I 100 anni di ingegneri della provincia di Sondrio raccontati in un libro – .

I 100 anni di ingegneri della provincia di Sondrio raccontati in un libro – .
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Lo scorso ottobre la mostra al Palazzo Pretorio di Sondrio dedicata al centenario dell’Ordine degli Ingegneri e l’incontro, organizzato dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Sondrio, “A scuola con… gli Ingegneri” con gli studenti del liceo scientifico “Carlo Donegani”, dell’Istituto “E. Mattei” e “A. De Simoni – M. Quadrio” della capitale. Nel solco delle iniziative legate al primo secolo dell’Albo, il volume presentato e donato agli iscritti all’Ordine al termine del convegno omonimo “I cento anni degli Ingegneri nella provincia di Sondrio – Argomenti e testimonianze organizzato nei giorni scorsi nel salone dei Successi anche di Confartigianato.

Un omaggio a oltre un secolo di attività in valle, ma anche alla figura stessa dell’ingegnere e alla grande diversificazione delle competenze rispetto a quelle “classiche” civili e industriali che si sono fatte strada nei decenni fino alle figure – definita “mitica” – di coloro che hanno saputo davvero lasciare il segno nella storia, nella nostra storia fatta di strade, ferrovie, centrali idroelettriche, edifici pubblici e privati, interi centri residenziali, insediamenti industriali e un’agricoltura non certo a caso definito “eroico”. Da un’idea del presidente dell’Ordine, l’ingegner Felice Mandelli, poi sviluppata da un ristretto gruppo di lavoro composto dagli ingegneri Enrico Moratti, Antonio Della Torre e Benedetto Abbiati, è nato il volume in cui sono confluiti, in un felice mix di “argomenti e testimonianze”, appunto – come recita il sottotitolo – numerosi contributi che a vario titolo sviluppano molteplici idee della professione e rendono omaggio al genio di numerosi “colleghi”, a partire da Carlo Donegani, «colui che ha modellato l’attuale struttura della provincia principalmente attraverso le strade dello Spluga e dello Stelvio”, al tiranese Giovan Battista Schiantarelli, ingegnere centenario, numero 5 dell’Albo. Da Ugo Martinola, “il progettista che portò a Sondrio l’architettura internazionale del Novecento”, all’ingegnere Giuliano Zuccoli, l’”imprenditore valtellinese nel mondo dell’energia”.

“La regola d’oro del nostro mestiere – ha rivelato l’ingegner Benedetto Abbiati, riferendosi alla genesi del volume – è “fare progetto del progetto”, prima di iniziare a lavorare. L’intento era quello di tratteggiare anche l’evoluzione di una professione che è molto cambiata nel corso di questi 100 anni: ci sono ingegneri che si distinguono per la grande sensibilità architettonica ed estetica, altri si distinguono come protagonisti della vita amministrativa, altri ancora si specializzano in settori molto di nicchia come gli impianti a fune. Poi ci sono i docenti, gli esperti di Intelligenza Artificiale e potrei continuare a lungo. Tre sono però gli elementi unificanti e sono la tendenza al confronto costante con la realtà concreta, la disponibilità ad assumersi la responsabilità personale e la disponibilità a fornire servizi alla comunità”.

Esempi in questo senso, ha aggiunto Enrico Moratti, storico presidente dell’Ordine dal 1987 al 2013, vengono dall’impegno distribuito sul territorio nel dopoguerra o dopo l’alluvione del 1987. Dal volume sono emerse anche la passione per la storia e la scrupolosa ricerca documentaria dell’ingegnere Antonio Della Torre, al quale si deve la dettagliata ricostruzione del lungo e travagliato processo che portò alla nascita dell’Ordine degli Ingegneri, ma anche i capitoli – che vanno lette le tante declinazioni della professione – dedicata alla rete ferroviaria in Valtellina e Valchiavenna, ai terrazzamenti e alla coltivazione della vite e all’ingegneria elettronica e alle sue applicazioni.

Significativo è stato anche l’intervento dell’ingegner Cinzia Capelli, invitata a scrivere un contributo sulla sua esperienza di donna nel campo dell’ingegneria. “Ricordo quando ancora non esistevano i bagni femminili al “Poli”, alla fine degli anni ’90 – ha ricordato – eppure resta una sfida incredibilmente interessante e solo apparentemente si parte svantaggiati”. Capelli ha sottolineato anche le caratteristiche femminili che rappresentano un valore aggiunto al metodo ingegneristico di base, come “capacità di osservazione e ascolto, curiosità e sensibilità”, il tutto fondato su una buona base di stoica resistenza che le donne – ingegneri e non – hanno in dote “proprio come certi materiali”.

A conclusione del volume, i fausti “Pensieri ed emozioni per il futuro” del presidente dell’Ordine Felice Mandelli. “Ci aspettano anni di lavoro interessante ed entusiasmante per dare evidenza concreta al progresso della tecnologia, della fisica quantistica e dell’intelligenza artificiale generativa, sempre con il nostro approccio sistemico che ci permette di trovare soluzioni anche semplici a problemi in realtà difficili. La tecnologia può aiutarci molto in questo percorso, ma al centro del progetto ci saranno sempre le donne e gli uomini con il loro valore creativo”.

Alla presentazione del volume “I cento anni degli ingegneri in provincia di Sondrio” è seguito l’incontro annuale di bilancio con l’approvazione sia del consuntivo 2023 che del bilancio preventivo 2024 dell’Ordine.

 
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