Lettera falsa dal Vaticano di mons. Gänswein a don Minutella. Tragico autogol della pro Bergoglio – .

Lettera falsa dal Vaticano di mons. Gänswein a don Minutella. Tragico autogol della pro Bergoglio – .
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Povero don Minutella, quanto deve soffrire. Ma nulla resta impunito, poiché il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi. In questo caso fa le lettere, ma non le buste, e soprattutto fa i destinatari, ma non i mittenti.

Nel corso della trasmissione odierna su Radio Domina Nostra, il teologo palermitano invalidamente ridotto allo stato laico, fedele da anni a Benedetto XVI, ha mostrato, da entrambe le parti, una lettera che sarebbe stata ricevuta ieri dall’arcivescovo Gänswein. Don Alessandro espresse alcuni dubbi sull’autenticità, ma il documento gettò un certo smarrimento nelle file del Piccolo Riposo.

Due fogli: uno con il testo in tedesco, presumibilmente a beneficio dei sacerdoti germanici del Consorzio Sacerdotale Mariano riuniti attorno a don Minutella, e uno in italiano.

L’intestazione appare proprio così, con lo stemma dell’Arcivescovo di Urbisaglia e il testo dice che “il Papa emerito recita la messa in comunione con papa Francesco ed è rattristato dal fatto che” il sig. “Minutella è scismatico e prega per il suo pentimento”.

Proprio le frasi giuste per tagliare le gambe a Don Minutella in procinto di partire per il tour.

Ma la risposta arriva con tre mesi di ritardo; la firma è fatta a inchiostro e rimanda maldestramente a quella di mons. Gänswein, disponibile ovunque, sul web. Chiunque abbia un po’ di pratica può farne una simile, per ingannare chi non è un grafologo. Si fa anche con un pennarello, (lasciare la traccia sul dorso) un vecchio espediente per rendere meno decifrabili i rotoli della mano da parte di un grafologo, che registra anche la pressione della mano.

A parte l’esilarante scotch appiccicato sulla busta (vi immaginate monsignor Gänswein che sigilla le lettere con del nastro adesivo?), a parte un sbavante errore grammaticale nella versione tedesca, come ha notato il sacerdote madrelingua padre Gebhard, (strano che mons. Gänswein, tedesco di nascita, commette questi errori), l’elemento più idiota che prova la falsità del documento è il MITTENTE: “Sg. Pe”.

E che vuol dire? “Sig. Peretti”? “Sergente Peluso”? “Saggio pensatore”?

Non sorridere: dal punto di vista di queste teste gloriose doveva rappresentare “Segretariato del Papa Emerito”, espressione che non esiste, tanto meno con quella buffa sigla.

Come dicevamo, il diavolo fa la carta intestata, ma non i mittenti, e nemmeno le buste: infatti il ​​vero Arcivescovo Gänswein scrive solitamente dalla Segreteria di Stato, sulle buste con la franchigia stampata in rosso e non con il francobollo annesso (né chiuso con nastro adesivo). Vedi l’esempio di una lettera di risposta di Sua Eccellenza (autentica, perché il primo invio non era pubblicizzato) ricevuta da chi scrive nel 2021. Infine, la busta vera ha sempre la stampa con il “sigillo” della Segreteria di Stato, qui ovviamente mancante.

Tutti sapevano che il 6 agosto era stata inviata una lettera a mons. Gänswein dai sacerdoti del Consorzio Mariano, come aveva fatto sapere lo stesso don Minutella. Visto che la risposta di Mons. Gänswein non era arrivata per lettera (ma in totale codice Ratzinger, sia nella telefonata con padre Willibald, sia nella presentazione a Lumsa qui e qui, non ci voleva niente perché un bergogliano stampasse una carta intestata falsa , scansionando una vecchia lettera dell’arcivescovo Gänswein. Né ci volle molto per rattoppare una firma simile con un pennarello.

Il grosso problema, però, era la busta: mancava l’originale. E un altro grosso problema era come scrivere il mittente. Poiché è un posta raccomandataspedito con certezza dall’interno del Vaticano al noto Don Minutelladoveva essere consegnato direttamente alimpiegato da lavorare. Ne avrebbe certamente notato uno busta contraffatta provenienti dalla “Segreteria di Stato” o dall’inesistente “Segreteria del Papa Emerito”. Ecco perché, con quel mittente ridicolo “Sg. Pe”l’impiegato non si sarebbe accorto di nulla, avrebbe pensato a un mittente privato, al “signor Peretti”, pur riconoscendo l’indirizzo di don Minutella.

In breve, un patetico autogol di qualche Bergogliano, non è noto da chi. La commissione è venuta dallo stesso Bergoglio? Non è noto. Possiamo solo dire con certezza che l’entourage dell’antipapa Francesco non è nuovo a queste goffaggini. Ricorda solo quando Vatican News ha messo il nome del fotografo che “CASUALE” si trovava davanti al negozio del Pantheon per scattare quella famosa foto di Francesco mentre usciva dal negozio di dischi. (Era lo stesso fotografo di Bergoglio). O quando lo stesso Francesco ha lasciato che Fabio Fazio annunciasse una diretta per le 20.00 di sabato sera, per poi tradirsi con il suo orologio che segnava le 17.30.

Scenette alla Fantozzi.

Eppure ci hanno lavorato un po’ su quella lettera, ed è stato diabolicamente insidioso: sapendo che mons. Gänswein, essendo anche impedito insieme al vero papa, non avrebbe potuto negarlo pubblicamente, il testo è stato fatto apposta per ferire don Minutella e gli altri al cuore. coraggiosi sacerdoti lealisti.

Ma siccome chi è con Bergoglio è nella chiesa dell’A-Logos, dell’Antilogica,

fa questi errori ridicoli e si dà il classico sparato al piede.

Soprattutto, questi sciocchi non se ne rendono conto le dichiarazioni di mons. Gänswein o anche di papa Benedetto non hanno il potere di cambiare il Dichiarazioneche non è, e non sarà mai, una valida rinuncia al papato (ma un annuncio del posto impedito). Benedetto XVI è rimasto papa, che lo voglia o no. L’unica soluzione rimasta a Bergoglians è costruirne una macchina del tempo, risalire all’11 febbraio 2013 e far correggere lo stesso papa Benedetto Dichiarazionein modo che avrebbe rinunciato al muno Petrino simultaneamente e formalmente corretto. E non al ministerio in modo differito e sgrammaticato. Buon lavoro ai Bergogliani.

Se sei cattolico, sostieni questi sacerdoti poveri e coraggiosi del Consorzio Sacerdotale Mariano, anche con alcuni offerta. Sono gli unici che dicono la verità e difendono il vero Papa Benedetto XVI.

(Per le prossime presentazioni di “Codice Ratzinger”, bestseller in cui viene spiegata tutta la Magna Quaestio, ecco le prossime date: 13 novembre, Gubbio, 19 Cosenza, 27 Catania, 3 dicembre Pordenone, 4 Bologna, 11 Palermo. Per info, su Twitter @cionciandrea o gruppo Facebook “Codice Ratzinger”

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