«L’amore alla finestra» e gli altri libri consigliati dalla redazione GdB per il mese di giugno – .

Cinque romanzi, quattro dedicati in vario modo alla conoscenza di sé, degli altri, dell’amore. Sono i libri consigliati dalla redazione per il mese di giugno: li trovate qui sotto, con foto di copertina e dettagli, recensiti dai giornalisti del Giornale di Brescia.

Se vuoi più scelte, trovalo ecco il numero della rubrica di maggioe così via puoi cliccare sui link che ti riportano indietro.

Ci rivedremo a metà luglio.

«L’amore alla finestra»

di Flavio Soriga

La copertina di Amore alla finestra

(Bompiani, 2024, pp. 176, 15 euro, ebook 9,99 euro)

Ci sono autori che aspettiamo alla finestra. A volte per anni, desiderando un ritorno in libreria. Flavio Soriga è uno di questi. Non così prolifica come vorremmo (il “ci” è un volgare tentativo di mascherare nella pluralità un’arrogante affermazione che è prima di tutto mia, lo confesso), al punto che a volte il pensiero di prendere carta e penna virtuali e chiedere perché il resoconto dei silenzi prolungati viene in mente anche al più paziente dei lettori. Questo momento appare tanto più felice in quanto lo scrittore sardo è addirittura in libreria con due novità.

Per i più piccoli c’è “Mr. Salsiccia”, la storia dell’incontro tra una bambina e un riccio che è molto più di un semplice sfondo allo sconvolgimento climatico, che anche i lettori più giovani possono così cogliere attraverso la magia della narrazione, nelle sue implicazioni più concrete, sfatando l’idea che è un’invenzione degli adulti per fargli consumare meno acqua quando si lavano i denti.

Per tutti gli altri c’è una raccolta di cinque racconti di cui il titolo anticipa il filo conduttore: “L’amore alla finestra”. Cinque storie attraverso le quali Soriga ci interroga sui limiti dell’amore, ci tiene appesi a quel filo sottile che lega l’altro a noi ma che spesso finisce per trasformarsi nella materia del ragno che tesse intorno a noi la tela della disperazione. O al contrario, di un senso e di una speranza imprevedibili. L’autore ci guida attraverso diverse manifestazioni dell’amore, espresso nella periferia romana come alla luce del Mediterraneo. L’amore di un amico, di un genitore a volte, o di amanti, o anche di zie e nipoti, di donne abbandonate e di bambini lasciati soli a contemplare i vuoti lasciati da padri poco conosciuti. E l’amore è anche quello ricorrente per una terra (che non a caso sa di Sardegna). Micromondi, accomunati dalla potenza catartica e distruttiva, formidabile e dannata, lacerante e pura del sentimento, sbocciato o perduto. Quanto di più umano e semplice, quello che l’autore di Uta snocciola, non senza ironia, attraverso il racconto di piccoli e semplici gesti quotidiani, e proprio per questo capaci di riportarci davanti a uno specchio ideale, di mostrarci qualcosa di noi stessi nei tratti di ogni personaggio. Che è il senso ultimo della letteratura.

Come di consueto Soriga ci propone il suo stile, una parola scavata, essenziale, ritmata in un periodo quasi ipnotico che evoca melodie blues e nenie popolari e che è lirica e immediata allo stesso tempo. Regalandoci frammenti di storie come scene che ci è capitato di cogliere quasi per caso nella strada fuori casa, mentre guardavamo fuori dalla finestra. La stessa a cui aspettavamo da tempo il ritorno dello stesso Soriga. Ora possiamo dire che ne è valsa la pena.

(Gianluca Gallinari, vicedirettore)

«Missitalia»

di Claudia Durastanti

(La nave di Teseo, 2024, pp. 400, 20 euro, e-book 11,99 euro)

«Sono sempre più rare le opere frutto di invenzione, fantasia, speranza, illusioni e ambizioni. La narrativa contemporanea è dedicata a sé stessi, senza il coraggio di provare i panni degli altri”. Così scrive Elena Loewenthal su La Stampa del 12 aprile.

«Missitalia», il nuovo romanzo di Claudia Durastanti pubblicato poche settimane prima, è una risposta eloquente a questa giusta osservazione. Perché arriva dopo il meritato successo dell’autobiografico «Lo straniero» (finalista al Premio Strega 2019) e se ne distacca nettamente, trattandosi infatti di una trilogia coraggiosa, un romanzo in tre parti in cui ciascuna parte si svolge in un’altra epoca e con un’altra protagonista: l’avventuriera Amalia Spada negli anni dell’Unità d’Italia; l’antropologa Ada nel secondo dopoguerra; e A, che vive nel futuro lavorando per un’Agenzia Spaziale Mediterranea senza precedenti.

Durastanti dice che non è necessario trovare un collegamento tra le parti del suo romanzo, ma non mancano riferimenti più o meno evidenti ed echi suggestivi dall’una all’altra, e man mano che si procede nella lettura viene addirittura il sospetto che Amalia, Ada e A sono la stessa donna. Certamente i tre protagonisti hanno in comune il fatto di venire da un altro luogo (e in questo «Missitalia» è legato a «Lo straniero») ed esplorare il luogo in cui si trovano attraverso un percorso che li porta alla realizzazione personale. C’è sicuramente un ambiente – la Val d’Agri, in Basilicata, già centrale ne «La Straniera» – che percorre i tre racconti e finisce per replicarsi addirittura sulla Luna; e anche un oggetto simbolico che li accomuna: l’olio.

Ma davvero è meglio avvicinarsi a questo romanzo rinunciando a capire tutto, e lasciandosi trasportare invece dall’affascinante scorrere della storia che spazia dal genere western, al noir, fino alla fantascienza. Catturare i temi che emergono pagina dopo pagina – il sud e la sua rappresentazione, la natura, il matriarcato, l’amore, la fine… E, per quanto possibile, riconoscere le citazioni letterarie di cui il romanzo è ricchissimo. In breve: godersi la prosa di uno scrittore che ha molto da dire.

(Francesca Sandrini, vice capo redazione Cronaca e provincia)

“Voltare pagina. Dieci libri per sopravvivere all’amore”

di Ester Viola

La copertina di Voltare pagina

La copertina di Voltare pagina

(Einaudi, 2023, pp. 130, euro 14)

C’è una convinzione che fa da sfondo a tutte le storie di “Turn the Page”. Non si esplicita ma permea le centotrenta pagine tenute insieme con ritmo e ironia, e ripete: possiamo farcela. È possibile guarire da una delusione in amore, è davvero possibile districarsi da dinamiche tossiche, una relazione finita male non è necessariamente la fine del mondo ma, al contrario, a volte può permetterci di fare un salto nel futuro. qualità in vista del prossimo. relazione ma soprattutto una vita migliore per noi stessi.

Ester Viola però non è una coach motivazionale, è un avvocato divorzista e una fine osservatrice dei rapporti umani, che crede fortemente nel potere curativo delle parole. Per questo il suo alter ego letterario nell’ultimo libro pubblicato con Einaudi, nel 2023, consiglia un libro per ogni occasione ad amici e clienti – personaggi fittizi, ma che potrebbero essere reali, potrebbero essere nostri amici o potremmo essere noi – quando vede coinvolti in qualche vicenda sentimentale. Così «Anna Karenina», Nick Hornby e «L’amica geniale» aiutano a dare alcune risposte alle domande di chi è tradito, non corrisposto o è troppo geloso per vedere le cose come realmente sono. Sono idee e ricette non facili a portata di mano, più che altro proposte per provare a spostare lo sguardo su angolazioni diverse, con la consapevolezza che non esistono libri capaci di salvare la vita a qualcuno, ma “alcuni ci provano meglio di altri”.

(Laura Fasani, redazione Web)

«Il guardiano dei nuovi inizi»

di Mikki Brammer

La copertina di Il custode dei nuovi inizi

La copertina di Il custode dei nuovi inizi

(Sperling & Kupfer, traduzione di Ada Arduini, 2024, pp. 368, euro 19,90)

Rimpianti, consigli e confessioni. Appartengono sempre a una di queste categorie le parole pronunciate in punto di morte da chi è consapevole che la fine della sua vita terrena è imminente. Lo sa bene Clover Brooks, che lavora come doula di fine vita, cioè aiuta le persone a dire addio a questo mondo in pace, e a ciascuna delle tre categorie ha dedicato un quaderno, in cui fedelmente prende atto delle confidenze affidatele in anni di lavoro per chi non c’è più.

Diari ricchi di stimoli, avvertimenti e insegnamenti, di cui lei stessa dovrebbe approfittare per dare una svolta ad un’esistenza troppo solitaria e malinconica per la sua giovane età, irrimediabilmente condizionata dalla morte prematura dei genitori e dai troppi sensi di colpa . Per realizzarlo, però, ha bisogno dell’aiuto di Claudia, novantenne che ha affrontato la vita con determinazione e passione e che sembra aver avuto (quasi) tutto dalla sua vita. Per riconciliarla con un vecchio amore, aiutandola a chiudere il cerchio della sua esistenza, ora che la morte è vicina, Clover non esiterà a partire. Un viaggio che per Claudia rappresenterà un felice punto di arrivo, mentre per Clover l’inizio di una nuova vita.

(Clara Piantoni, redazione Teletutto)

«Le armi della luce»

di Ken Follett

La copertina di Le Armi della Luce

La copertina di Le Armi della Luce

(Mondadori, traduzione di Annamaria Raffo, 2023, pp. 712, 27 euro, ebook 9,99 euro)

Soprusi, amore, passione, tradimenti, battaglie e progresso tecnico: sono tutti gli elementi che Ken Follett ci ha fatto amare negli altri tre romanzi della saga di Kingsbridge in “Armi di Luce”.

Le vicende si svolgono tra il 1792 e il 1824, epoca di cambiamenti e di guerre, della nascita di grandi fabbriche che portavano i tessitori a lavorare fuori casa e su macchine nuovissime (le giannette e poi le macchine a vapore) e dei campi di battaglia delle guerre. Napoleonico.

Al centro c’è sempre l’amata Kingsbridge, tanto cambiata rispetto al XII secolo del primo romanzo, “I Pilastri della Terra”. Follett accompagna il lettore, attraverso una ricostruzione storica molto accurata, nella difficilissima vita quotidiana del coraggioso e intelligente Sal e di suo figlio Kit, degli odiosi Joseph Hornbeam e Will Riddick, dell’onesto Amos Barrowfield e della caparbia Elsie Latimer fino all’amore tra Spade Shoveller e Arabella Latimer; famiglie legate travolte tutte, ciascuna a suo modo, dal progresso, dalla spaccatura tra anglicani e metodisti, dalla lunghissima guerra con la Francia e dalla battaglia di Waterloo. Insomma, c’è tutto quello che si trova nei libri di storia (le rivolte del pane, gli scioperi, l’arruolamento forzato, le leggi contro quelli che saranno i sindacati), ma in modo molto più vivace e intrecciato con le storie di persone che potrebbero essere quelle dei nostri antenati.

Un romanzo da leggere, forse meno forte dei tre precedenti dell’epopea, ma comunque godibile e avvincente. Leggere.

(Elisa Rossi, Cronaca e redazione provinciale)

 
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