Israele, il piano per distruggere il programma atomico iraniano con bombe “bunker buster” – .

Israele ha da anni un obiettivo preciso, che voleva portare a termine dopo l’assalto con droni e missili proveniente dall’Iran: distruggere con le bombe i laboratori per la progettazione della bomba atomica e radere al suolo tutte le strutture per l’arricchimento dell’uranio. Il progetto è stato rivelato da Il Giornale, che spiega come abbia ricevuto un fermo no da parte degli Usa, che vogliono smorzare i toni del conflitto. Il piano di Tel Aviv si basa in particolare sull’avanzata dei caccia F35: i jet, divisi in varie squadre da quattro, volerebbero con traiettorie diverse per eludere i radar e raggiungere i cieli dell’Iran per attuare la parte più complicata della strategia, quella è eliminare le difese antiaeree attorno ai siti nucleari.

Fatto il primo passo, toccherebbe poi agli F15, F16 e F 35, che utilizzerebbero i “bunker busters” Gbu 72, bombe americane da 2.500 chili, capaci di penetrare decine di metri di cemento e distruggere le laboratori nascosti sottoterra. L’obiettivo principale, e anche il più difficile da raggiungere, è rappresentato dal laboratorio Fordow, costruito all’interno di una montagna, con laboratori profondi anche 80 metri. È proprio qui che si trova il nodo cruciale della ricerca atomica della Repubblica Islamica. Per disintegrarlo servirebbe il Gbu 57A/B, un “bunker buster” da 14.000 chili. Tuttavia, gli Stati Uniti si sono sempre rifiutati di venderlo a Israele, consapevoli che sarebbe stato utilizzato in questi raid. Altre modalità, riferisce il quotidiano diretto da Alessandro Sallusti, sono quella di distruggere le fonti di energia elettrica e bloccare i laboratori oppure distruggere gli accessi di superficie in modo da rendere inaccessibile il sito. Una missione quasi impossibile anche per i pezzi grossi ebrei.