Intervista ad Angélique Cavallari, migliore attrice al premio Vespertilio – .

Statoquotidiano.it, 29 giugno 2024. Voce eterea e modi serafici ed eleganti, Angélique Cavallari, attrice, musicista e poetessa nata a Torino, impegnata anche sul fronte sociale e civico con temi che parlano di pace e non violenza, tra il 2022 e il 2023 ha stabilito, quasi per caso, un legame, un appello, con il terra di Capitanata.

Quest’anno Cavallari ha ha vinto la statuetta Vespertilio Awards 2024 come migliore attrice protagonista per il film “Dark Matter”del regista Stefano Odoardi, con la partecipazione straordinaria dell’attrice Daniela Poggi, distribuito da Superotto Film Production), nelle sale a partire dal 4 maggio 2023, e presentato in provincia di Foggia, a Lucera, subito dopo.

Il Vespertilio, del resto, è il primo premio più importante d’Italia, nei generi thriller, giallo, horror, fantasy e fantascienza, nazionale e internazionale, e per la Cavallari ha quindi rappresentato un risultato importante per la sua carriera, per la sua vita e per il film “Dark Matter”, perché, come lei stessa ha dichiarato “La verità è che il cinema è sempre un lavoro di squadra”.

Angelique Cavallari, ancora per il film Dark Matter, è è tornata ufficialmente in concorso ai David di Donatello 2024 nella categoria Miglior Attrice Protagonista Femminile.

Immagine dello schermo

Già il 28 ottobre 2022, Angelique Cavallari era stata personalmente al Cinema Teatro Farina di Foggia per la proiezione di “La notte”, un mediometraggio pluripremiato dello stesso Stefano Odoardiin cui interpreta il ruolo di Lelé, che vediamo all’inizio della storia impegnata in un concerto e alla fine recitante alcune poesie. In tal caso, entrambi i musica che il composizioni poetiche portavano la firma dell’attrice che li aveva ritirati “Collezione A”una collezione poetica creata in collaborazione con Alexis Bret.

In quell’occasione Angélique aveva realizzato un letturaun coinvolgente momento di lettura, con le sue poesie, sia edite che inedite.


L’abbiamo cercata e intervistata. Per chiederle di raccontare la sua storia.
Per raccontare la sua esperienza di artista poliedrica e di donna che guarda con attenzione e sensibilità la società attraverso gli occhi della letteratura, dei suoni, della magia della parola “che riesce a dire l’indicibile” ci ha detto “e che arriva il cuore e muove le coscienze”.

Vi invitiamo a seguirla, a seguirci nel nostro incontro con lei, tra le nostre domande e le sue risposte.

Per cominciare, vorremmo che ti presentassi ai nostri lettori. Chi è Angelique Cavallari?“Una donna libera che ama tutta l’umanità e che, attraverso diverse forme d’arte, cerca con umiltà di dare un contributo per migliorare il mondo in cui tutti viviamo”.

È recente la notizia del premio come migliore attrice protagonista, conferitole il 24 maggio ai Vespertilio Awards, per il film “Dark Matter”. Cosa ha significato per te recitare in questo film e ricevere il premio?
“Vorrei dire innanzitutto che questo film ha segnato l’anima delle persone a tal punto che molti continuano a seguirlo e, anche a un anno dalla sua uscita, sta ancora ottenendo importanti riconoscimenti, come se avesse una vita propria. Per quanto mi riguarda, “Dark Matter” mi ha dato la possibilità di esprimermi in un ruolo molto impegnativo e complesso, per interpretarlo ho dovuto prendere una certa distanza dalla persona che sono. Ad esempio, durante il periodo delle riprese, preso fino a 10-12 kg in più del mio peso per essere diverso anche fisicamente. In più, ho volutamente approfondito la conoscenza di un mondo molto oscuro, perché il personaggio che interpreto vive negli ambienti della criminalità organizzata, e probabilmente nel circuito della prostituzione. Si tratta però di una condizione in cui vive, di cui è vittima, come scopriremo man mano che la storia si svolge.
Elena, infatti, pur essendo responsabile del rapimento di un bambino, in realtà non avrebbe voluto commettere un atto del genere. Lei infatti è a sua volta vittima di incesto da parte del padre rude e famigerato.
Ho dovuto lavorare molto a fondo per entrare nella sua esperienza.
Durante il tour ufficiale di presentazione del film nelle sale cinematografiche, mi sono reso conto che questo personaggio ha toccato molte persone.
In particolare, molte donne presenti in sala sono venute ad abbracciarmi, ringraziando me e il resto del cast, dicendo che nessuno parla dei temi trattati nel film e che invece dovremmo farlo ancora di più.
Sicuramente il premio che mi è stato consegnato ha suscitato in me una grande emozione, non posso negarlo, anche seecco, mi hanno dato soddisfazionezione soprattutto il feedback delle persone, sapendo che ho toccato temi così importanti e che ho lavorato a un film che cercava di metterli in luce”.

Insomma, ricordiamolo a questo punto, Dark Matter racconta la storia di Antonio (Alessandro Demcenko), un affermato fisico che studia la materia oscura, cioè le particelle di cui non sappiamo nulla, ma che costituiscono il 95% del nostro universo. Un giorno, però, il figlio undicenne di Antonio, Tommaso (Giulio Cecchettini), viene rapito da una donna misteriosa di nome Elena (Angelique Cavallari). Il tema principale trattato è scabro e insolito nel cinema italiano: la scomparsa dei bambini. Ma a questo, come già detto, se ne aggiungeranno altri forti, attraverso il personaggio di Elena, come l’incesto, l’omicidio, la prostituzione.
Cosa diresti personalmente su questi temi?“Semplicemente che andrebbero evidenziati, perché purtroppo esistono, accadono e invece vengono contrastatiTE. Non parliamo molto dell’incesto, per esempio, ma dobbiamo prendere coscienza del fatto che è un problema diffuso.
Direi anche che molto spesso chi soffre si vergogna e questo non dovrebbe accadere. Nel senso che, piuttosto, dovrebbero vergognarsi coloro che si rendono responsabili di questo e di altre forme di abuso e violenza..
Le vittime spesso si sentono a disagio nel parlare di ciò che hanno subito e, invece, dovrebbero essere aiutate a capire che la parola è libera.
Parlare di determinati argomenti attraverso l’arte, il cinema, la scrittura, può aiutare a favorire questa libertà. Più se ne parlerà, più persone verranno liberate.
Quando si attraversano esperienze così forti e pesanti come l’abuso, si crea una lacrima nell’anima della vittima che non se ne andrà mai. Purtroppo, è così che vanno le cose. Ma almeno puoi portare conforto a quell’anima. E parlare di quello che è successo può essere una forma di aiuto.
Il mio messaggio ai giovani è quindi di parlare, denunciare, liberarsi”.

Lei è stata a Foggia qualche tempo fa, tra il 2022 e il 2023. In più di un’occasione. Tra lei e la Capitaneria si è quasi creato un legame. Ce ne vuole parlare? “Ho preso parte ad un film, un mediometraggio dal titolo La Nuit, di Stefano Odoardi, un’opera cinematografica girato interamente tra Foggia e Lucera (con alcune scene a Pescara)Quello racconta la storia della poetessa e cantante Lèlè e dell’artista Effe, e ho quindi partecipato alla sua presentazione avvenuta in Capitanata nell’ottobre 2022.
Nel film sono cantati dpoesie scritte e mettere la musica da me e che poi declamai quella sera in a lettura dal titolo “Poesia nuda e cruda” con poesie inedite della seconda raccolta poetica, che fa parte della mia prima raccolta “Universo A. Nutriti di nonvolare e atterrare”.
Mi sono sentita davvero accolta in modo molto caloroso in questa occasione a Foggia e del resto il fatto che la poesia abbia toccato il cuore delle persone non è cosa da poco, anche perché le mie composizioni sono impegnative e non semplici”.

Cosa rappresenta per te l’arte?
“Penso che l’arte non debba necessariamente toccare temi politici, tuttavia attraverso di essa la realtà e i problemi che la caratterizzano possono essere sublimati, facendogli assumere una dimensione e una visione nuova e alternativa.
Io, ad esempio, ho lavorato a una raccolta di poesie di autori del passato e di varie nazionalità, attraverso le quali ho voluto mettere in luce il loro impegno per la pace con lo strumento della parola.
Da questi testi emerge lo sguardo di donne capaci di sublimare cose altrimenti indicibili. Ed è stato bello per me valorizzare il fatto che la sensibilità poetica delle donne, senza nulla togliere a quella degli uomini, è stata spesso di conforto a tante persone. Nutrire l’anima è importante e l’arte e la poesia sono di grande aiuto in questo.”.

Quali sono i tuoi prossimi obiettivi in ​​questo senso?
“Ho diversi progetti.
Sto scrivendo la mia seconda raccolta di poesie.
Sto lavorando ad un lungometraggio di produzione francese e ad un altro di co-produzione.
Sto finendo un album EP con il mio gruppo musicale “Nine Velvet”E presto andrà in scena la lettura poetica “Trincea di fiori sviluppato con il musicista Riccardo Bertini.

 
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