«No al terzo crollo» – .

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«Non ci sarà un terzo fallimento. Perché siamo l’amministrazione che ha ottenuto il maggior numero di finanziamenti comunitari, nazionali e regionali e perché stiamo saldando tutti i debiti pregressi”. Così il sindaco Carlo Marino ieri in aula durante la seduta del consiglio comunale sul Dup 2024-2026, il Documento unico di programmazione, approvato con i soli voti della maggioranza. Un atto che comprende il piano triennale delle opere pubbliche (del valore complessivo di 854.167.059,98 euro), il piano di dismissione e valorizzazione del patrimonio immobiliare (30 beni da riqualificare e 6 da dismettere per un ricavo stimato di circa 1,4 milioni) e il piano di acquisti di forniture e servizi (82.045.586,13 euro). Un documento che, come sottolineato anche dall’assessore alle Finanze, Gerardina Martino, detta “la linea strategica e operativa dell’ente ed è propedeutico alla previsione di bilancio” che sarà portato all’attenzione dei consiglieri nella riunione del 22 aprile .

«Quando siamo entrati in carica, nel 2016, – riferisce il sindaco – abbiamo trovato debiti per 180 milioni di euro. Entro il 2024 pagheremo l’ultima rata del mutuo per un totale di circa dieci milioni di euro e, pur avendo una capacità di finanziamento di circa 25 milioni di euro, non ci indebiteremo, nemmeno questa volta, come abbiamo deciso di fare in precedenza. ultimi otto anni, e così come aveva fatto prima di noi l’ex sindaco Pio Del Gaudio dal 2012, perché dobbiamo completare il risanamento”. Poi un riferimento agli effetti sulle casse dell’ente derivanti dal contenzioso tra Governo e Regione sull’accordo di coesione: «Aspettiamo 23 milioni di euro per completare la viabilità nella zona del Policlinico, di circa 25 milioni di euro per la riqualificazione dell’ex Canapificio e altri tre milioni di euro per l’asfalto. Senza questi finanziamenti è impossibile chiudere la programmazione FESR 2014-2020. Ci batteremo, insieme ad altri 180 Comuni, affinché queste somme, fondamentali per gli enti locali, vengano erogate”. Infine cita Draghi per ricordare alla platea che «il Paese non si costruisce puntando solo sulla competitività ma anche sulla coesione sociale ed è questa la direzione in cui intendiamo andare».

Critica l’opposizione che ha votato in blocco contro il DUP. «In questo documento – denuncia Pasquale Napoletano (Fdi) – manca una visione politica strategica, manca una pianificazione dei servizi offerti ai cittadini, i progetti inseriti risalgono quasi tutti alla precedente amministrazione, il piano di dismissione immobiliare è la fotocopia di quello quella presentata lo scorso anno mentre gli obiettivi previsti dalle varie missioni sono di fatto irrealizzabili perché privi di copertura finanziaria”. Gli fa eco Paolo Santonastaso, capogruppo di Fdi: «Basta dare uno sguardo allo stato in cui versa la città per capire che pianificazione è un termine che non esiste nel vocabolario dell’amministrazione Marino. Le quattro linee di azione progettuale indicate nel Dup, “Caserta, città innovativa e sicura”, “inclusiva”, “verde e resiliente”, “connessa”, sono solo contenitori vuoti, che oggi non hanno, dopo otto anni di governance di centrosinistra, mai attuata”. Donato Aspromonte (Fi) contesta invece la scelta dei lavori compresi nel triennio: «Vorrei sapere chi decide i livelli di priorità degli interventi e perché alcuni lavori estremamente urgenti sono stati rinviati al 2025. Lo trovo irrispettoso per i cittadini che procrastinano per un anno la messa in sicurezza di un muro a rischio in una scuola o la ricostruzione di una condotta fognaria per lasciare subito spazio ad opere tutt’altro che prioritarie”.

La polemica sul metodo arriva da Raffaele Giovine di Caserta Decide: «Continuate a mandarci i documenti a titolo informativo quando tutto è già deciso – denuncia – noi assessori vorremmo invece essere consultati preventivamente per provare a dare un contributo alla asset strategici della città». Un pensiero condiviso anche da Gianluca Iannucci (Socialisti Uniti) che aggiunge dai banchi della maggioranza: «In questo modo si stravolge il ruolo del consigliere e si crea uno svuotamento delle amministrative». Massimiliano Palmiero (IV) sostiene però l’azione dell’organizzazione e chiarisce: «È vero che alcuni documenti ricalcano i contenuti di quelli approvati lo scorso anno ma questo perché siamo condizionati dai tempi del Pnrr». E alla risposta a chi definisce il piano triennale un libro dei sogni, l’assessore risponde: «È talmente concreto che alcuni dei progetti inseriti sono già in fase di realizzazione».

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La mattina

 
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