la “coincidenza” che lo mette nei guai – .

la “coincidenza” che lo mette nei guai – .
la “coincidenza” che lo mette nei guai – .

I nuovi elementi riguardanti il ​​pestaggio di Cristiano Iovino fanno già discutere. A cominciare dallo studio di Zona Bianca, dove è stato trasmesso il video esclusivo che ritrae Fedez e altre 5 persone – tra cui la guardia del corpo del rapper, Cristiano Rosiello – mentre aggrediscono il personal trainer romano sotto la sua abitazione presso Citylife. A scatenare il dibattito, infatti, è stata la trasmissione di Giuseppe Brindisi su Rete 4. La prima a intervenire è stata la giornalista campana Candida Morvillo: “Quello che avete mostrato è un video straordinario – dice lo scrittore da Brindisi – quello che vediamo coincide con la testimonianza dei vigilantes e perché è importante? Perché dà credibilità anche a questa testimonianza”.

Vigilanti che, secondo Morvillo, nella loro testimonianza danno un ulteriore elemento che però non trova conferma nel video: “Dicono che il primo ad uscire sia stato Fedez. Qui non ci sono conferme perché non si vede il volto di Fedez – dice Morvillo – Ma è bizzarro che questi vigilantes riconoscano sotto la pioggia lo stesso Fedez che, guarda caso, due ore prima aveva litigato in discoteca con Iovino”. Una “coincidenza”, ricorda il giornalista del Corriere della Sera, su cui si potrebbe approfondire in tribunale.

Sulla questione è poi intervenuta la filosofa Lucrezia Ercoli: “Le immagini della violenta rissa di quest’ultimo atto, cioè del presunto accordo, si trasformano in una sorta di copione per una commedia all’italiana 3.0 – spiega Ercoli che poi commenta – sembra proprio che protagonista di un film degli anni ’60 dove il fenomeno si trasforma in un parvenu, uno schizzo dei vizi degli italiani”. Nel suo intervento la filosofa, per spiegare il paradosso di quanto dice sulla questione Fedez, cita un film cult del cinema italiano: “Ricordate quel film con Alberto Sordi, Un americano a Roma? Cercava di fare lo yankee, di fare il figo, ma alla fine parlava in quell’inglese romanesco e risultava sempre goffo, sempre fuori posto – spiega ironico – Ecco Fedez che cerca di fare il rapper, di imitare quel modello americano (il dissing, la rissa, gli improbabili personaggi con cui si accompagna). Ma alla fine, quando le cose si fanno serie, arriva l’avvocato, nega tutto, fa marcia indietro».

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È un ritratto impietoso dipinto da Ercoli a cui segue una timida difesa di Fedez da parte di un’altra ospite in studio, la giornalista televisiva e autrice Sabrina Campini. “Non è che Fedez sia il mio migliore amico e ne parlo perché so le cose che sai tu, che leggi sui giornali – dice Campini – e non è che la mia difesa debba essere una difesa a prescindere ma offensiva”. Fedez in questo modo lo trovo ostinato”. “Ostinazione, dici?” chiede Brindisi. Campini ne è sicuro: lo è, lo è. “Riguardo ad una persona che abbiamo visto una sera, forse è stato coinvolto in una rissa e sembra che in questo modo abbia dimostrato di essere l’esatto contrario di quello che ha sempre cercato di essere. Mi sembra eccessivo”.

 
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