Tour in Abruzzo per il segretario del Sindacato Polizia Penitenziaria – .

Oggi a Pescara davanti al San Donato il segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria Aldo Di Giacomo parla della situazione delle carceri abruzzesi

Quella di Pescara, alle 10.30, è una delle tappe del tour che porterà Di Giacomo in giro per l’Italia, in uno sciopero della fame a tempo indeterminato; l’obiettivo è sensibilizzare i politici a intervenire.

La situazione nelle carceri italiane non è facile. Le difficoltà non riguardano solo chi vive dietro le sbarre, detenuto per un periodo breve o lungo, ma anche chi vi lavora giorno dopo giorno, per anni, spesso in condizioni estreme. Per entrambi la vita può diventare scomoda e gravosa, o addirittura insostenibile. Esattamente un mese fa se ne era parlato anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella: ricevendo la Polizia Penitenziaria aveva sottolineato la necessità di interventi urgenti per contrastare i suicidi in carcere.

L’avvertimento del presidente è stato raccolto dai garanti territoriali delle persone private della libertà personale e si è trasformato in un appello al Parlamento e al ministro della Giustizia.

“La maggior parte dei detenuti vive per oltre 20 ore al giorno in celle sovraffollate dalle quali esce solo nelle ore all’aperto. Si tratta di una violazione dei principi della Carta Costituzionale e del Regolamento penitenziario. Ma questo non è insormontabile. Occorre riempire di significato il tempo della detenzione, proponendo più attività culturali, lavorative, sportive e ricreative. Anche i rapporti familiari e di volontariato devono essere rafforzati attraverso più interviste, telefonate e videochiamate. C’è bisogno di personale specializzato (psicologi, educatori, psichiatri, pedagogisti, assistenti sociali, mediatori linguistici) che ascoltino i detenuti e sappiano comprendere le ragioni di una sofferenza intollerabile. Abbiamo anche bisogno di più misure alternative alla detenzione. Ci sono diverse migliaia di detenuti con una pena definitiva inferiore o uguale a tre anni di carcere. Chiediamo a tutti i parlamentari norme specifiche e urgenti e al Ministro della Giustizia misure concrete in tempi brevi, secondo le parole del Presidente della Repubblica”.

Tra le tante questioni sollevate c’è quella sovraffollamento: un problema speculare che grava sia sui detenuti che sulle guardie carcerariegià alle prese con carenza di personale, turni spesso estenuanti e prigionieri con problemi di droga o di salute, sia fisici che mentali.

Temi ripresi oggi a Pescara, davanti al carcere di San Donato, dal segretario generale del Sindacato Polizia Penitenziaria SPP, Aldo Di Giacomo, nella conferenza stampa convocata per illustrare la situazione del carcere pescarese e l’andamento delle carceri abruzzesi.

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