Ad Avellino il centrodestra sarà diviso, nonostante quel genio di Martusciello – .

Questa sera dovrebbe tenersi il vertice decisivo tra le forze del centrodestra per decidere le sorti della coalizione nella capitale ed eventualmente individuare il candidato unitario, ma non è escluso un ulteriore rinvio. In realtà difficilmente si potranno determinare le condizioni per arrivare ad una sintesi.

Il faccia a faccia tra Ines Fruncillo e Rino Genovese che avrebbe dovuto risolvere la questione non si è svolto e non si terrà, per il presidente provinciale di Fratelli d’Italia il nome del giornalista Rai non è più sul tavolo da almeno un mese quindi non c’è nessuna valutazione da fare. La Fiamma non è disposta a cedere alla soluzione civica, non è disposta a rinunciare al simbolo e a una proposta di cambiamento per la città a trazione identitaria, capace però di esprimere un’ampia proposta di rappresentanza, di attrarre consensi dal mondo blocco civico che faceva capo a Gianluca Festa ma senza cedere alla tentazione di coinvolgere nessuno.

Genovese, questo il ragionamento dei vertici di Fratelli d’Italia, non è più un’opzione dal momento in cui si è detto indisponibile, con un documento consegnato alla stampa, a candidarsi di una coalizione politica. E d’altronde a quel documento seguirono ulteriori dichiarazioni in tal senso, addirittura un passaggio all’assemblea pubblica convocata da Avellino Prende Parte. Dopodiché, la priorità è ottenere il miglior risultato possibile alle elezioni europee – la candidatura di Fruncillo va proprio in questa direzione – e misurarsi in città con una proposta riconoscibile e una classe dirigente affidabile per il futuro del partito nella capitale.

Ma c’è un ulteriore punto che spiega le ragioni per cui gli avvenimenti degli ultimi giorni hanno rafforzato la linea identitaria di Fratelli d’Italia. Con Gianluca Festa agli arresti domiciliari, il blocco civico che ha governato Palazzo di Città per questi cinque anni si è definitivamente dissolto e non è scritto da nessuna parte, qualunque cosa decida di fare l’assessore regionale Petitto, al quale sono introvabili tutti i riferimenti che provengono da quel mondo. trovare rifugio all’ombra della Fiamma. La scommessa di Ines Fruncillo è proprio questa: restare fedele alla linea condivisa con Roma, confermare a tutti i costi il ​​simbolo, cercare di allargare capitalizzando l’egemonia di Fratelli d’Italia a livello generale, equilibrare le due dimensioni del voto, europea e amministrativa.

Allo stesso modo, l’ipotesi genovese alla guida di un blocco civico resta la soluzione preferita per l’onorevole Rotondi, per Angelo Antonio D’Agostino e per Forza Italia, quindi, fino a prova contraria, anche per la Lega. Ed è l’unica soluzione che Genovese potrebbe accettare per scendere in campo, la soluzione più utile anche a D’Agostino in ottica europea, la soluzione che Rotondi spinge da oltre un anno. Evidentemente il ruolo che dovrebbe svolgere Petitto è strategico, essendo lui un pontefice che potrebbe garantire buona parte della maggioranza uscente.

Con ogni probabilità, quindi, il centrodestra sarà spaccato nella Capitale. Da un lato Fratelli d’Italia con una proposta riconoscibile e un candidato di punta, in pole Iandoli e De Conciliis, dall’altro il blocco civico guidato da Genovese con il sostegno di Lega e Forza Italia. Una rottura che polarizzerà inevitabilmente lo scontro tra Fruncillo e D’Agostino.

In questo contesto, e concludiamo, è molto difficile cercare di dare un senso alle dichiarazioni del coordinatore regionale di Forza Italia Fulvio Martusciello. Che giovedì ha concesso poche righe alle agenzie per porre un forte veto sul nome di Cosimo Sibilia come possibile candidato alla fascia tricolore, per dirsi certo che con l’arresto di Festa e la fine di quell’esperienza finalmente la Capitale poter voltare pagina premiando e annunciando che Forza Italia si farà un nome.

Ora, al netto di ogni considerazione sui toni usati da Martusciello per attaccare Cosimo Sibilia, che elencando fatti incontrovertibili ha risposto con fermezza e puntualità ridicolizzandolo, è chiaro che con quelle poche righe il coordinatore regionale di Forza Italia, che chiede anche riconferma in Europa, ha infatti scavalcato il gruppo dirigente provinciale, ha annunciato una candidatura partitica, ha lanciato la sua scalata sulla città in chiave elettorale grazie all’appoggio del sindaco di Chiusano. Quando si dice genio.

 
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