L’ombra del vulcano

L’ombra del vulcano
L’ombra del vulcano

Dopo molti anni di convivenza, una coppia comincia a sentire che qualcosa si sta incrinando. All’inizio sono piccoli segnali, momenti in cui si percepisce “l’arrivo di qualcosa che sembrava fatidico”, che si manifestano durante una vacanza in un paese lontano. Tornati in città, i due litigano apertamente in un ristorante, al punto da alzarsi da tavola senza nemmeno aver mangiato. Tornano a casa ma non riescono a trovare una spiegazione. Proseguono ancora per un po’. Con il passare dei mesi, l’amore che li aveva legati si affievolisce sempre di più, i litigi lasciano il posto ad una sorta di indifferenza che porta lentamente alla separazione definitiva. Dopo la rottura, i due si vedono ancora, escono insieme e faticano ad abituarsi alla nuova situazione. Gli amici continuano a considerarli come un’unica entità, si vergognano di spiegare l’accaduto. Proprio in quel periodo di estrema confusione l’uomo, che lavora come scrittore e traduttore, riceve da un editore una proposta per un nuovo incarico. Questa non è una proposta come tante: dobbiamo affrontare una nuova traduzione di un vecchio libro, un romanzo estremo, una di quelle opere davanti alle quali non possiamo restare indifferenti perché capaci di toccare le corde più nascoste della nostra anima. Quel libro lo è Sotto il vulcano, il capolavoro di Malcolm Lowry, uno dei libri definitivi del XX secolo. L’uomo accetta l’incarico. Per una di quelle strane coincidenze che a volte sembrano essere il segno del destino, man mano che procede nel suo lavoro vede gli eventi della fine della sua storia personale sempre più riflessi nelle pagine di quel romanzo, in gran parte ispirato alla vita di Lowry. ‘lo amo. Inizia così un gioco di echi e corrispondenze tra la vita di Lowry, quella dei suoi personaggi e quella del traduttore chiamato a dare nuova vita a quelle pagine immortali…

Marco Rossari non ne è solo l’autore L’ombra del vulcanoa lui dobbiamo anche la nuova traduzione di Sotto il vulcano, che Feltrinelli ha pubblicato nel 2018. Per questo è difficile non identificarlo nella figura del traduttore alle prese con le pagine del capolavoro di Malcolm Lowry, nello stesso momento in cui deve fare i conti con le macerie che mettono fine a un una lunga relazione d’amore si lascia inevitabilmente alle spalle. Scritta sotto forma di una sorta di lunga lettera alla donna che amava, L’ombra del vulcano mescola vita e letteratura, creando una narrazione in cui i diversi livelli si intrecciano in un gioco di inseguimenti dove non è più chiaro se sia la finzione a riflettere la realtà o se stia accadendo il contrario, se non siano gli eventi biografici a cercare un senso seguendo le orme di una storia immaginaria. Ecco allora che il Messico di Lowry si rispecchia in una Milano estiva semideserta, oppressa da un caldo soffocante, in cui il protagonista si ritrova a sprofondare nell’alcol in compagnia di un amico becchino di professione, non a caso ribattezzato Piccolo Console. Attorno a lui turbina un’umanità emarginata fatta di ubriaconi, scrittori depressi, coppie in cerca di trasgressione, che Rossari descrive con una scrittura che riesce a mantenersi in equilibrio tra il malinconico e l’umoristico, senza mai cadere nella facile trappola dell’autocompiacimento come fine. in sé o della caricatura portata all’eccesso. Racconto appassionato della fine di un amore, riflessione sulla forza della letteratura e sull’importanza spesso sottovalutata della traduzione, narrazione picaresca delle avventure di un uomo alle prese con la solitudine, ricordo autobiografico dedicato a una pagina importante della sua vita: L’ombra del vulcano è un libro che riesce ad essere tutto questo e molto altro e in cui, sotto l’apparente calma della scrittura, si percepisce fortemente il ribollire della passione.

 
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