La guerra tra Israele e Libano sembra sempre più vicina. A preoccupare sono gli scontri in corso con Hezbollah: nella notte tra giovedì e ieri, gli aerei da guerra israeliani hanno attaccato le strutture militari di Hezbollah nella zona di al-Khyam e Al Adisa, causando la morte di quattro militanti in 24 ore. Da più parti si teme che la mancanza di un accordo sulla tregua nella Striscia di Gaza possa far scoppiare nelle prossime settimane un conflitto su larga scala tra Israele e Hezbollah. Uno scenario catastrofico che si sta scongiurando anche con la diplomazia internazionale: un emissario del Qatar, Abu Fahd Jassem Al Thani, della famiglia regnante a Doha, è arrivato a Beirut per lavorare a una mediazione tra le due parti che ridurrà “i rischi di escalation sul fronte meridionale libanese e su quello settentrionale israeliano”.
Continuano gli attacchi israeliani anche nella Striscia, con undici palestinesi uccisi e quaranta feriti in un attacco a Rafah e bombardamenti di siti militari di Hamas. Nel centro di Gaza, un aereo da caccia ha colpito un edificio nel centro di Deir al-Balah, dove alloggiava un militante di Hamas, in una “zona umanitaria” designata da Israele.
Israele ha convocato ieri un gabinetto di sicurezza a Tel Aviv, dopo aver sciolto il gabinetto di guerra in seguito alle dimissioni del leader dell’opposizione Benny Gantz. Durante l’incontro, il ministro delle Finanze Bezalel Smotrich ha nuovamente accusato l’IDF di inefficienze che hanno favorito l’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas. L’Alta Corte di Giustizia di Israele ha concesso al governo un mese per rispondere a una richiesta di istituire una commissione statale d’inchiesta sull’attacco del 7 ottobre 2023 da parte di Hamas.
E mentre il ministro degli Esteri Israel Katz è stato invitato dal segretario di Stato americano Antony Blinken a presenziare al vertice NATO che si terrà dal 9 all’11 luglio a Washington, negli Stati Uniti, il Consiglio Ue ha inserito nella lista delle sanzioni sei persone e tre entità responsabili per aver partecipato al finanziamento di Hamas e della Jihad islamica palestinese (PIJ). In Israele continuano le proteste delle organizzazioni antigovernative che bloccano un’importante autostrada nel centro del Paese e chiedono un accordo sugli ostaggi ed elezioni immediate.
