Bianco. La recensione – .

Porta d’ingresso, ma anche espansione del mondo di Tatsuya Endo. Il film è un’esilarante avventura familiare che attinge da diversi modelli d’azione e li colloca nelle atmosfere tipiche degli anime.

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Dal momento in cui l’intelligenza artificiale è entrata a far parte della nostra vita quotidiana, il processo è totale memeificazione che ormai da tempo monopolizza il web lo ha inevitabilmente coinvolto in una serie di tendenze ludiche. Al di là delle legittime preoccupazioni e delle alte riflessioni, l’IA ha infatti cominciato ad apparire come protagonista di post e reel dedicati al mondo del cinema, in cui – ad esempio – si immagina la rivisitazione di uno specifico franchise secondo le più svariate fantasie degli utenti. – da “E se Harry Potter fosse ambientato in Sicilia?” A “Il Signore degli Anelli se fosse stato girato da Tim Burton.” Simpatiche tendenze soggette a infinite e costanti rielaborazioni, di cui vogliamo approfittare per chiederci: cosa accadrebbe se unissimo le principali saghe d’azione “teatrali” in uno speciale mash-up da rileggere in modalità anime? Il risultato sarebbe probabilmente Codice Spy x Famiglia: Biancoun film d’animazione giapponese scritto da Ichiro Ōkouchi e diretto da Takashi Katagiri.

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Il film è un’espansione per il grande schermo del mondo creato da Tatsuya Endo nell’avventura Shonen Spy.

Al centro di tutto c’è la famiglia Forger, composta da Loid (nome in codice Twiight), un agente sotto copertura impegnato a mantenere la pace, Yor (nome in codice Thorn Princess), un test-killer sotto copertura e Anya, una telepate di appena sei anni. e figlia adottiva di questa coppia “di facciata”. Loid e Yor sono infatti ignari delle rispettive identità segrete. L’unica a conoscere la verità è Anya, capace perfino di leggere i pensieri di Bond, il cane di famiglia dotato del potere della lungimiranza. I quattro, che in questo caso si sono recati nella città di Frigis per compiti culinari legati all’istituto Eden Academy (dove Anya è iscritta), verranno però trascinati in una serie di avventure strabilianti, che li costringeranno a usare tutte le loro abilità per riuscire ad avere la meglio sui nemici di turno.

Codice Spy x Famiglia: Bianco è tutto qui. Nelle dinamiche di una famiglia allegra ma atipica – tra le preoccupazioni amorose di Yor e le difficoltà scolastiche di Anya; nei riconoscibili toni dell’animazione giapponese, camminando come sempre tra verosimiglianza e grottesco (la sequenza relativa ai bisogni fisiologici del piccolo protagonista ne è un esempio). Anche nel rapporto dichiarato ma ben gestito con le proprie modelle: dalle maschere di Missione impossibile alle citazioni (non solo onomastiche) delle atmosfere di 007; passando per l’estetica action dalle vibrazioni dichiaratamente giapponesi, che si riallacciano anche ad alcuni colorati esperimenti occidentali (da Leitch a Vaughn).

Codice Spy x Famiglia: Bianco è un film rassicurante e allo stesso tempo vivace, travolgente nelle sue derive (si pensi allo scontro tra Yor e l’uomo bionico/meccanico) e costantemente leggero, seppur mai banale. Un film consapevole del suo ruolo di puro intrattenimento familiare e forse un po’ sbilanciato nel ritmo; ma che rappresenta un buon ingresso – oltre che un’espansione di successo – nel divertentissimo mondo di Endo.

Titolo originale: Gekijôban Spy x Family Code: White
Regia: Takashi Katagiri
Distribuzione: Crunchyroll e Sony Pictures Entertainment
Durata: 110′
Origine: Giappone, 2023

La classifica cinematografica di Sentieri Selvaggi

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