Una serata per Francesco Piemonte, tra ironia e sensibilità, un viaggio nella sua splendida poesia – .

Una serata per Francesco Piemonte, tra ironia e sensibilità, un viaggio nella sua splendida poesia – .
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ALPAGO. “Ascolta intensamente il corpo, finché non senti l’anima” questo il titolo della serata organizzata per Sabato 20 aprile alle 20:30 allo spazio associativo di Agorà apIn Piazza Papa Luciani 37 a Puos d’Alpago, al quale sarà un omaggio Il poeta bellunese Francesco Piemonte, scomparso due anni fa, che sarà ricordato come uomo e poeta, lasciando spazio ai suoi versi che raccontano storie un mondo pieno di sensibilità e talvolta di pungente ironia. L’evento sarà moderato da Serena dal Borgoche ha condiviso con Francesco l’amicizia e l’arte della poesia e di cui vedrà le letture versi dell’autore a cura di Sonia Vazza che conserva ricordi d’infanzia in compagnia del poeta, particolarmente legato ai luoghi dell’Alpago dove strinse profonde amicizie e condivise esperienze artistiche.

I suoi testi, estremamente attuali, saranno quindi un’occasione per apprezzare la poesia del Piemonte, da chi lo ha conosciuto, ma anche per chi non si è imbattuto nel suo sguardo poetico, sempre teso a guardare oltre: “Il passo lungo, gli occhi attenti, la parlata chiara. È arrivata inaspettata, è rimasta incantata dal canto della bellezza, ha discusso di politica e poi è ripartita. La sua zona, la sua circonferenza tracciavano una linea perfetta: dalle vette dolomitiche alla laguna, creando una cerchia di luoghi amati dove le fermate-stazioni erano le case degli amici, il bar ritrovo domenicale, la trattoria con cucina tipica, la casa dei versi condivisi, l’enoteca Mazzini” così lo descrive Serena Dal Borgo in un suo pensiero.

Dal Borgo descrive anche in uno dei suoi scritti che lui amava moltissimo l’arte e non importava se l’artista o l’autore fossero del XX o del XIV secolo, le amava per la bellezza che contenevano, eliminando ogni prospettiva storica. Una delle ultime mostre che visitò fu quella di Udine, La forma dell’infinito. Ne rimase così affascinato che andò subito a trovarlo Stefano Lotto, uno dei suoi amici di sempre, per raccontargli quanto è bello, quanto è intenso, quanti colori, quanto infinito racchiude. Affascinato dal fascino trasmesso, Stefano, di lì a poco, partì per Udine.

O anche durante il periodo di chiusura Covid, su suggerimento dell’amico Francesco Piero Franchi, rilesse tutta la Divina Commedia e poi ne parlò con i suoi amici, evocando personaggi, angeli, diavoli, luoghi infernali e luoghi celesti, Matelda e Beatrice. Si è arrabbiato molto quando parlava di politica e non capiva come potessero esistere disonestà e incompetenza in uomini che avrebbero dovuto invece preoccuparsi del bene pubblico, del bene di tutti. Ha cominciato con le invettive contro l’Italia che ha definito e chiamato “questa penisola imbarazzante!”.

Sono lo testimoniano i tanti amici che sorridono al ricordo del suo fervore, della sua accesa vena polemica sull’attualità. Ed era molto indignato per il danno arrecato al paesaggio, al suo paesaggio che «non odorava più di bosco dopo la ferita… La pala meccanica ruggisce dentro lo scavo, la frana crepita sugli alberi, su una superficie sempre più ampia disegnata a livello ” denuncia in “Dalla periferia del verde”. “Francesco è mancato lentamente, dopo una cena tra amici per festeggiare il suo compleanno, in una fredda notte di gennaio 2022, con la radio accesa, un libro in mano e il calore della sua stanza” ha concluso Dal Borgo.

Tags: serata Francesco Piemonte ironia sensibilità viaggio splendido poesia

 
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