Inaugurata a Villa Monastero la mostra del pittore Gaetano Orazio – .

Inaugurata a Villa Monastero la mostra del pittore Gaetano Orazio – .
Inaugurata a Villa Monastero la mostra del pittore Gaetano Orazio – .

“All’ombra del lago… di cielo, terra e acqua”, aperta fino al 23 giugno

Orazio operava alla presenza dei visitatori, attratto dalla passione e dallo zelo con cui lavorava

VARENNA – Nello spazio espositivo di Villa Monastero A Varenaè stata inaugurata nei giorni scorsi la mostra del pittore Gaetano Orazio per titolo “All’ombra del lago…di cielo, terra e acqua”aperto fino al 23 giugno.

Lo scorso anno è stata proposta un’interessante iniziativa di questo autore, dedicata al tema del Trovante, che ha coinvolto diversi comuni del lecchese e della Brianza, luoghi di cui Orazio è interprete e cantore, a volte inconsapevole.

L’interesse per l’artista, che quest’anno compie 70 anni, si rinnova in una nuova esperienza particolarmente sentita, che lo vede protagonista nel giardino botanico di Villa Monastero di Varenna, valorizzato e rivitalizzato grazie ai lavori sostenuti dalla Provincia di Lecco con il finanziamento del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

A Villa Monastero Orazio operava alla presenza dei visitatori, attratto dalla passione e dall’impegno con cui lavorava, utilizzando anche tecniche inconsuete: i turisti si soffermavano con curiosità e apprezzavano, seppure con discrezione, ciò a cui assistevano dal vivo.

Nasce così una delle immagini più significative dedicate al giardino della Villa, riportata sulla copertina del catalogo appositamente realizzato, realizzata nel punto in cui, poco dopo l’ingresso, in una zona terrazzata in leggera pendenza, si estende il giardino delle monache. di antico monastero femminile cistercense fondato alla fine del XII secolo, oggi ravvivato con essenze botaniche scelte con amorevole cura da esperti e giardinieri che ne sottolineano la particolarità.

Accanto ai notturni sul lago, i cieli e la terra, le montagne irrinunciabili, i riflessi, le alghe e le stelle, i pesci e le figure ondeggianti, che acquisiscono la memoria e la percezione della loro fluidità attraverso un’insolita sensibilità artistica. .

Come ricordato da Fulvio Panzeri nella recensione della mostra di Villa Greppi tenutasi nel 2008, Giovanni Testori si è occupato di Orazio, attratto dal suo atto non di “dipingere”, ma di “sporcare il quadro”, come Gaetano spesso sottolinea con umiltà. Successivamente Philippe Daverio scrisse di lui: “è un ragazzo curioso, riflessivo. Riflette su se stesso ma soprattutto sul mondo, sulla natura, sulle cose, sul passato e sul presente. Riflette senza che nessuno glielo abbia chiesto, senza un incarico preciso. Riflette perché crede che sia peculiare dell’uomo”.

Come sottolinea la Presidente della Provincia di Lecco nell’introduzione al catalogo, Orazio ha potuto lavorare a Villa Monastero portando il proprio know-how, che lui chiama molto semplicemente “sporcare la tela”, interpretando con la sua sensibilità non solo l’essenza del parco e della storica residenza lariana, ma anche i riflessi nell’acqua del lago in un incanto che si compie e si ripete ogni giorno, rinnovandosi, mai uguale.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

NEXT Mette le mani su un dipinto di Monet non protetto, un attivista viene arrestato al museo d’Orsay – .