COLDIRETTI PUGLIA, PIÙ PESCE SULLE TAVOLE PUGLIESI MA COSTA CARO – .

VENERDÌ SANTO: COLDIRETTI PUGLIA, PIÙ PESCE SULLE TAVOLE PUGLIESI MA COSTA CARO

Incrementi del 39% per l’orata, del 31% per la spigola e la spigola di allevamento, del 19% per il rombo e del 55% per le canocchie

Per il Venerdì Santo i pugliesi rispetteranno le tradizioni religiose della Pasqua, con il pesce immancabile sulle tavole nonostante i prezzi elevati che gravano sul carrello della spesa, riducendo il potere d’acquisto delle famiglie. Lo riferisce Coldiretti ImpresaPesca Puglia, in occasione dei riti alimentari della Settimana Santa, sulla base della rilevazione dei prezzi del pesce nelle pescherie di marzo 2024, rispetto ai prezzi di dicembre 2023 rilevati dall’Istituto Pugliese di Consumo, con aumenti pari a 3 mesi del 31% per le spigole e le spigole di allevamento, del +44% per i calamari, del +55% per le canocchie, del +39% per l’orata, del +19% per il rombo, ma sono aumentate anche le seppie scongelate del + 49%.

La scelta di prodotti locali di “filiera corta” garantisce freschezza e qualità ma scegliete il pesce miglio 0 contribuisce inoltre a sostenere un settore della pesca e dell’acquacoltura che coinvolge – precisa Coldiretti Impresapesca Puglia – circa 1.500 imbarcazioni, colpite dalle follie green dell’Ue come il nuovo regolamento sui controlli che impone l’obbligo di avere a bordo sistemi elettronici di monitoraggio della distanza, comprese le telecamere a circuito chiuso, fino alla messa al bando del sistema a strascico e alla restrizione delle zone di pesca con tagli fino al 30% di quelle attuali. La top ten della produzione è guidata dalle acciughe, seguite da vongole veraci, sarde, naselli, gamberi bianchi, seppie, pannocchie, triglie, pesce spada, gallinelle e sugarelli.

Il settore della pesca e dell’acquacoltura in Puglia – spiega Coldiretti Puglia – vale, secondo i dati CREA, 225 milioni di euro, con una flotta operante lungo le coste pugliesi composta da 1.455 imbarcazioni che rappresenta il 12,3% del totale nazionale, il 10,5% del la stazza e il 12% della potenza motrice, con le zone vocate di Manfredonia, Molfetta, sud Barese, Salento, dove il pescato più importante è costituito da gamberi, scampi, merluzzi, oltre agli allevamenti d’altura di spigole, ombrine e orate.

Per non cadere nelle trappole del mercato, in una situazione in cui la stragrande maggioranza del pesce in vendita proviene dall’estero, il consiglio della Coldiretti è di guardare l’etichetta sul banco dove va specificato il metodo di produzione (“pescato”, “pescato in acque dolci”, “allevato…”), la tipologia degli attrezzi pescati e la zona di cattura o produzione (Mar Adriatico, Mar Ionio, anche attraverso disegno o mappa). Per quanto riguarda il pesce congelato vige l’obbligo di indicare la data di congelamento e nel caso di prodotti ittici congelati prima della vendita e successivamente venduti scongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla dicitura “scongelato”. Per garantire la qualità, il pesce fresco – ricorda la Coldiretti – deve avere anche carni di consistenza soda ed elastica, rosse o rosate e branchie umide e occhi non secchi né opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole. Meglio, infine, non scegliere pesci che hanno già avuto la testa e le pinne mutilate, mentre – continua la Coldiretti – per molluschi e cozze è fondamentale che il guscio sia chiuso. Un trend che incide sulle scelte a tavola degli italiani che mangiano circa 28 chili di pesce all’anno – conclude la Coldiretti – sopra la media europea anche se decisamente inferiore rispetto ad altri Paesi con coste simili, come il Portogallo, dove se ne consumano quasi 60 chili, praticamente il doppio.

Una crisi del settore della pesca, che si trascina da 30 anni – rileva Coldiretti Puglia – in un mercato, quello del consumo di pesce, in aumento, ma sempre più in mano alle importazioni. La produzione ittica derivante dall’attività di pesca è in calo da anni e quella derivante dall’acquacoltura rimane stabile, non riuscendo a compensare le lacune di mercato create dall’attività di cattura tradizionale. Una rinascita che passa attraverso il mercato dei pescatori e sulla quale Coldiretti si impegna, organizzando nei mercatini di Campagna Amica iniziative che mirano alla vendita diretta e alla tracciabilità del pescato.

I SEGRETI PER SCEGLIERE IL PESCE FRESCO

  • Acquistatelo, ove possibile, direttamente dal produttore che garantisce la freschezza del pescato.
  • Controlla l’etichetta sul bancone, che per legge deve indicare la zona di pesca
  • Controllate che la carne abbia una consistenza soda ed elastica, che le lamelle abbiano un colore rosso o rosa e siano umide e gli occhi non siano secchi o opachi, mentre l’odore non deve essere forte e sgradevole.
  • Per i molluschi e le cozze è fondamentale che il guscio sia chiuso.
  • Per i gamberi controllate che la testa non sia annerita
  • Meglio non scegliere pesci che hanno già mutilato la testa e le pinne.

Fonte: Coldiretti – Impresapesca.

 
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