Intesa Sp, Messina ridisegna la prima linea. Nasce l’hub «Wealth management» – .

A un anno dalla probabile conferma al vertice di Intesa Sanpaolo, per un quinto mandato triennale, l’amministratore delegato Carlo Messina rinnova radicalmente il suo management. Con un giro di nomine che ha coinvolto più di venti manager, Messina ha ridisegnato buona parte della prima linea della banca, oltre ad aver creato nuovi spazi e funzioni. Il tutto all’insegna del mantra aziendale che consiste nella crescita delle professionalità interne capaci di ridurre anche il numero dei manager. Per dare un’idea, l’età media di chi assume nuove posizioni di vertice è di 49 anni, con cinque manager quarantenni e una significativa presenza femminile. Mentre sotto l’aspetto più concreto, con questa riorganizzazione la banca è chiamata a completare il piano industriale ma soprattutto a guardare già verso il prossimo.

Oltre alle novità, va detto, ci sono anche tante conferme, come quelle dei vertici delle due divisioni più importanti: la Banca dei Territori resta con Stefano Barrese, l’Investment Banking con Mauro Micillo. E, inevitabilmente, c’è anche qualche uscita di scena di personaggi chiave della storia recente di Intesa Sanpaolo. È il caso di Paolo Maria Grandi, responsabile della divisione governance, e del cfo Stefano Del Punta, per i quali Messina ha comunque ritagliato un ruolo di “senior advisor” dell’amministratore delegato.

Tornando alla cronaca, spicca la creazione di un’unità unitaria per la gestione patrimoniale, con l’obiettivo di una futura integrazione tra le diverse divisioni. La nuova struttura è guidata da Tommaso Corcos e comprende le divisioni Assicurative, affidate a Virginia Borla (in sostituzione di Nicola Maria Fioravanti), Asset Management a Maria Luisa Gota (al posto di Saverio Perissinotto), e Private Banking a Lino Mainolfi (al posto dello stesso Corcos). ).

Tra gli ambiti della governance aziendale spicca il passaggio di Fioravanti a Chief Governance Operating and Transformation Officer: un nuovo ambito che aggiunge la responsabilità di governance a quella “operativa”, ora presiedute rispettivamente da Grandi e Paola Angeletti. Ma se del primo abbiamo già detto, per il secondo Messina ha pensato a un altro nuovo ambito di governance: sarà Chief Sustainability Officer, “con indirizzo strategico sui temi della sostenibilità”. In pratica, in quest’area confluiscono le attività di tipo “ESG” distribuite oggi in diverse unità del gruppo, con l’istituzione, in ambito sociale, anche dell’area Chief Social Impact Officer, affidata a Paolo Bonassi.

C’è poi un cambio di grande rilevanza per la posizione (strategica in ogni banca) del Chief Financial Officer, affidata a Luca Bocca, ex “vice” di Del Punta che, come detto, resta senior advisor. Altre nomine all’interno delle divisioni e delle aree completano il quadro.

Tutta la nuova organizzazione sarà operativa dal 2 aprile.

 
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