vince la causa contro la Rai. “Risarcimento di 45mila euro” – .

vince la causa contro la Rai. “Risarcimento di 45mila euro” – .
vince la causa contro la Rai. “Risarcimento di 45mila euro” – .

Roma, 18 giugno 2024 – “Dopo 20 anni di sofferenze, lacrime e amarezze finalmente ho ottenuto giustizia: ho vinto”. Con queste parole, in un post su InstagramAlessandra CanaleIl presentatore Rai, conduttore e giornalista, ha annunciato la fine di una lunga battaglia legale contro la tv di Stato: ora Viale Mazzini dovrà risarcire l’attuale conduttrice di Onda Verde e Meteo Sera pagandola – concordano diverse fonti – 45 mila euro per il danno d’immagine. Secondo i giudici questo danno è stato subito tra il 2006 e il 2013, periodo durante il quale la conduttrice sarebbe stata costretta all’inattività forzata. Alla somma di 45mila euro va aggiunta anche quella di 8mila euro per danno biologico.

La storia di Alessandra Canale

Alessandra Canale, all’anagrafe Alessandra Pimpinellanato a Formia nel 1963, era assunto dalla Rai nel 1983 in qualità di sostituto annunciatore dalla sede di Roma. Successivamente il presupposto divenne definitivo: per anni il Canale fu annunciatore dei programmi di Rai1, Rai 2, Rai 3, Rai International e Rai Sat, uno dei tantibuonasera ragazze‘ che annunciava l’inizio di una trasmissione televisiva. Inoltre, guida il colonne del meteo delle prime due TV di Stato e delle rubriche ACI sulla strada. Tra gli anni ’80 e i primi anni 2000 ha preso parte anche ad altri programmi molto noti come Torno sabato, Spaziolibero, Lunedì il processo, Il Sabato dello Zecchino.

Gli appelli

Il 20 settembre 2003 ha effettuato il suo ultimo annuncio in prima serata su Rai 2 e poi scoppia in lacrime esclamando “vi amo tutti”. A lei e agli altri colleghi era stato detto di un cambio di lavoro: non avrebbero più fatto gli annunciatori. Nei giorni successivi i media riportarono la notizia degli auguri di buonasera da parte sua e di altre signore citare in giudizio la società di Viale Mazzini. Canale presenta ricorso al Tribunale del Lavoro di Roma: il ricorso viene accolto. Per la Rai non si trattava di retrocessione: anzi, agli ex annunciatori era stato offerto un lavoro migliore, quello di “direttore dei programmi”. Vince la Rai ma Canale non si arrende. Una prima vittoria arrivò, in Cassazione, nel 2010. Viale Mazzini, però, pur tornando in video non le restituisce il ruolo di annunciatrice.

La battaglia per il danno d’immagine

Nel 2013 torna finalmente al suo vecchio lavoro ma la battaglia legale continua. Canale, infatti, ritiene che, a causa di anni di “inattività forzata”, abbia sofferto danno significativo alla propria immagine. Per questa vittoria però dovrà aspettare ancora: solo negli ultimi giorni i magistrati hanno deciso di farlo respingere il ricorso chiesto da Viale Mazzini nella sentenza d’appello pronunciata nel 2022 e in cui si definiva illegittimo il fatto che avessero dato a Canale un ruolo diverso, togliendole quello di annunciatrice.

 
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