la rivelazione americana sull’attacco Isis – .

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Nessun avvertimento generico indirizzata ai servizi segreti russi: gli Stati Uniti sarebbero stati molto precisi negli avvertimenti a Mosca riguardo a possibili attacchi con firme Iside. Una nuova verità sull’attentato di due settimane fa sarebbe venuta a galla, infatti, nelle ultime ore.

Lo scoop del Washington Post

Questo è lo scoop diffuso da Washington Post ieri: i funzionari americani che avrebbero pre-allertato i servizi di sicurezza russi non avrebbero inviato ai loro omologhi semplici fogli di pre-allerta, come lamentato da Mosca, ma avrebbero indicato proprio Municipio di Croco tra gli obiettivi sensibili di un possibile attacco.

La nota sala da concerto, infatti, si sarebbe prestata molto bene per ottenere il massimo effetto scenografico: un luogo popolare, molto frequentato da famiglie e giovani. Un dettaglio che ribalta completamente il luogo comune secondo cui Mosca continua a premere sulla pista ucraina, accusando Stati Uniti e Gran Bretagna di complicità nell’accaduto, puntando inoltre il dito contro le sommarie informazioni ricevute. Lo stesso Vladimir Putin aveva rifiutato gli avvertimenti americani appena tre giorni prima dell’attaccobollandoli come “vero e proprio ricatto” nonché come tentativo di intimidire e destabilizzare la società russa.

Ciò che non quadra

Le rivelazioni di Inviaretuttavia si aprono un mistero nel mistero. Perché la notizia di un’informazione così precisa non è stata evidenziata e diffusa subito dopo l’accaduto? Perché non rispondere a quell’accusa di “avvertimento generico” su cui Putin ha costruito parte della sua narrazione? È un po’ strano che Washington non si sia presa il “credito” di aver diffuso informazioni così precise, segnando un gol così importante per il suo avversario.

I funzionari coinvolti nella diffusione di queste informazioni hanno discusso del delicato argomento con la redazione del quotidiano statunitense a condizione di anonimato: un loro collega del Consiglio di Sicurezza Nazionale, però, si è rifiutato di commentare questo dettaglio. Molto meno il Cremlino, raggiunto dai microfoni del quotidiano, ha fornito alcune risposte, evitando di commentare – o anche solo smentire – le dichiarazioni della controparte. Ieri, però, Sergei Naryshkin come riportato Interfaccia fax insisterà ancora una volta sulla natura nebulosa delle informazioni, affermando che quelle ricevute dagli Stati Uniti non erano sufficienti per prevenire un attentato o identificare in tempo i terroristi.

Perché a quanto pare Mosca ha sottovalutato l’avvertimento

A questo proposito in Russia si apre un altro grande dibattito: gli aggressori della sala da concerto non hanno incontrato una resistenza significativa da parte della polizia o delle forze di sicurezza all’interno del teatro. Un aspetto singolare, se si considera un Paese in guerra che era anche in preallarme terrorismo. I media russi hanno riferito che sul posto erano arrivate forze di polizia specializzate più di un’ora dopo l’inizio della sparatoria e avrebbero aspettato più di mezz’ora prima di entrare nell’edificio, “permettendo” agli aggressori di completare la carneficina e scappare. Anche ammettendo la lentezza della catena di comando russa e l’effetto sorpresa, un’ora e mezza totale per agire sembra troppo lunga. E i numeri ancora non sembrano quadrare.

Funzionari che hanno parlato con il Inviareaggiungo un ulteriore dettaglio per sottolineare la qualità dell’operazione”dovere di avvisare“. Di solito gli 007 di Washington non forniscono informazioni dettagliate sugli obiettivi a rischio, perché questo li smaschererebbeintelligenza alle falle nel suo sistema di segretezza, rivelando facilmente “COME“Sono state trovate alcune informazioni.

Eppure, in questo caso (è successo anche con l’Iran, prima del Massacro di Kerman), secondo la ricostruzione, i funzionari americani erano stati estremamente minuziosi, perché in quei giorni c’era una grande paura per la vita dei cittadini americani in Russia. Non è un caso che una nota dell’ambasciata americana a Mosca del 7 marzo invitasse i cittadini americani a prestare attenzione, evitando assembramenti e luoghi affollati per le prossime 48 ore. Avvertimenti che forse sarebbero stati ridicolizzati in Russia, o che avrebbero poi portato ad un abbassamento della guardia di fronte alla calma seguita all’annuncio.

Potrebbe essere questo il motivo per cui Mosca continua a nascondersi dietro l’eccessiva genericità delle informazioni ricevute.

 
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