“L’Università degli Studi di Brescia è l’emblema di una sfida vinta” – .

“L’Università degli Studi di Brescia è l’emblema di una sfida vinta” – .
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L’assessore regionale all’Università, alla Ricerca e all’Innovazione Alessandro Fermi ha incontrato nella città di Leonessa il rettore dell’Università degli Studi di Brescia Francesco Castelliil prorettore con delega alla ricerca Alessandro Padovaninell’ambito della quinta tappa del tour tra gli atenei lombardi.

L’assessore Fermi nella città di Leonessa

“L’Università degli Studi di Brescia è l’emblema di una sfida vinta, che è quella della territorialità. Oltre quarant’anni di esistenza, 16.000 studenti, 7 sedi – ha sottolineato Fermi – sono il segno concreto di un’Ateneo che ha voluto premiare il territorio. Non c’è nessun altro che abbia voluto radicarsi nel territorio offrendo un servizio di qualità come quello bresciano. E allora dobbiamo lottare affinché i bambini che nascono in questo territorio possano continuare a studiare e crescere professionalmente senza dover necessariamente andare nella capitale. Questa è la grande sfida che dobbiamo vincere”.

La necessità di risorse economiche

Per fare questo servono ovviamente risorse perché sostenere finanziariamente 7 uffici “non è banale”.

E così la Regione Lombardia vuole provare a fare qualcosa “fornendo risorse” a partire dall’utilizzo dei fondi europei che transitano per le regioni, in particolare del Fesr.

“In questi mesi – ha proseguito l’assessore – proprio per compensare lo sforzo che il nostro sistema universitario ha fatto per sopperire alla carenza di fondi pubblici destinati al diritto allo studio, abbiamo cercato di capire come sostenere questo sistema di eccellenza. A breve presenteremo una misura innovativa che possa diventare strutturale. I fondi FESR dovranno essere messi a bando, ogni Ateneo dovrà quindi proporre progetti che possano avere ricadute positive sul contesto economico in cui si inseriscono. Sarà una misura anche economicamente interessante che potrebbe coprire tra i 40 e i 60 milioni di euro”.

Negli ultimi anni la Lombardia ha sempre aumentato i fondi destinati alle borse di studio, arrivando a mettere sul tavolo solo nell’ultimo anno 20 milioni di euro.

“Sono tanti soldi – ha sottolineato Fermi – ma non bastano perché è aumentato il numero degli aventi diritto anche per effetto di quanto stabilito dal Pnrr che, purtroppo, finirà. L’unica soluzione – ha concluso Fermi – è che il Ministero scelga di investire di più modificando anche i criteri di assegnazione del Fondo visto che, ad esempio, la Lombardia ha il 33% di studenti che arrivano da fuori Regione. Nel frattempo stiamo già pensando a come utilizzare il Fondo sociale europeo per il diritto allo studio per far fronte a una situazione che non si è mai manifestata in questo modo”

 
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