La domanda di lavoro in Abruzzo è in aumento ma non ci sono le figure professionali richieste – .

La domanda di lavoro in Abruzzo è in aumento ma non ci sono le figure professionali richieste – .
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L’AQUILA – Dall’analisi di CRESA (Centro Studi dell’Agenzia per lo Sviluppo della Camera di Commercio del Gran Sasso d’Italia) dai dati dell’ultima indagine annuale condotta dal Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere e ANPAL, la persistenza a partire dalla fase pandemica di un enorme difficoltà per le aziende a reperire forza lavoro con le caratteristiche richieste, nonostante l’aumento della domanda. Per questo motivo, il calo dei tassi di disoccupazione e l’aumento dei posti di lavoro vacanti non portano alla crescita economica ma hanno un’alta probabilità di provocare semplicemente un aumento dell’inflazione.

Non c’è stata, infatti, una ripresa e una riattivazione dell’offerta di lavoro crollata durante la pandemia, soprattutto a causa di fattori di cambiamento strutturale che potrebbero influenzare le tendenze dei prossimi anni.

I dati Excelsior mostrano, nonostante il rallentamento economico, a tendenza crescente delle attuali strategie per l’occupazione: i ricavi attesi in Italia superano i 5,5 milioni, circa un milione in più rispetto al 2018 (+4%), in Abruzzo sfiorano i 117mila, 17mila in più rispetto all’anno pre-pandemia (+3%) con significative variazioni settoriali differenze: rispetto al 2018, il 2023 in regione ha registrato un aumento di 17mila unità richieste, di cui quasi 10mila nei servizi turistici, per la necessità di ricostituire l’organico rimasto vuoto a causa della pandemia, e poco meno di 4mila sia in nell’edilizia, sostenuto da interventi di politica economica, e nei servizi alla persona. Diminuzioni generalizzate si osservano nel manifatturiero e, all’interno del settore terziario, nei servizi finanziari e negli “altri servizi alle imprese”. Poiché l’edilizia e i servizi turistici incidono fortemente sui contratti a tempo determinato o comunque sulle interruzioni più frequenti dei rapporti di lavoro, l’incremento dei ricavi attesi è dovuto quasi esclusivamente alle assunzioni di dipendenti a tempo determinato (+24 mila), a un modesto incremento dei reperibili e, contrariamente a quanto avviene a livello nazionale, il calo, seppur più contenuto, delle previste assunzioni di personale a tempo indeterminato (-2mila unità).

In Abruzzo l’espansione della domanda di lavoro riguarda il 50% degli under 29 (+7mila), il 21% non richiede titoli di studio, il 29% cerca figure con diploma almeno quinquennale, il 42% persone con una formazione professionale qualifica e almeno l’8% laureati. (16% a livello nazionale).

Enormi difficoltà nel reperire di un’offerta di lavoro, prevalentemente ma non solo, nell’edilizia e nel manifatturiero, in grado di soddisfare i bisogni: il 47% dei 116,7mila ingressi programmati è giudicato dalle imprese abruzzesi “difficile da trovare” (era il 26% nel 2018) sia per assenza della professionalità richiesta (30%) e per gli esiti negativi nei processi di selezione dei candidati. Per superarli, le aziende ne adottano diverse strategie: cercano figure professionali simili per formarle internamente, allargano l’ambito territoriale della ricerca, propongono retribuzioni più alte (il 18% era 13% nel 2019).

Il sistema Excelsior fornisce anche a stima del fabbisogno occupazionale a medio termine dato dalla somma di espansione (prestazione economica) e la domanda di sostituzione (sostituzione di lavoratori usciti principalmente per pensionamento o mortalità): per il periodo 2023-2027 in Italia sono quasi 4 milioni, in Abruzzo 68mila unità.

La domanda in espansione, in aumento a seguito dell’incremento della “filiera sanitaria” per ragioni demografiche e per le crescenti esigenze tecnologiche delle imprese, è prevista crescere in Italia tra il 2023 e il 2027 di 1 milione di occupati, di 11,9mila in Abruzzo che corrisponde a un ritmo dello 0,5% in più rispetto alle sole Liguria e Basilicata.

Per la richiesta di sostituzione per il quinquennio 2023-2027 si stimano oltre 2,7 milioni di assunzioni a livello nazionale e 56,2 mila in Abruzzo, pari all’82% in Italia e al 72% del fabbisogno complessivo in Abruzzo con quote molto diversificate nei diversi settori di attività. attività economica .

Rispetto allo scenario europeo, l’Italia presenta almeno 3 peculiarità che la rendono più fragile: calo demografico, diversi trend settoriali dovuti al forte sostegno dato all’edilizia, riduzione in termini reali dei salari. Saranno necessarie politiche migratorie tempestive per incoraggiare l’ingresso di forza lavoro qualificata, e politiche attive del lavoro per aumentare la partecipazione al mercato del lavoro, insieme a misure di welfare che facilitino l’occupazione femminile e giovanile.

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