“Cinque anni di messa alla berlina della giustizia” – .

“Cinque anni di messa alla berlina della giustizia” – .
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Montalto di Castro – Sono stati accusati di peculato in relazione alle spese della Fondazione Vulci – Complimenti all’ex sindaco da Mauro Rotelli e Giulio Marini


Sergio Caci, Alessandro Fiordomi e Carmelo Messina

Giulio Marini e Sergio Caci

Carmelo Messina

Montalto di Castro – (sil.co.) – “Tutti assolti perché il fatto non sussiste. Ma che dire dei danni?”. È la domanda che si pone Carmelo Messina, l’ex presidente della Fondazione Vulci che giovedì pomeriggio è stato assolto integralmente dall’accusa di appropriazione indebita insieme all’ex sindaco di Montalto di Castro Sergio Caci e all’ex direttore amministrativo del parco naturalistico e archeologico Alessandro Fiordomi. Si è così concluso il procedimento scaturito dalle indagini della Guardia di Finanza sulle spese di rappresentanza.

“Un politico serio – dice Messina – dovrebbe valutare attentamente i rischi che corre con segnalazioni, denunce e querele quando queste, accertate, sono palesemente infondate”.

Si è parlato di pranzi e cene offerti per intrattenere le pubbliche relazioni a favore dell’organizzazione che Messina ha diretto per tre anni, dal 2016 al 2019. Tra le spese, 5mila euro pagati dalla Fondazione Vulci per i funerali di un dipendente deceduto e la acquisto della macchina da caffè data in uso alla direzione.

“Le scorciatoie giudiziarie – prosegue – non appartengono alla politica, quella giusta che si basa su confronti e contrasti, anche duri, ma che finiscono sempre nella dimensione della politica. Questo processo sulle spese di rappresentanza di Vulci è costato tempo e denaro allo Stato e ha leso l’onore delle persone”.

“Il rigore morale dell’intero consiglio di amministrazione fin dal primo momento del suo insediamento ha costituito una garanzia per la Fondazione Vulci e per i suoi stessi azionisti. Avremo tempo per valutare con più serenità la portata politica, morale ed economica del danno subito. Saremo orgogliosi se questo processo cambierà qualcosa nel modo di pensare delle persone, se chi siede al bar a criticare o calunniare si fermerà a favore di modi più corretti di giudicare gli altri”, la conclusione.

Fiordomi parla invece di “anni di messa alla berlina mediatica, di illazioni, di false accuse”. “Anni di giornate perdute, spese legali sostenute e opportunità professionali negate. Qualcuno una volta ha scritto che la giustizia è lenta ma arriva sempre. E anche questa volta è arrivato. Dopo 5 anni però è arrivato decretando che il fatto non sussiste”.

Subito dopo la sentenza di assoluzione del collegio del tribunale di Civitavecchia, che ha fatto seguito ad una richiesta di pena di quattro anni di reclusione ciascuno per i tre imputati, è arrivata anche una nota dell’ex sindaco Sergio Caci.

Tra coloro che hanno espresso solidarietà e complimenti per l’assoluzione dell’ex sindaco, c’era anche Mauro Rotelli E Giulio Marini. “Sono davvero contento, bene, forza Sergio”, ha detto Rotelli. “Credendo ancora nella giustizia, il percorso è stato difficile, ma la soddisfazione è maggiore. Si dimentica presto”, ha commentato Marini.

“La gestione del Parco di Vulci negli anni della nostra amministrazione ha portato solo benefici e vantaggi”, sottolinea tra l’altro Caci nella propria nota. “Non c’è altro da dire – prosegue – se non un grande rammarico per chi ha fatto una relazione dettata dall’odio, dall’invidia, dalla mancanza di consenso, dal risentimento, tentando la strada del giustizialismo. E giustizia è fatta. Non posso dire che siano stati anni facili. Ringrazio ancora, e non mi stancherò mai di farlo, tutte le persone che mi sono state vicine”.

“Una vicenda che ho pagato, non solo dal punto di vista personale, ma anche politico – conclude – ma oggi è il momento di festeggiare e rimetterci in carreggiata e spero di continuare ad avere ciascuno di voi a mia disposizione. lato. Si chiude un brutto capitolo, ma sono convinto oggi più che mai che se ne apriranno tanti altri belli. Vai avanti. Commosso e felice.”

Sergio Caci è stato difeso dall’avvocato Attilio Soriani, Carmelo Messina da Andrea Miroli e Alessandro Fiordomi dagli avvocati Claudio Annibali e Andrea Miroli.


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Presunzione di innocenza

Nell’ordinamento penale italiano vige la presunzione di innocenza fino alla sentenza definitiva. Presunzione di innocenza che si basa sull’articolo 27 della Costituzione italiana secondo cui una persona “non è considerata colpevole finché non viene condannata in via definitiva”.

20 aprile 2024

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