Manifesti elettorali, sfida nel centrodestra a Ferrara Gazzetta di Modena – .

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Ferrara Alan Fabbri e tutto il centrodestra hanno aperto la strada, ora arrivano anche gli avversari, a cominciare da Fabio Anselmo. Là “battaglia dei manifesti” finora è stato un derby tra i big dell’attuale consiglio, con estensioni anche ad alcuni esterni di FdI o Lega che si sono così fatti conoscere, e il divario con il resto del mondo elettorale è ormai incolmabile, visto che il 7 Che i cartelloni stradali con la pubblicità elettorale a pagamento dovranno essere smontati: Anselmo e gli altri potranno provare a rimontare con autobus e “vele”, visto che possono circolare mezzi mobili fino a 48 ore dalle urne, nonché con la stampa, la tv e il web. Per quanto riguarda le spese non vengono forniti dati ma dal costo degli spazi si deduce almeno quello delle trasferte Edificio comunale sta mobilitando risorse importanti. Il dipinto «È stata sicuramente una campagna elettorale “frizzante” – questa la testimonianza di Raffaele Maragno, che con la sua agenzia Dinamica media è protagonista dei cartelloni pubblicitari – ma anche cinque anni fa c’era molta intensità, anche perché c’erano più candidati a sindaco. Semmai la differenza tra gli schieramenti è evidente: nel centrodestra i partiti e lo stesso sindaco con la sua lista sono partiti presto, da inizio anno, opzionando molti spazi, mentre dall’altra parte ci si muove solo adesso ». Probabilmente il ritardo del centrosinistra è merito anche della “nascita” delle candidature e delle alleanze, rimaste in gioco ben oltre l’inizio dell’anno, mentre in campo Fabbri era già tutto (quasi) chiaro da mesi: fatto sta che All’uscita è atteso Anselmo con i manifesti di lunedì, anche il Pd nazionale ha dato segnali di impegno nel ferrarese, soprattutto in vista delle elezioni europee. Intanto, un paio di giorni fa, sono apparsi i primi poster di Anna Zonari. «Rispetto a cinque anni fa c’è l’impressione di una maggiore “esposizione” dei candidati? Può anche essere il risultato di più spazio a disposizione – spiega Maragno – È aumentata la dimensione dei singoli spazi e anche il numero degli impianti è superiore rispetto alle campagne precedenti”. In generale, partiti e candidati preferiscono questo tipo di propaganda, rispetto a quella garantita dai classici manifesti elettorali, che sono gratuiti ma di dimensioni limitate e mettono tutti sullo stesso piano, uno accanto all’altro.

Costi

A proposito di gratuità, quanto spendono i big? C’è da calcolare che i maxi affissioni in strada costano 250-300 euro, e gli altri formati sono in proporzione. Spesso vengono venduti “in pacchetto” insieme ai posti sugli autobus, quindi è complicato calcolarne il prezzo bilanci individuali. Complessivamente va considerato che i “striscioni”, i manifesti più grandi posti a bordo strada, sono circa 800, a questi vanno aggiunti diverse centinaia di altri spazi concessi o gestiti direttamente dal Comune; e che attualmente ne è coperto un buon 40%. pubblicità elettoraleE. Siamo già a cifre intorno ai 200mila euro, quindi. Diverso il discorso per il web, dominato da video e post sui canali social, che vengono prodotti a basso costo dallo staff dei candidati e possono essere “spinti” con spese relativamente modeste. Da qui puoi aspettarti delle sorprese.

Tag: Manifesti elettorali sfida centrodestra Ferrara Gazzetta Modena

 
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