colata di due resine diverse: una flessibile e una rigida. Esiste anche una ristampa del 60 armi e i tavoli Origami, realizzato con un unico foglio di resina traslucida, piegato alla perfezione per dare forma ad una struttura con ripiano e gambe”.

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Fuorisalone 2024, mostra Felice di vederti di Gaetano Pesce

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Fuorisalone 2024, mostra Felice di vederti di Gaetano Pesce

Non potevo perderloSerie in su vestita di blu – “Lo inseriamo sempre perché è l’opera più famosa di Gaetano, il primo oggetto con significato politico in difesa delle donne”. E quanto è bello che, da uno sguardo laterale, sia come protetto da un’icona sacra. Questo pezzo di B&B Italia e della libreria Luigi (o mi ami) realizzati per Bottega Ghianda sono gli unici in produzione di questa mostra collettiva e temporanea. Tutto il resto è il risultato del lavoro artigianale e manuale svolto a Brooklyn. Tra le mani che si stringono Lampada dell’Amicizia, disegnata da Pesce dopo la pandemia quando toccare non era più vietato, e la sedia Nessuno è perfetto in formato XL, lo studio del designer presenta a Milano un’altra riflessione: bisogna alzarsi con lo spirito e la mente. “Ultimamente”, continua Giulia Tosciri, “Gaetano aveva pensato di allargare alcune sedute, riempiendole di significato: con la speranza di elevarci per poterci sedere”. In tutti i campi, anche (e soprattutto) in quelli culturali e politici. Così, con questa mostra che spazia dall’interno all’esterno di un luogo che consegna alla sua Milano conoscenza, curiosità e storia, ogni giorno dell’anno, tiriamo le conclusioni finali di una poetica impegnata su tre fronti: forma, funzione e il significato. Portiamo ancora a casa un pensiero filosofico sincero secondo il quale il design non è solo una riflessione sull’estetica, ma anche un messaggio nel messaggio: fedeltà alle idee oggi e sempre.

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Fuorisalone 2024, mostra Felice di vederti di Gaetano Pesce

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Fuorisalone 2024, mostra Felice di vederti di Gaetano Pesce

INFORMAZIONI

Felice di vedertiGaetano Pesce

Dal 19 al 23 aprile 2024, dalle 10:00 alle 18:00

Presso Veneranda Biblioteca Ambrosiana (piazza Pio XI 2) – Atrio e Sala dell’Accademia

Ingresso libero

www.ambrosiana.it

Primo piano del volto di Alessia Musillo

Alessia Musillo è redattrice di Elledecor.it. Laureata all’Università Statale di Milano con una tesi svolta alla Fondazione Treccani di Milano, ha studiato inoltre Lingue Moderne all’Università di Strathclyde a Glasgow (UK) e Semiotica all’Università di Tartu (Estonia). Dopo aver collaborato con diverse testate, oggi trasforma l’attualità in storie scrivendo di città, design e cultura pop per il sito Elle Decor Italia. Potete seguirla su Instagram (@alessia__musillo) o leggendo Elledecor.it. I suoi articoli sono viaggi sulle tracce del vivere contemporaneo. La parte centrale di lei? La parola.

 
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