“Non vogliono lavorare né la sera né nei fine settimana” – .

“Non vogliono lavorare né la sera né nei fine settimana” – .
“Non vogliono lavorare né la sera né nei fine settimana” – .

“Cercasi collaboratori”. Uno scritto che, con la stagione estiva ormai avviata, dovrebbe ormai essere archiviato, e che invece risalta in molti circoli turistici e alberghi. Accade sul Garda, meta prescelta da tanti visitatori provenienti dall’Italia e dall’estero, come riferisce il coordinatore di Confesercenti Lombardia Orientale per l’edizione Lago di Garda, Andrea Maggioni. “Un fenomeno che negli ultimi anni, soprattutto dopo il Covid-19, sta assumendo dimensioni difficilmente gestibili se non con una riduzione della qualità del servizio in numerosi locali”.

Serve però un salto di qualità anche nella narrazione del lavoro stagionale: “Collaborare in un bar, in un ristorante, in un albergo o in un campeggio per la stagione 2024 – sottolinea Maggioni – non significa portare in tavola un piatto o farsi sfruttare, significa realizzare un esperienza umana e professionale che ti permetterà di incontrare migliaia di persone, affinare una o due lingue straniere, entrare nel mondo del lavoro e acquisire un bagaglio di competenze che ti permetterà di viaggiare per il mondo”.

Ma il problema è strutturale, e non riguarda solo il Garda. Secondo i dati recentemente pubblicati da Unioncamere – Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Sistema Informativo Excelsior, a maggio 2024 le imprese stimano 62,7% la difficoltà nel reperire personale con qualifica nei settori turismo, enogastronomia e ospitalità, la percentuale più alta tra i laureati.

Tra le province c’è quella dove si registrano maggiori difficoltà nel reperire persone con questi titoli Come, Varese, Sondrio, Monza, Milano, tutti sopra il 70%. Tra gli addetti, la stima è che non sia possibile trovare il 54,1% degli operatori e addetti nelle attività di ristorazione che sarebbero necessarie alle imprese: tra le province, Como arriva al 70%, Pavia, Mantova, Milano, Bergamo, Lecco, Cremona sono superiori al 50%.

“In Italia ci sono pochi istituti alberghieri rispetto al resto d’Europa – prosegue Maggioni -. Se è vero che il turismo è il petrolio dell’Italia, allora occorre rimettere l’Istituto Alberghiero al centro della formazione dei nostri ragazzi, aggiornando i piani di studio e rendendolo sempre più vicino al mondo del lavoro. Non possiamo avere istituti alberghieri come questo Gardone Rivierache sospendono i laboratori per settimane intere per mancanza di risorse”. Gli operatori del settore puntano all’ambizioso progetto di mettere la persona giusta al posto giusto.

“Spesso nelle nostre aziende arrivano possibili collaboratori poco motivati ​​e con poca propensione a voler lavorare la sera e nei fine settimana”, osserva Maggioni. Il recente rinnovo del Contratto Nazionale del Commercio ha prodotto per i prossimi anni un aumento delle retribuzioni dei collaboratori ed a aumento della protezione. “Ora tocca al Governo procedere con la procedura riduzione del cuneo fiscale sugli stipendi dei nostri collaboratori: le aziende hanno già dato”, conclude Maggioni.

 
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