“Cavi in ​​pericolo, minaccia per la sicurezza di un miliardo di persone” – .

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Roma, 17 aprile 2024 – La rete di cavi sottomarini da cui passa Il 93% delle informazioni globali non è stato costruito per resistere La guerra ibrida di Mosca e di altri nemici della NATO. Lo ha dichiarato al Guardian Didier Maleterre, ammiraglio e vice comandante delle forze marittime della NATO (Marcom). Al centro del ragionamento sottomarini nucleari che eseguono anche “un’azione di intelligence e sabotaggio”possono quindi spiare le comunicazioni e addirittura resettarle, sabotando le informazioni che passano attraverso i cavi sottomarini, come ha spiegato a Qn.net nei giorni scorsi

Francesco D’Arrigo, direttore dell’Istituto Italiano per gli Studi Strategici Niccolò Machiavelli.

Cavi sottomarini minacciati dalla guerra ibrida

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Maurizio Mensi, docente di Diritto dell’Economia alla Scuola Nazionale di Amministrazione, studia da anni questo problema. Chiarisce: “Lo sappiamo i dati possono essere esfiltrati, poi rubati, Anche senza danneggiare i cavi. Quindi per far saltare le comunicazioni non devo necessariamente rompere nulla. Parliamo di un aspetto molto delicato. L’interruzione del flusso delle comunicazioni e la loro alterazione costituiscono una minaccia formidabilecomponente di guerra ibrida in corso. Tutti i concetti tradizionali di carattere strategico vengono superati poiché la tecnologia ci offre nuove possibilità. Anche gli strumenti di attacco vengono ampliati che hanno il potenziale per causare danni. E dobbiamo rendercene conto Anche le capacità tecnologiche sono nelle mani dei malintenzionati. Mentre quelli buoni sono vincolati dallo stato di diritto, gli altri no, e possono fare quello che vogliono”.

L'ammiraglio NATO Didier Maleterre e un'operazione Marcom (foto Marcom, comando delle forze marittime NATO)

L’ammiraglio NATO Didier Maleterre e un’operazione Marcom (foto Marcom, comando delle forze marittime NATO)

L’ammiraglio Maleterre ha ricordato che ovviamente anche Marcom lo ha fatto decine di navi, sottomarini nucleari e convenzionali che pattugliano le acque in mezzo Artico, Mar Nero, Atlantico, Baltico e Mediterraneo. Ma, come ripetono sempre gli esperti, non è possibile controllare ogni singolo cavo. Sebbene molti Paesi – a cominciare da Norvegia, Svezia, Danimarca – abbiano sviluppato sistemi di controllo all’avanguardia, dai droni ai sensori. E naturalmente software di intelligenza artificiale.

La vulnerabilità dei cavi sottomarini è un argomento molto importante. Per questo motivo la NATO vuole istituire un centro dedicato a Northwood, alla periferia di Londra, dove si trova il Sede Marcom in Gran Bretagna.

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Tag: Cavi pericolo minaccia sicurezza miliardi persone

 
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