Come sarebbe il monologo di Trainspotting riscritto oggi? “Scegli l’algoritmo” – .

Come sarebbe il monologo di Trainspotting riscritto oggi? “Scegli l’algoritmo” – .
Come sarebbe il monologo di Trainspotting riscritto oggi? “Scegli l’algoritmo” – .

Sono passati 28 anni eppure nulla è cambiato. I beni di consumo sono più performanti, lucenti, discreti ma la natura resta la stessa. E quella frase del monologo di Renton che recita: “Scegliete lo stesso per i vostri figli, solo peggio”, ora sembra una profezia che si autoavvera.

E il 1996. Il soggiorno in tre pezzi a rate, i televisori maledettamente grandi, i lettori di compact disc, gli apriscatole elettrici e il mutuo a tasso fisso, fanno parte del pacchetto da scegliere seguire le regole di gioco consumistico. Oggetti apparentemente inutili esposti in vetrina per nasconderli, sotto un sottile senso di soddisfazione, un secolo privato del suo gran finale. E mentre il dinamiche di lancio e acquisto viene pompato direttamente su quei dannati televisori grandi per essere acquistati a rate, esce Trainspotting. Il monologo di apertura di Renton, un eroinomane nichilista interpretato da Ewan McGregor, diventa un manifesto contro “quella gente borghese” che sceglie “la vita”.

Sono passati 28 anni da quel monologo. Lettori CD, apriscatole elettrici e motorini di avviamento sono scomparsi, sostituiti da smartphone maledettamente grandi, social media e intrattenimento personalizzato. Niente è cambiato. I beni di consumo sono più performanti, lucenti, sottili ma la natura rimane la stessa. Siamo bloccati oggi come allora nel paradosso del consumo, apriamo semplicemente ora TikTok per illuderci che non sia così. E l’impressione, alla fine, è quella Il monologo di Renton può essere riciclato all’infinito.

Scegli l’algoritmo

IL Monologo di Trainspotting negli anni è diventata una sceneggiatura da rielaborare per mostrare il bruttezza raffinata della società. Un’ultima versione è apparsa su Instagram, realizzata dal creatore Giacomo Bartoccioli. Nel film, replicando i toni di Reton, elenca maxi iPhone, filtri, correzione del colore, musica che tende a diventare virale, guru e travel blogger. Anche in questo caso l’elenco è lungo e riflette una società spezzata che divora frammenti di contenuto in modo bulimico. La chiusura fornisce poi la chiave di lettura. Nel monologo originale Renton dice:

Perché Zuckerberg e Musk sono i nostri dittatori: le parole del premio Nobel per la pace

Ma perché dovrei fare una cosa del genere?
Ho scelto di non scegliere la vita
Ho scelto qualcos’altro
le ragioni?
Non ci sono ragioni…
Chi ha bisogno di ragioni quando ha l’eroina?

Nel video Bartoccioli cambia solo il finale, es l’algoritmo appare al posto dell’eroina. La nuova droga da assumere per rendersi insensibili alla delusione contemporanea.

Il secondo monologo di Renton

Avevamo già visto il processo di attualizzazione in Trainspotting 2. Il seguito mostra un Renton di mezza età che, di fronte a una prostituta dell’Est europeo, cerca di ricostruire il dramma del 2017 seguendo la formula del “Scegli”:

Scegli un contratto a zero ore, un tragitto di due ore per andare al lavoro. E scegliete lo stesso per i vostri figli, solo peggio, e soffocate il dolore con una dose sconosciuta di un farmaco sconosciuto prodotto nella cucina di qualcuno…

Lo sfogo di Renton 2.0 è meno tonico dell’originale. Ma non è questa la parte importante. Lo dimostra infatti (così come l’ironico video di Bartoccioli) il loop in cui ogni volta scegliamo di rimanere intrappolati. E quella frase del monologo di Renton che dice: “Scegliete lo stesso per i vostri figli, solo peggio”. 28 anni dopo sembra una profezia che si autoavvera.

Il video dell’ideatore Giacomo Bartoccioli

 
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