Vallanzasca figlio, chi è, dov’è, banda, francesco turatello – .

Vallanzasca figlio, chi è, dov’è, banda, francesco turatello – .
Vallanzasca figlio, chi è, dov’è, banda, francesco turatello – .

Vallanzasca figlio. “Il bel René“, “Il boss della Comasina“è ancora “il bandito dagli occhi di ghiaccio“: questi i soprannomi con cui Renato Costantini Vallanzasca veniva chiamato nelle pagine di cronaca a partire dagli anni ’70.

Primatista di evasioni carcerarie, re delle rapine a mano armata e dei sequestri, Vallanzasca è stato per circa vent’anni il capo della “Banda Comasina“, la cosca milanese che ha seminato il panico per le strade del capoluogo milanese negli anni di piombo. Autore di numerosi omicidi, il criminale è stato condannato a un totale di 4 ergastoli e 295 anni di reclusione.

L’ex bandito aveva ottenuto la semilibertà ma poi è stata revocata.

Vallanzasca figlio: “L’ultima volta che l’ho visto aveva tre anni”

In un’intervista Vallanzasca ha dichiarato quanto segue sul figlio Massimiliano: Massima è nato il 17 luglio 1972. L’ultima volta che l’ho visto aveva tre anni. Quando è nato pensavo di essere sistemato, finanziariamente stavo bene e non avevo più niente a che fare con la malavita. Questo per dire che non sono uno che mette in mezzo un bambino solo per il gusto di farlo. Poi è andata come è andata. Ho provato a contattarlo ma mi ha fatto sapere che non gli importa di me. So solo che porta il cognome di sua madre (Consuelo Ripalta Pioggia). Loro abitano a Rozzano e lei si è presa con uno che ha una compagnia di bottoni o qualcosa del genere (sorride sarcasticamente)”.

Semilibertà negata all’ex bandito comasina

Da “una disputa” avuto con un agente penitenziario durante controllo delle urine“, lo scorso agosto, rientrando a Bollate da un permesso premioe per il quale è stato “punito con richiamo“, emerge”ancora il carattere intemperante” di Renato Vallanzasca, 72 anni. Lo scrive il Tribunale di Sorveglianza di Milano nel motivare il rigetto di altra richiesta di libertà condizionale, o in alternativa di semilibertàavanzata dall’ex protagonista della malavita milanese degli anni ’70 e ’80, il ‘Bel Renè’, come veniva soprannominato, è in una cella con 4 ergastoli per rapine e omicidi.

“Alcuni sono nati poliziotto, io sono nato ladro”parola del “brighella di Giambelin

A soli otto anni, con il fratello e un’amica, che più di cinquant’anni dopo diventerà sua moglie, Renato cerca di far uscire dalle gabbie gli animali di un circo che avevano piantato il tendone proprio vicino a casa sua. Il giorno dopo viene prelevato direttamente dai carabinieri mentre gioca a calcio con gli amici e portato al carcere minorile Cesare Beccaria. La vicenda gli costò l’affidamento forzato in casa della signora Rosa, prima moglie del padre, che Vallanzasca chiamava “zia”. Lo è dai tempi di Giambellino che forma la sua prima banda di piccoli delinquenti, composta da ragazzini dediti al furto e al taccheggio.

In breve tempo, però, sentendo stringere le regole della malavita all’antica, decide di iniziare a delinquere in proprio e di formare una propria banda.

La banda Comasina divenne probabilmente il gruppo criminale più potente e feroce di Milano in quegli anni, opponendosi ad una cosca altrettanto famosa nello stesso periodo, la cosca di Francesco Turatello.

L’accoltellamento di Turatello

Il 14 luglio 1979 Vallanzasca si sposa Giuliana Brusa, uno dei tanti ammiratori che gli hanno scritto, nel carcere di Rebibbia. Come suo testimone, durante le nozze, sceglie il criminale del clan marsigliese Albert Bergamelli e come “appare di anelli” solo ilex nemico Francis Turatello, per suggellare un’alleanza con quest’ultima. Due anni dopo, quando è ancora in carcere, Turatello verrà però ucciso da Pasquale Barra, Vincenzo Andraous, Antonino Faro e Salvatore Maltese, che lo pugnalarono ripetutamente fino a sventrarlo; ancora oggi le ragioni di un’esecuzione così brutale e sanguinosa sono oscure.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV Emergenza Abruzzo, un morbo si diffonde a macchia d’olio: si teme il peggio
NEXT specialisti del settore – Il Giornale di Pantelleria – .