pittoresco, ma bisogna cambiare sistema – Trento – .

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TRENTO. «La pratica del riuso promuove la cultura, ma la politica non ci valorizza. I dirigenti provinciali non ci ascoltano, forse non otteniamo abbastanza voti”. IL presidente dell’Associazione Mercatino del Trentino, Gianni NicoliniConstata con rammarico il disinteresse della politica provinciale nei confronti di chi promuove mercatini no-profit.

N”e abbiamo parlato sabato alle Sotto i portici di via Suffragio si tiene la XXIII Giornata del Riuso del Libro in collaborazione con il Trento Film Festival e con il sostegno del Servizio Sviluppo Urbano del Comune di Trento”. Una ventina di “standholders” (come loro stessi si definiscono) mettono in mostra le bancarelle di libri vecchi o d’epoca, fumetti da collezione, giornali storici, francobolli, banconote, piccoli oggetti.

Le tipologie di “letture” sono le più disparate: si va dal romanzo di uso comune del valore di pochi euro, fino al libro storico risalente al XVII secolo, con lettere miniate di grande pregio e illustrazioni di pregio. Diffusa è la presenza di grandi volumi fotografici che raccontano la storia locale, la natura e l’arte. Il flusso di curiosi è costante, anche se non numerosissimo: la gente si ferma, sfoglia i libri, si informa sui prezzi. Ogni tanto spunta anche qualche collezionista che approfitta dell’occasione per cercare rarità.

«Ma l’obiettivo principale del mercato non è commerciale – ha precisato il presidente Nicolini – Puntiamo a diffondere la cultura del riuso e anche su questo aspetto insistiamo molto con i nostri associati. Quando vediamo che un membro cerca di fare il furbo concentrandosi troppo sullo scopo commerciale, si può finire con l’espulsione. È il caso, ad esempio, quando mette in vendita libri evidentemente nuovi. Se un libro è nuovo, non è usato e questo va contro il nostro spirito».

Da qualche anno i mercatini dell’usato sono diventati una presenza più frequente, anche in virtù di una accresciuta cultura del riuso, ma per il presidente Nicolini la politica non fa abbastanza: «Sono anni che contestiamo la legge provinciale “Olivi”.. Prevede che nei comuni con più di 10mila abitanti debbano esserci otto mercati all’anno, mentre sono sei i mercati obbligatori nei comuni con meno di diecimila abitanti. Ma in Paesi così piccoli non c’è domanda e per gli espositori, che sono tutti volontari, rappresentano un costo. Chiediamo che venga liberalizzata la presenza sul territorio: dovrebbero essere obbligatori anche quattordici mercati all’anno, ma bisogna lasciare libertà di scegliere dove tenerli”.

Abbiamo chiacchierato con alcuni espositori. Uno dei più appassionati è Roberto, di Aldeno, che racconta l’origine del suo interesse per i libri usati, in particolare per quelli d’arte e di natura: «Più che di passione parlerei di “malattia” – ha scherzato – ho sempre collezionato libri e oggetti antichi che però hanno un valore come souvenir. Noto anche un certo interesse da parte dei giovani, che si fermano a sfogliare libri e riviste, soprattutto di carattere storico”.

Gli anni settanta fanno il loro debutto come espositoreignora Marisa che da poco si è avvicinata alla vendita: «La gente si ferma a sfogliare i volumi illustrati dell’Ottocento in particolare, con splendide rilegature, come questo “Viaggio in Spagna” illustrato da Doré – ha indicato – Ma devo ammettere che non sono in molti a comprare. Infatti, spesso ci offrono l’opportunità di vendere i loro volumi. Tuttavia c’è sempre qualche appassionato che vuole avere una collezione di libri di valore”.

 
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