Il Milan è uscito tristemente dall’Europa League contro una Roma migliore sotto ogni punto di vista: tecnico, tattico, personalità e carattere. I rossoneri dovevano fare la partita per ribaltare la gara d’andata che li aveva visti soccombere a San Siro e invece sono scesi in campo con la paura di chi sapeva di non farcela. Stefano Pioli si è impegnato molto per schierare una formazione cerebralmente morta: ha escluso il suo miglior centrocampista in favore di un’ala Musah a coprire Spinazzola e l’ennesimo flop di Calabria in un ruolo dove servirebbero altre qualità come quella di trequartista. Risultato? Questa volta la Roma attacca dalle vie centrali e segna due gol in 22 minuti. Per una qualificazione riuscita con pieno merito e senza mai soffrire troppo.
NUMERI SPIETATI – In queste colonne ci siamo permessi di obiettare ciò sarebbe stato un autogol relegare in panchina il giocatore più in forma della squadra, Samuel Chukwueze. Il nigeriano, entrato a inizio ripresa, è stato l’unico capace di disturbare con la sua imprevedibilità una squadra molto ben piazzata. “Non al livello della Roma, serviva più qualità”. Così ha sintetizzato Stefano Pioli Rai il doppio confronto con la squadra allenata da Daniele De Rossi. Il tecnico emiliano è stato nettamente sconfitto nelle ultime 4 gare europee contro le italiane Inter e Roma segnando la miseria di un solo gol. Numeri spietati che segnano, con ogni probabilità, la fine della sua era sulla panchina rossonera. E pensare che il destino gli aveva concesso quest’ultimo metaforico calcio di rigore legato al suo percorso in Europa League, calciato nel peggiore dei modi. Pioli e Milan, prove d’addio.
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