The Scar, recensione del film di Zack Snyder – .

Indipendentemente dal fatto che sia idolatrato da un piccolo esercito di fan pronti a combattere battaglie virtuali per lui (impossibile dimenticare il martellamento del “Rilascia il taglio Snyder“, con cui gli estimatori del regista invocavano il scene extra Di Lega della Giustizia), o quasi deriso da quei cinefili che vogliono darsi un tono a tutti i costi, Zack Snyder sa cosa sta facendo. Nel bene e nel male ha creato una propria estetica riconoscibile, fatta di rallentatore, fotografia corpi desaturati e statuari (soprattutto maschili) perennemente scolpiti da luci e ombre. Tutto questo per celebrare un superumanesimo moderno che sa più di spot pubblicitario di profumi e biancheria intima, ma che, grazie alla sua estetica, risulta accattivante. Questa visione del mondo come una grande palestra (lui stesso ne ha una in casa dove si allena ogni giorno) ha raggiunto il suo apice grazie all’abbinamento con Netflix: IL recensione di Rebel Moon – Parte 2: La Cicatrice deve quindi necessariamente partire da qui.

Rebel Moon – Parte 2: The Scarmaker, Sofia Boutella in una scena del film

Seconda parte, come indica il titolo, di Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco (recensione qui), il film E in streaming sulla piattaforma dal 19 aprile e riprende la storia esattamente da dove si era fermata. Come già annunciato, queste due parti sono in realtà una versione provvisoria: verrà infatti rilasciata anche questa Taglio Snyder di Rebel Moon, che si preannuncia di sei ore, più crudo e vietato ai minorenni. Nell’idea di Snyder Luna ribelle si tratta infatti di un vasto universo da espandere su diversi media: si pensi ai film due trilogie di sei filmpoi a serie TV, fumetti e anche a podcast sul robot Jimmy (originariamente doppiato da Anthony Hopkins).

In breve, Snyder e Netflix stanno cercando di fare ciò che i Marvel Studios hanno fatto negli ultimi 16 anni: creare un franchising successo basato su a universo condiviso. Il regista non è riuscito con i personaggi DC e Warner Bros.ma ci riprova con una storia di sua creazione e il supporto della piattaforma streamingcercando disperatamente proprietà intellettuali originali essere legato al suo marchio. Questa ambizione commerciale è sufficiente Luna ribelle un prodotto piacevole? Sì e no.

La trama di Rebel Moon – Parte 2: violenza!

Per stessa ammissione di Snyder, ilUniverso Luna Ribelle è la versione del regista Guerre stellari: da bambino rimase colpito dai film di George Lucas, che lo spinsero a dire “un giorno farò anch’io dei film!”. La storia è proprio questa: Kora (Sofia Boutella) è un Anakin Skywalker che ha cambiato idea: tra i guerrieri più spietati ed efficaci del Madre Mondoun impero militare basato sull’oppressione, decide di ritirarsi a vita privata pianeta Veldt, abitato da contadini. Quando arriva lo spietato ammiraglio Atticus Noble (Ed Skrein) per mettere a repentaglio la tranquillità degli abitanti, Kora decide di unirsi ai ribelli, andando alla ricerca dei migliori guerrieri per convincerli ad unirsi a lei contro l’impero.

Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco: Charlie Hunnam è stanco della superficialità

In Rebel Moon – Parte 1: Figlia del Fuoco abbiamo conosciuto principalmente il personaggiarrivando ad a scontro finale tra Kora e Noble che è un assaggio di ciò che accade in questa seconda parte. Dopo un inizio in cui i protagonisti raccontano qualcosa in più del loro passato (e che sono chiaramente indizi di quanto verrà approfondito nella serie e nei fumetti), questo capitolo finalmente dà al pubblico ciò che desidera: 45 minuti di pura azione e combattimento. Là trama di Rebel Moon – Parte 2: The Scarmaker si può quindi riassumere così: violenza!

Le scene di combattimento in Rebel Moon – Parte 2 non deludono

Snyder conosce perfettamente il suo pubblico e sa che oggi la trama è sopravvalutata: gli spettatori sono sempre più distratti, la capacità di attenzione è scesa drasticamente e i film hanno tanto più successo quanto più spezzoni di scene vengono riproposti. Tic toc. E Luna ribelle sembra concepito proprio con questo obiettivo: è un’opera che funziona sia se scomposta in tanti piccoli frammenti, sia se fruita nel suo insieme. La storia è secondaria, l’estetica è tutto. Quindi non importa se le spade impugnate da Kora e Noble sono la fusione di spade laser da Star Wars con la katana della Sposa Uccidi Bill: l’importante è che vengano bene sullo schermo. E infatti lo fanno: l’azione funziona e, senza dover presentare i personaggi uno per uno, il ritmo in questa seconda parte migliora.

Rebel Moon – Parte 2: The Scar, Djimon Hounsou, Staz Nair in una scena

Rebel Moon – Parte 1: Sofia Boutella e Ed Skrein sono i leader della saga di Snyder

Naturalmente puntate sulla volontà degli spettatori di ricostruire il tutto puzzle una volta disponibili i vari contenitori è una scommessa, ma Snyder e Netflix sanno benissimo che questo è un modo per fidelizzare il proprio pubblico. Per chi ha voglia e tempo, l’universo di Luna ribelle può diventare come un gioco alla ricerca del nuovo oggetto mancante. Volendo fare un parallelo azzardato, il La principessa Issa di Rebel Moon, che tutti cercano ma nessuno trova, è un po’ come il Godot di Samuel Beckett: non arriva mai, ma intanto le cose accadono. E così è con questi film: aspetti che arrivi uno slancio in più, un’idea originale che non c’è. Ma intanto che sfoggio di muscoli e oggetti di scena!

Conclusioni

Come scritto nella recensione di Rebel Moon – Parte 2: The Scar, in questa seconda parte della saga Snyder si concentra maggiormente sull’azione: il film offre 45 minuti di pura azione, che dà soddisfazione a chi cerca combattimenti con la spada, di astronavi e sangue. Ma è solo l’inizio: nella mente del regista arriveranno altri quattro film, serie tv, fumetti e podcast.

Perché ci piace

  • Gli ultimi 45 minuti di pura azione.
  • Robot Jimmy doppiato da Anthony Hopkins.
  • La coerenza di Zack Snyder.

Cosa c’è che non va

  • La trama è un pretesto.
  • Chi cerca l’originalità è meglio voltare pagina.
  • I dialoghi sono elementari.

Tag: Rebel Moon Parte Scar recensione Zack Snyders film

 
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