Il Premio Giglio Blu a Lilli Magi con il suo libro su Gino Severini – .

Il Premio Giglio Blu a Lilli Magi con il suo libro su Gino Severini – .
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Il libro “Gino Severini, per me Cortona è l’Italia, l’Italia è Cortona” ha vinto a Firenze la sesta edizione del premio letterario internazionale “Giglio blu”. L’opera, scritta dalla cortonese Lilly Magi, ha ottenuto nei giorni scorsi il riconoscimento.

“Siamo felici e convinti di premiare Lilly Magi, perché tanti artisti si uniscono per prendere parte alla vita del circolo culturale Gino Severini da lei fondato – ha precisato critica d’arte e di letteratura Lia Bronzi – persona capace e molto interessata alla persona di Gino Severini, riconosciuto dal catalogo Cairo Mondadori come maestro dell’arte del Novecento da sempre. Nel libro scritto da Lilly si vede il suo desiderio di parlare di Severini come di una figura molto importante per Cortona, che ha lasciato testimonianze nella città e nel mondo”.

Il libro

“Gino Severini: “Cortona per me è l’Italia – L’Italia è Cortona”, scritto da Lilly Magi e pubblicato dalle edizioni Setteponti, si compone di 230 pagine arricchite da tante immagini, molte delle quali inedite, che raccontano la storia di Gino Severini a Cortona, la città dove è nato e dove, a metà della sua vita, tornava quasi ogni anno e in particolare nel periodo estivo. L’autore ha condotto una serie di indagini per raccogliere le testimonianze più interessanti e tangibili delle giornate che il grande artista trascorse nella città etrusca. Nel libro troverete testimonianze ricavate dai ricordi di amici o da semplici conoscenze che Severini ebbe nella sua città, tra cui quella con Rita, affettuosa amica del giovane Gino, con la quale rimase in contatto per tutta la vita, tutto è arricchito da documenti autografi, lettere inedite, e concessi da Roberto Sparano, nipote di Raffaello, migliore amico del pittore e da altri rinvenuti nell’archivio vescovile e riconducibili al vescovo Giuseppe Franciolini. E poi ancora l’invito a nozze dell’artista, completamente in francese, visto che si era sposato a Parigi, sua seconda città natale, dove il pittore si era trasferito giovanissimo, attratto dalla passione per l’arte che, all’epoca, era molto fiorente.

Il libro è anche la dimostrazione di quanto sia vero il detto: “nessuno è profeta in patria”, infatti il ​​nostro, fino all’anno prima della sua morte, avvenuta nel febbraio 1966, non aveva trovato consensi tra i cortonesi e anche tra Arezzo, riguardo alle sue opere, gli stessi amministratori non avevano compreso la grandezza della sua arte, cosa però riconosciuta all’estero; solo dopo la sua morte avviarono tutta una serie di iniziative volte a esaltare la bravura di questo loro concittadino, seguendo l’eco giunto oltre le Alpi. L’opera, in conclusione, vuole solo raccontare Severini da Cortona e tutto ciò che lo legava a questa città, poco si dice della sua produzione artistica, volutamente, visto che esistono numerose pubblicazioni in tal senso, l’unico argomento trattato sono gli affreschi che il pittore realizzò in sei chiese svizzere, di grande bellezza e poco conosciute, di cui siamo venuti a conoscenza grazie a Piero Pacini, critico d’arte e scrittore, in occasione di un convegno tenutosi a Cortona anni fa. L’opera è arricchita da un’introduzione scritta da Romana, figlia del grande artista cortonese e gode del patrocinio della Regione Toscana, del Comune di Cortona, della Misericordia di Camucia e della Banca Popolare di Cortona.

Tag: Giglio Premio Blu Lilli Magi libro Gino Severini

 
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