I volti inconfondibili di Alberto Sordi e Gigi Proietti, ma anche il primo passo sulla Luna. Sul maxischermo della Hall campeggiano le storiche prime pagine de Il Messaggero…
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I volti inconfondibili di Alberto Sordi e Gigi Proietti, ma anche il primo passo sulla Luna. Le storiche prime pagine de Il Messaggero campeggiano sul grande schermo della Sala Cinecittà della Casa del Cinema, nell’ultima giornata del Premio Film Impresa. Viene proiettato il documentario dal titolo “Il Messaggero#condivisodal1878” che in pochi minuti racconta l’incredibile storia del quotidiano della capitale. Nella sala siedono l’amministratore delegato del Messaggero, la dottoressa Azzurra Caltagirone, con il vicedirettore del quotidiano Alvaro Moretti, che ha realizzato l’opera in concorso insieme a Dario Carrarini e Giancarlo Carlini.
Li presenta Simona Anelli, direttore generale del premio, poco prima della visione. «Grazie per averci invitato – dice Caltagirone – abbiamo cercato di rappresentare la casa editrice e in particolare Il Messaggero che ha recentemente festeggiato il suo 145esimo anniversario. Un giornale che raccontava la storia del Paese. La notizia migliore è che esiste un’azienda che continua a produrre profitti. È il frutto dell’ingegno collettivo. E questo film che state per vedere è il montaggio di quattro film diversi che raccontano i quattro momenti più salienti: tutta la storia che abbiamo, come si costruisce un giornale, dove stiamo andando e poi il primo progetto di video mapping acustico interattivo, realizzato utilizzando il nostro edificio come sfondo, per celebrare 145 anni di esplorazione e innovazione”. «Realizzare questo video – aggiunge Moretti – è stata una grande occasione per sfogliare le oltre 50.000 prime pagine dell’archivio. Un viaggio, quello del video, che si completa anche con la mostra ancora presente all’ingresso del Messaggero, che presto diventerà permanente. Inoltre il titolo del doc è stato suggerito da Gigi Proietti: ci ha detto che il nostro giornale è sempre stato un social network”.
Applausi dal pubblico, tra cui il direttore artistico del festival Mario Sesti, Daniela Brignone, che si occupa di musei d’impresa e Valentina Spagnuolo, direttrice del Museo Wurth. «È stata un’esperienza molto intensa – racconta Carrarini – girare alla Garbatella, quando abbiamo detto che lavoravamo per Il Messaggero ci hanno subito aperto le porte. Era come essere a casa.” «La nostra collaborazione con l’importante quotidiano romano – aggiunge Carlini – è di lunga data: valorizzare il quotidiano romano con un pizzico di innovazione». Sono stati inoltre presentati i cortometraggi Legacoop Romagna, Engie Italia e Tirreno Power. E questa sera la premiazione.
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