(Adnkronos) – La nuova variante KP.2 è già stata rilevata in Italia, è diffusa negli Usa ed è la causa di 1 caso su 4 di Covid. “Gli americani sono preoccupati per quest’ultima variante che deriva da Gv.1. La KP.2 ha tre mutazioni interessanti ma negli Usa preoccupano un po’ troppo», dice all’Adnkronos Salute l’epidemiologo Massimo Ciccozzi, uno degli autori di uno studio tutto italiano – Università Campus Bio-Medico di Roma (Francesco Branda , Chiara Romano) e Università di Sassari (Fabio Scarpa e Alessandra Ciccozzi) – dedicato alla variante KP.2 e inviato alla rivista ‘The Journal of Infectious Diseases’. “È vero che una di queste mutazioni è nel sito 455, una ‘mutazione capovolta’, che cambia l’amminoacido e destabilizza la struttura della proteina. Ma ciò non significa che sia più immunoevasivo – non sfugge ai vaccini anti-Covid – delle altre varianti o più pericoloso. Assomiglia alla variante Delta, ma manca di una mutazione nel sito successivo e non è aggressiva come la variante Delta. Il nostro studio dimostra che non ci sono rischi di maggiore virulenza ed evasione del sistema immunitario, tenderà a sostituire le varianti precedenti”, sottolinea l’esperto. “Come al solito si tende a confondere la fitness evolutiva con la fitness contagiosa – continua Ciccozzi – Ad esempio l’Ebola non si è evoluta perché, nonostante la sua grande contagiosità e virulenza, ha ucciso quasi tutti i suoi ospiti. E per Sars-Cov-2 non è così: insomma, idoneità evolutiva e capacità di adattamento sono una cosa, contagiosità e gravità sono una cosa. Se aumenta la capacità di adattamento, la gravità della malattia diminuisce. senza creare inutili allarmismi”. —[email protected] (Informazioni sul Web)
