Furti d’auto in Italia (+7% vs 2022), boom in Campania, Lazio e Lombardia – .

Lo scorso anno il nostro Paese ha registrato una nuova netta crescita dei furti di veicoli (+7% vs 2022), che hanno raggiunto le 131.679 unità nel nostro Paese. L’aumento ha interessato praticamente tutte le categorie di veicoli, auto/SUV, moto/scooter. Un incremento ancora più significativo ha riguardato nello specifico gli autoveicoli (+11%), che hanno restituito quasi 100mila furti all’anno, mentre gli autoveicoli hanno registrato solo un lieve incremento (+2%). La percentuale di veicoli recuperati e restituiti al legittimo proprietario in seguito al furto resta ben al di sotto della metà del totale rubato, pari al 44%. I dati confermano le difficoltà nel contrastare questo reato e come tali attività siano oggi appannaggio di vere e proprie holding di vendita e/o smontaggio di veicoli rubati, capaci di intervenire con estrema tempestività e di instradare i veicoli o i singoli componenti smontati lungo le rotte balcaniche di dell’Europa dell’Est o verso il Nord Africa e perfino il Medio Oriente.

Per certificare questi e tanti altri dati è il consueto appuntamento annuale con il “Dossier Furti di Veicoli 2024”, realizzato da LoJack Italia, azienda leader nelle soluzioni telematiche per l’Automotive e nel recupero dei veicoli rubati, che ha raccolto e analizzato i dati forniti dal Ministero dell’Interno sul 2023 e li ha integrati con quelli provenienti da elaborazioni e report nazionali e internazionali sul fenomeno.

Dal post-COVID in poi questo business criminale ha vissuto una fase di continua crescita, tale da aumentare il livello di allerta registrato soprattutto in alcune zone del nostro Paese, soprattutto per i possessori dei veicoli più apprezzati dai ladri d’auto.

Osservando la tendenza degli ultimi dieci anni, dal 2013 al 2023 i dati si rivelano decisamente allarmanti, nonostante il blocco quasi totale delle attività nel 2020: 1 milione e 550mila veicoli (auto, Suv/Crossover, VAN, mezzi pesanti, moto) sono stati rubati in Italia . Di questi solo 609mila sono stati recuperati (il 39% del totale), 939.500 sono scomparsi nel nulla. Se guardiamo alle sole quattro ruote, dal 2013 a oggi le sottrazioni ammontano a oltre 1 milione 113mila, qualche centinaio di migliaia di unità in meno rispetto alle immatricolazioni di auto immatricolate nel 2023.

Ma quali sono le tendenze? chi sta guidando questa crescita? Incide senza dubbio l’utilizzo sempre più frequente da parte dei ladri di dispositivi hi-tech in grado di agevolare e rendere più rapida e meno vistosa la violazione delle auto di ultima generazione ed il loro furto. LoJack stima che oggi oltre 1 furto su 3 di veicoli dotati di sistemi di apertura contactless (con apertura e chiusura dell’abitacolo senza inserimento della chiave) viene portato a termine anche grazie all’utilizzo di dispositivi tecnologici, spesso acquistabili online per pochi EURO. La crescente attenzione verso gli Sport Utility Vehicles è il secondo fattore trainante degli ultimi anni. Oggi, oltre 1 furto di veicoli su 5 riguarda Suv/Crossover, una categoria sempre più attrattiva per questo business sia grazie alla crescente diffusione sul mercato nazionale (e la conseguente grande richiesta di ricambi), sia grazie all’appeal che questa categoria registra sui mercati esteri in cui vengono “collocati” i veicoli prelevati nel nostro Paese.

“I dati relativi al 2023 e nei primi mesi dell’anno in corso certificano e consolidano i segnali registrati negli ultimi anni di recrudescenza del business criminale dei furti d’auto”, ha osservato Maurizio Iperti, Presidente EMEA LoJack, “Un fenomeno che in alcune aree del nostro Paese prende sul piano decisamente allarmante. Solo un intervento rapido ed efficace può ridurre la possibilità che il veicolo vada perduto per sempre. Grazie alla nostra tecnologia e a un team di esperti che supporta le forze dell’ordine sul campo con la ricerca, oggi possiamo contare su percentuali di recupero doppie rispetto a quelle del mercato”.

Nelle grandi città come Milano e Roma e in alcune zone del nostro Paese (soprattutto se in prossimità di porti o frontiere), i furti sono spesso finalizzati al riciclaggio di denaro internazionale. Un traffico redditizio che coinvolge i ladri che rubano fisicamente l’auto, i proprietari di garage o magazzini dove solitamente l’auto viene lasciata a “decantare” per alcune ore/giorni prima di essere smontata o caricata in container o veicoli commerciali, i trasportatori ed infine gli intermediari criminali che supervisionano i vari passaggi e governano le operazioni fino alla vendita nel paese di destinazione. Secondo gli esperti, chi ruba fisicamente un’utilitaria può assicurarsi un guadagno immediato di poco meno di 1.000 euro, un reddito che può salire fino a 5mila euro per auto di lusso da 100mila euro. Il costo del trasporto si aggira intorno ai 2-3mila euro se l’auto viene spostata verso Oriente, mentre l’intera operazione che prevede il trasporto del veicolo a bordo di una nave (all’interno di un container) può variare tra i 10.000 ei 15.000 euro. Decisamente meno costoso spostare l’auto affidandosi ad una squadra di autisti che, a turno, guidano l’auto rubata fino a destinazione: il loro guadagno è compreso tra 500 e 1.000 euro.

A peggiorare le cose Ai furti di veicoli si è aggiunta negli ultimi anni un’ulteriore piaga, quella dei furti parziali di componenti specifici (navigatori satellitari, pneumatici, marmitte/catalizzatori, attuatori frizione, fari a LED, batterie elettriche, ecc…), alimentati dalla crisi produttiva dei mercato automobilistico e dai vincoli commerciali causati dai conflitti recentemente sviluppatisi in Ucraina e nel Canale di Suez che li hanno resi ancora più costosi e ricercati. Una volta rubati, i pezzi vengono poi immessi nel mercato nero nazionale dei ricambi oppure stipati in container e caricati sulle navi in ​​partenza dai porti del Mar Tirreno.

Le auto più ambite

La classifica dei modelli di auto più rubati riserva poche sorprese rispetto allo scorso anno, con quelli del Gruppo Stellantis a occupare le prime posizioni. Al primo posto la FIAT Panda con 12.571 furti (1 veicolo rubato su 10 è una Panda), seguita dalla FIAT 500 (5.889), dalla FIAT Punto (4.604), dalla Lancia Ypsilon (4.472), dalla FIAT 500 L (2.637) e l’Alfa Romeo Giulietta (2.075). Le ultime quattro posizioni sono occupate dalla Smart Fortwo (1.976), dalla Citroen C3 (1.741), dalla Volkswagen Golf (1.465) e dalla Renault Clio (1.365). Oltre la metà dei furti d’auto, il 54%, riguarda questi modelli. Una curiosità: in questa particolare classifica le tre auto più difficili da trovare sono, nell’ordine, Golf (viene recuperata solo nel 35% dei casi), C3 (36%) e Fortwo (37%).

Nella categoria SUV/Crossover, le più ambite sono la FIAT 500X (1.997 unità rubate nel 2023, il 10% del totale dei Suv), seguita dalla Jeep Renegade (1.653), dalla Peugeot 3008 (778), dalla Jeep Compass (713) e dalla Renault Captur (663 ).

Le regioni del “bollino rosso”.

L’aumento dei furti di autoveicoli (auto+furgoni+SUV/Crossover) ha interessato abbastanza uniformemente tutte le aree del Paese, ma, guardando la distribuzione geografica del fenomeno, si conferma la polarizzazione complessiva sulle consuete cinque regioni a bollino rosso: nell’ordine Campania, Lazio, Puglia, Sicilia e Lombardia. Qui si registrano 80.559 dei 99.153 furti totali nazionali: 8 furti su 10 si concentrano infatti in queste zone. Il dato non sorprende, visti gli andamenti degli anni passati e conferma ancora una volta come le organizzazioni criminali preferiscano operare all’interno delle grandi metropoli o in alcuni contesti del Mezzogiorno in cui hanno tradizionalmente radicato le proprie attività.

Il record negativo della Campania resta irraggiungibile con 26.045 furti (+9% rispetto al 2022), seguito a distanza da Lazio, con 16.912 episodi (in crescita anche lo scorso anno, del 12%), Puglia (14.978), Sicilia (13.174) e Lombardia (9.750 e +15% rispetto al 2022).

Campania e Lazio sono anche le Regioni in cui le percentuali di recupero restano più basse, rispettivamente al 36% e al 35%. In queste zone le speranze di rientrare in possesso dell’auto rubata sono scarse: in quasi 2 casi su 3 l’auto rubata scompare nel nulla dopo il furto. Nel cuore della Puglia, però, la sfida del ritrovamento di auto rubate assume una sfumatura particolare. Qui, i già bassi tassi di recupero si traducono spesso in ritrovamenti che lasciano una traccia amara: i veicoli recuperati sono spesso ridotti a rottami, smontati in meno di 24 ore per la vendita di pezzi di ricambio. Tuttavia, ci sono diverse regioni in cui i proprietari di auto possono dormire sonni tranquilli. Rimangono infatti otto Regioni in cui i rapimenti non raggiungono i 600 casi l’anno: Basilicata, Valle D’Aosta, Liguria, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Molise, Trentino-Alto Adige e Umbria.

Furti di moto/scooter in aumento

Anche il business dei furti di moto e scooter prosegue la crescita registrata negli ultimi anni, seppur con un tasso di incremento inferiore (+2%) rispetto a quello registrato dalle altre categorie di veicoli. L’anno scorso sono stati rubati 31.856 veicoli a due ruote a motore. Di questi, poco più di 13mila (il 42%) sono stati restituiti ai legittimi proprietari, la restante parte (28mila unità) è scomparsa nel nulla, per essere rivenduta soprattutto nei paesi dell’Est Europa o per alimentare il mercato nero di pezzi di ricambio usati. .

Approfondire la distribuzione dei furti emergono alcune peculiarità di questo business criminale. Se, infatti, si conferma il primato di Campania e Lazio, con sottrazioni rispettivamente di 6.272 e 5.842, al terzo posto, sul gradino più basso del podio c’è la Sicilia (5.298), seguita da Lombardia (4.613), Toscana (2.061) e Puglia (1.541). Gli incrementi più significativi dei furti si sono registrati lo scorso anno nel Lazio (+12%) e in Lombardia (+11%), mentre il calo del 10% in Campania non ne ha compromesso la leadership.

I 5 migliori modelli più rubati vede il primato incontrastato dell’Honda SH (7.226 unità rubate nel 2023, quasi 1 moto/scooter rubato su 4 è SH), seguito dal Piaggio Liberty (2.332, in forte crescita), dalla Piaggio Vespa (1.878), dall’Aprilia Scarabeo (1.840) e Agility Kymco che entra nella top five con 1.382 sottrazioni.
SH e Vespa, rispettivamente con il 38% e il 34%, sono i veicoli più difficili da reperire.

Francia e Italia sono leader indiscussi nel furto di veicoli a livello europeo

Il Dossier LoJack 2024 si arricchisce di una panoramica europea del business dei furti, riportando alcuni dati e valutazioni tratti dal rapporto “Organized Vehicle Crime in Europe” del Vehicle Crime Barometer che analizza il fenomeno dei furti in sei paesi europei (Germania, Francia, Italia, Bulgaria, Olanda e Belgio) dal 2000 al 2021 e da dati rilevati da Eurostat (anno 2021).

Dal bivio Tra i dati continentali e quelli nazionali emerge la leadership poco invidiabile del nostro Paese nella classifica delle nazioni con il maggior numero di furti di veicoli, con oltre 110.000 veicoli rubati nel 2021, preceduta dalla sola Francia con 122.000 episodi. Il Belpaese è poi seguito, a distanza siderale, dalla Germania con 39mila furti e da Turchia (33.000), Olanda (22.000) e Spagna (20.000). Nella maggior parte dei paesi dell’UE il numero dei furti non raggiunge le 1.000 unità.

Ci sono tre tendenze principali rilevato dallo studio Vehicle Crime Barometer a livello continentale negli ultimi 20 anni: un calo significativo del numero di veicoli rubati in quasi tutti i paesi analizzati, controbilanciato dal recente boom di furti parziali di componenti come airbag, navigatori satellitari, sterzo ruote, pneumatici e molto altro; l’aumento dei furti di Suv, auto di lusso e veicoli di ultima generazione compiuti grazie all’utilizzo di strumenti hi-tech, come la riprogrammazione delle chiavi intelligenti e gli attacchi a relè; la professionalizzazione del business, non più appannaggio di ladri improvvisati, ma di vere e proprie bande criminali capaci di articolare un sistema a livello internazionale che utilizzi i grandi hub portuali europei per il trasporto dei veicoli e dei componenti rubati verso i mercati di destinazione.

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Il Messaggero

 
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