Un errore di stile, ma anche un pericolo: tutti criticano la scelta di Ventura e Terzi di mettere l’IBAN sulle partecipazioni.
È scoppiata un’aspra polemica Simona Ventura e il suo futuro marito Giovanni Terzi dopo che la coppia ha deciso di farlo inserire sulle partecipazioni di nozze gli estremi di un IBAN. Questa scelta ha suscitato diverse reazioni di indignazione. La maggior parte considerava la soluzione una pratica davvero inelegante. Qualcun altro, più severamente, ha definito “rozza” l’iniziativa.
C’è poi anche chi ritiene opportuno difendere la decisione della coppia: scegliendo di inserire l’IBAN sulle partecipazioni, la Ventura e il futuro marito Terzi non avrebbero fatto altro che offrire un pratico servizio agli ospiti che vogliono fare loro regali di nozze.
La coppia, come tutti sanno, si sposerà il prossimo 6 luglio. La decisione di mettere l’IBAN sulle partecipazioni di nozze è stata presa da Ventura per facilitare le donazioni che verranno utilizzate finanziare la luna di miele. Tuttavia una simile novità venne bollata come una scelta di classe scadente e soprattutto contraria al galateo.
Ventura e Terzi e l’IBAN sulle partecipazioni: perché è meglio evitarlo
Se ci fossero anche dei dubbi Galateo impone agli sposi di non suggerire in modo troppo diretto agli invitati come o cosa regalare. Ma c’è da dire che, pur essendo una scelta di per sé poco elegante, quella di inserire l’IBAN nelle partecipazioni di nozze, non è un’opzione vietata a priori.
Bonton dice che tutto dipende da come viene formulata la richiesta. Ad esempio, se l’IBAN si riferisce a una fondazione di beneficenza e a cui collega la donazione beneficenzail problema non si pone: nessuno si sognerebbe mai di criticare una simile iniziativa.
Se poi i coniugi vogliono che i bonifici arrivino a loro per poterli utilizzare per questioni personali, devono comunque prestare attenzione ad alcuni dettagli. Primo: l’IBAN non va mai messo in primo piano. Meglio dirlo in una nota separata. Meglio ancora usare a sito di nozzecioè un sito web ad hoc e lasciare sulle partecipazioni solo l’indirizzo web.
Comunicare il proprio IBAN generalmente non è considerato pericoloso, in quanto l’IBAN è pensato per ricevere pagamenti e non per effettuare prelievi. Il pericolo è legato al buon gusto. E soprattutto la possibilità di poter mettere in difficoltà chi non ha liquidità per poter procedere subito con un bonifico.