PESCARA – La riduzione delle liste d’attesa grazie al potenziamento della diagnostica per immagini è stata al centro di due distinti incontri che l’assessore alla Sanità, Nicoletta Verì, supportata dal direttore dell’assessorato alla Sanità, Claudio D’Amario, e dal direttore dell’Agenzia sanitaria regionale, Pierluigi Cosenzaavuto, ieri, con il direttore generale dell’ASL di Lanciano-Vasto-Chieti, Thomas Schaele con il direttore generale dell’ASL di Pescara, Vero Michitelli.
Due importanti novità, inoltre, riguardano il pronto soccorso dell’ospedale di Pescara dove verranno attuate nuove azioni per migliorare i processi e ottimizzare i costi.
“A breve sarà attivata la medicina d’urgenza al pronto soccorso di Pescara – ha dichiarato l’assessore Verì – e nei prossimi giorni verranno attivati 20 posti di lungodegenza. Ma la priorità numero uno resta la lotta alle liste d’attesa – ha spiegato – e, per migliorare la gestione delle risorse umane e strumentali relative ai servizi di diagnostica per immagini, soprattutto per le tecnologie pesanti, ho chiesto ad entrambe le direzioni strategiche delle Asl di estendere l’attività dal lunedì al sabato compreso, dalle ore 8.00 alle ore 22.00, concentrando preferibilmente i pazienti ricoverati nelle ore serali”.
Nello specifico, la diagnostica per immagini si riferisce a TC, RM e PET.
Inoltre, anche per quanto riguarda l’attività endoscopica, è necessario garantire la disponibilità dal lunedì al sabato compresi.
“In linea con quanto previsto da una delibera del maggio 2019 – ha ricordato l’assessore – non deve esserci un superamento del rapporto tra attività freelance e attività istituzionale sui servizi erogati. In caso di superamento dei tempi massimi di attesa già individuati dalla Regione, – ha aggiunto Nicoletta Verì – verrà attuato il blocco delle attività professionali libere, ferma restando l’esecuzione delle prestazioni già prenotate”.
La stessa delibera, inoltre, ha stabilito la definizione e l’applicazione di “percorsi di protezione” per i pazienti, ossia percorsi alternativi di accesso alle prestazioni specialistiche, secondo i quali, qualora venga superato il tempo massimo di attesa previsto a livello istituzionale, è comunque garantita l’erogazione dell’assistenza sanitaria in rispetto dei tempi stabiliti dalla normativa vigente.
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