“Non ci pensiamo nemmeno” – .

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Venezia, 18 aprile. (Adnkronos) – “Ifis è entrata nel mondo dell’arte con la scultura contemporanea, in particolare con la nostra collezione del Parco Internazionale delle Sculture, che vi invito a visitare, composta da 22 ettari di sculture iconiche del panorama internazionale. Siamo presenti a Venezia con ‘Banksy House’, come la chiamo io, con il figlio migrante di Banksy. Il messaggio che questo artista vuole trasmettere con quest’opera è la tutela dei diritti universali dell’uomo e dei bambini, partendo quindi dalla Carta dell’ONU. del 1948, Banksy chiede alla società contemporanea, in questo caso all’Europa, di essere il veicolo per sollevare e parlare di questo tema”. Così Ernesto Fürstenberg Fassio, presidente di Banca Ifis, a margine della presentazione di ‘Ifis Art’, alla Biennale d’Arte di Venezia.

Il progetto voluto e ideato dallo stesso presidente riunisce tutte le iniziative portate avanti dalla Banca per la valorizzazione dell’arte, della cultura, della creatività contemporanea e dei loro valori: dalla collezione d’arte al Parco Internazionale della Scultura, dal progetto di recupero del l’opera di Banksy e il restauro del Palazzo San Pantalon che lo ospita, dall’Economia della Bellezza al sostegno di eventi artistico-culturali, dai programmi didattici ai prodotti editoriali. «Interverremo su questo in un progetto congiunto con Genesi, un progetto artistico molto importante per la tutela dei diritti umani, guidato da Letizia Moratti. Porteremo un’interazione tra quest’opera e i temi che Genesi vuole tutelare – spiega il presidente di Banca Ifis – È un messaggio importante: non è un caso che Banksy abbia scelto Venezia per lasciare questo messaggio su questo edificio. Venezia è una città internazionale, è una città che ha un’economia molto virtuosa, ha una serie di problemi dovuti anche all’urbanistica, alla gestione della città, ma Ifis è con Venezia e qui sosterremo tante iniziative”.

Ifis arte si articola in una serie di iniziative, a partire dall’importante collezione d’arte che la Banca ha acquisito nel tempo, composta da oltre 100 opere di 50 artisti, che spaziano dall’arte classica a quella contemporanea. Alcune delle opere più importanti della collezione hanno trovato la loro dimora naturale nel Parco Internazionale delle Sculture di Banca Ifis, un progetto curato da Giulia Abate e Cesare Biasini Selvaggi, all’interno dei 22 ettari di giardino di Villa Fürstenberg, a Mestre. A partire dal 28 aprile 2024, quindi, il parco sarà aperto al pubblico e potrà essere visitato gratuitamente tutte le domeniche (festivi esclusi), previa prenotazione tramite l’app dedicata “Ifis art”. Il Parco sarà ricco di iniziative, inaugurando il Programma Pubblico del Padiglione Italia alla Biennale d’Arte di Venezia 2024.

Il presidente torna poi sul valore della sinergia tra pubblico e privato: “Il pubblico fa molto. L’Italia è un Paese che rispetta i diritti di tutti alla sanità, all’istruzione e alla giustizia. Spesso guardiamo alla spesa pubblica e pensiamo che sia eccessiva, ma dobbiamo guardare anche alla tutela dei diritti che il nostro Paese è in grado di garantire. Mario Draghi, quando ha chiamato alla collaborazione pubblico-privato, in cui ha ricordato che la sinergia parte dal pubblico e con esso anche i progetti, ma non tutti i progetti possono essere finanziati dal pubblico. In questo caso – prosegue – noi come banca privata per il 51%, ma anche di mercato per il restante 49%, abbiamo aderito a questo tipo di metodologia e cerchiamo di sostenere il pubblico attraverso il Ministero della Cultura, del Turismo, con il Coni e anche attraverso iniziative con il presidente Malagò per le borse sportive per gli atleti junior – ha spiegato il presidente -. Il nostro intento è ridistribuire parte dei nostri utili anche in progetti che possano sostenere il Paese e la sua economia”.

Fürstenberg Fassio fa poi riferimento anche al ‘Venezia Bond’: “Questo tipo di strumento finanziario che stiamo studiando potrà intervenire nell’economia e nell’artigianato veneziano e sostenere le piccole imprese e gli artigiani che dopo la pandemia, con l’inflazione ai tassi di interesse , hanno avuto una contrazione delle loro economie. All’interno di questi mercati spesso c’è una concorrenza sleale, perché il Made in Italy è un prodotto eccellente che compete a livello internazionale, mantenendo un prezzo più alto rispetto a quelli internazionali. Ma ricordiamoci che il Made in Italy è copiato, quindi va tutelato affinché possa essere messo sul mercato e venduto con gli strumenti giusti. A questo proposito l’Ifis, in quanto banca, che ha sede legale nel Comune di Venezia, ha una responsabilità anche nei confronti dell’economia veneziana. Quindi da un lato sosteniamo la cultura e dall’altro dobbiamo sostenere le imprese attraverso strumenti creditizi e finanziari che possano portare a Venezia investitori e quindi soldi da investire”, ha concluso.

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