è stata ufficializzata la sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali in Iran. Ma rischia un altro fallimento – .

è stata ufficializzata la sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali in Iran. Ma rischia un altro fallimento – .
è stata ufficializzata la sua candidatura alle prossime elezioni presidenziali in Iran. Ma rischia un altro fallimento – .

Nella corsa per Elezioni presidenziali previsto nel Iran viene aggiunto un nuovo candidato. Non un nome nuovo, ma una vecchia conoscenza del paese: Mahmud Ahmadinejadex presidente per otto anni dal 2005 al 2013, ha ufficializzato la sua candidatura nel voto del 28 giugno, indetto a seguito della morte di Ebrahim Raisi in un incidente in elicottero il 19 maggio 2024. La sua presenza, però, dipende dalla decisione del Consiglio dei Guardiani: Ahmadinejad era già stato squalificato per le elezioni del 2017 e del 2021 e, a causa delle sue posizioni ultraconservatrici considerate polarizzanti anche dall’ayatollah Ali Khameneipotrebbe essere escluso anche questa volta.

In bilico – Voci riguardanti la candidatura avevano cominciato a circolare la scorsa settimana quando, come riportato dall’art Internazionale dell’Iran, Ahmadinejad si era fatto avanti così: “Si stanno verificando rapidi cambiamenti, non solo in Iran ma nel mondo. Spero che vedremo presto i dessert modifiche necessarie“. Poi l’annuncio finale presentato al Viminale la mattina del 2 giugno: “Sono fiducioso che tutti i problemi del Paese possano essere risolti valorizzando capacità nazionali“.

La decisione è arrivata sicuramente dopo la morte improvvisa di Raisi e la necessità di indire nuove elezioni entro 50 giorni, ma il suo futuro sarà deciso da un altro organismo. Tutte le nomine devono essere approvate dal Consiglio dei Guardiani, la cui funzione, tra le altre, è quella di approvare o porre il veto sulle nomine. I precedenti con Ahmadinejad non fanno ben sperare. Il Consiglio lo ha già squalificato nel 2017 e nel 2021, quando l’ex presidente si fece avanti per guidare nuovamente il Paese, e anche questa volta potrebbe ripetere il verdetto. Anche se gode di grande sostegno tra i classi popolariIl Leader Supremo Khamenei ritiene che le sue posizioni lo siano troppo divisivo e difficile da controllare da parte dell’Ayatollah, con conseguente paura di uno scissione interna tra la parte più conservatrice e quella più progressista che il Paese non può permettersi. Aspettiamo quindi l’11 giugno, giorno in cui il Consiglio presenterà la lista definitiva dei possibili successori di Raisi.

Il profilo – Ahmadinejad ha acquisito notorietà nel 2005 affermando ciò IsraeleIl nemico dell’Iran, era destinato ad essere “cancellato dalla carta geografica” e con affermazioni negazioniste riguardo all’Olocausto, definite come “mito“. Nello stesso anno succedette al primo presidente riformista Mohamed Khatami e da lì fu capo del paese due mandati consecutivi. Entrambi erano caratterizzati da posizioni super estremista verso gli Stati Uniti e da a ultranazionalismo che ha portato all’isolamento internazionale dell’Iran, alleviato solo con l’avvento del Hassan Rouhani Nel 2013. Nel 2009, inoltre, la sua rielezione fu segnata da forti dubbi frode elettoraleche scatenò grandi proteste di piazza duramente represse.

 
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