Roma, 28 marzo 2024 (Agenbio) – I risultati di uno studio coordinato dall’Istituto di tecnologie biomediche del Cnr hanno dimostrato che è possibile ridurre la massa del tumore del colon-retto agendo su un complesso proteico noto come coesione. I dati, ottenuti dall’inibizione del gene SMC1A nei topi, potrebbero favorire lo sviluppo di nuovi trattamenti antitumorali.
«Il nuovo approccio consiste nella somministrazione di molecole di RNA sintetico, chiamate “short hairpin RNA” o shRNA in breve, in grado di silenziare il gene SMC1A, in modo da ridurre i livelli proteici all’interno della cellula tumorale. Contestualmente – spiega Antonio Musio, ricercatore Cnr-Itb e coordinatore dello studio – abbiamo somministrato ai topi anche il bevacizumab, un farmaco antitumorale costituito da un anticorpo monoclonale, che ci ha permesso di potenziare gli effetti dell’RNA- terapia basata. Nel complesso, il trattamento ha aumentato la sopravvivenza degli animali trattati e ha ridotto la massa del carcinoma. Questo effetto sembra essere dovuto al fatto che il trattamento provoca anomalie cromosomiche nelle cellule tumorali, che quindi muoiono”.
La ricerca ha coinvolto anche l’Irccs Policlinico San Martino, l’Irccs Istituto Nazionale Tumori Regina Elena, l’Università dell’Insubria di Varese, l’Istituto di ricerca genetica e biomedica del Cnr di Milano e l’Università di Genova.
I risultati, pubblicati sul Journal of Experimental & Clinical Cancer Research, sono stati possibili grazie al sostegno della Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. (Agenbio) Etr 12:00.