La verità di Alvaro Caponi sulla ‘Cena in Emmaus’ di Arrone – .

La verità di Alvaro Caponi sulla ‘Cena in Emmaus’ di Arrone – .
La verità di Alvaro Caponi sulla ‘Cena in Emmaus’ di Arrone – .

28 giu 2024 07:54

di Valentino De Ponte Cardona
Montaggio di Marta Mentasti
Edizioni Ponte Cardona

Alvaro Caponi, originario di Narni, artista, pittore, docente, ricercatore e storico dell’arte, nel corso della sua carriera, dopo aver scritto testi molto apprezzati sul territorio e sulla storia di Narni, si è imbattuto in un vero e proprio mistero, paragonabile alla saga del thriller romanzo “Il Codice Da Vinci”. Dopo anni di lavoro e un’attenta ricerca comparativa, supportato da un team di ricercatori, ha svelato l’enigma della paternità del dipinto ‘Cena in Emmaus’ situato nella chiesa di Santa Maria Assunta ad Arrone (Terni), attribuendolo a Caravaggio.

Dinner in Emmaus (Arrone)

Circa 35-40 anni fa, quando il professor Caponi insegnava e si trovava ad Arrone, rimase colpito da un dipinto esposto nella chiesa del borgo umbro. Questo dipinto era la rappresentazione di una cena nel castello di Emmaus che aveva, a suo avviso, tutti i requisiti e i riferimenti all’arte di Caravaggio. Le ricerche e gli accertamenti iniziarono nel 2016 quando l’artista Caponi, in collaborazione con il critico d’arte Vittorio Sgarbi, fece notare la possibilità e l’ipotesi che il dipinto fosse opera di Michelangelo Merisi, detto il Caravaggio.

La ricerca durò anni e in questo periodo il professor Caponi fu affiancato dalla dottoressa Liviana Sinibaldi, artista e studiosa di belle arti di Carrara, e da un ricercatore, il dottor Flaviano Faveri, insieme a uno staff che gli venne in aiuto nel tentativo di indagare su questo mistero.

Dinner in Emmaus (Brera, Milan)

Attraverso studi comparativi e ricerche storiche sulla vita di Caravaggio sono emersi eventi che legano la figura del grande artista dell’epoca, Michelangelo Merisi, alla storia del territorio ternano. Analizzando fatti e documenti dell’Archivio Vescovile di Spoleto, l’artista e ricercatore ha scoperto tre dipinti rappresentanti le ‘Cene di Emmaus’. Le omonime opere di Caravaggio sono conservate, una alla Pinacoteca di Brera a Milano e l’altra alla National Gallery di Londra.

La questione è sorta proprio quando questo imponente dipinto di Arrone si è trovato senza alcuna paternità autenticata. Pertanto questa grande opera, impreziosita da una bella cornice che si pensa sia attribuita alla bottega artistica del Bernini, non possedeva alcuna firma dell’autore. Chi era dunque l’artista che ha dipinto il quadro?

I fatti e le circostanze emersi dalla ricerca hanno evidenziato un chiaro collegamento tra eventi significativi della vita di Caravaggio e la città di Terni e il suo territorio circostante. L’elemento forse più degno di nota è che Caravaggio fu coinvolto in un evento inappropriato, come spesso accadde nella sua vita a causa del suo temperamento irascibile, che vide come altro protagonista il ternano Ranuccio Tomassoni.

Cena in Emmaus (Londra)

Da qui si intrecciano le storie delle tre cene e dei personaggi che possedevano i vari quadri. Fu venduta una cena alla famiglia del cardinale Mattei che possedeva il castello di Giove, un altro dipinto a Ottavio Costa che lo vendette poi al marchese Costanzo Patrizi, che vantava tra i suoi possedimenti anche il castello di Montoro (Narni), e poi questo apparve il misterioso dipinto di Arrone.

Attraverso lo studio e i confronti con le altre due ‘Cene in Emmaus’, è stata stabilita la paternità del dipinto. Tutte queste sono state raccolte dal professor Caponi in un importante testo scientifico. Un libro di 150 pagine, molto curato nei dettagli, che spiega gli eventi che rendono giustizia all’ipotesi, rendendola una conferma.

La genesi di questa interessante ricerca ha attirato l’attenzione di diversi esperti del settore, che hanno confermato questa posizione e quindi la paternità di un’opera in cui la mano e la luce del Merisi sono evidentemente autentiche. Il libro verrà presentato domenica 30 giugno alle 18:00 al Cenacolo San Marco, a Terni, durante la mostra personale dell’artista Mauro Monzi, di cui Caponi è stato relatore, raccontando la storia del suo collega artista. L’esposizione delle opere è stata curata dal dott. Sinibaldi.

Il Caravaggio

Caravaggio, pseudonimo di Michelangelo Merisi (Milano 29 settembre 1571, Porto Ercole 18 luglio 1610), è stato un pittore italiano. Formatosi a Milano e attivo per la maggior parte della sua vita artistica a Roma. Durante gli ultimi quattro anni della sua vita si spostò tra Napoli, Malta e la Sicilia. Caravaggio acquisì grande fama internazionale durante la sua vita e subito dopo la sua morte, costituendo la corrente del ‘caravaggismo’ ed esercitando una forte influenza sulla pittura barocca del XVII secolo, ma fu poi dimenticato fino alla sua riscoperta critica nel XX secolo, ed è oggi considerato uno dei più celebri rappresentanti dell’arte occidentale di tutti i tempi.

Alvaro Caponi

Alvaro Caponi è nato a Narni (Terni). Pittore e docente, ha completato gli studi di pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma, frequentando tra l’altro corsi di elementi di regia, psicologia della forma e del colore e restauro. Artista e amante dell’archeologia e del territorio in cui vive. Alvaro Caponi conduce da anni studi con teorie, anche inedite, sul passato di questi territori. Ha scoperto alcuni graffiti preistorici, l’antica città di Nequinum e il porto di Stifone.

Caravaggio

Alvaro Caponi

 
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