“Parole serie da parte sua” – .

Alcune affermazioni rilasciata dal Generale Errigo nella sua qualità di Commissario del Governo, in occasione di un convegno organizzato presso la Camera di Commercio di Crotone, sono davvero seri e costringerci ancora una volta a intervenire sul tema della bonifica dell’area SIN”. Così inizia la nota diffusa da Comitato Fuori Veleni – Il Crotone vuole vivere.

“Innanzitutto informare il Generale/Commissario Errigo a cui mira la nostra battaglia chiedere a Eni di adempiere alla propria obbligazione per togliere i veleni da Crotone. UN atto dovuto e non un’opera di beneficenza! Come è noto, il territorio e la nostra comunità lo sono pagando un prezzo elevato in termini di patologie e malattie oncologiche che causano perdita di vite umane, disabilità e sofferenza come ampiamente dimostrato e certificato” affermano. “Avremmo preferito a dialogo positivo con il Generale/Commissario che, in rappresentanza del Governo e del Ministero dell’Ambiente, ha il compito di eseguire la bonifica come previsto dalla sentenza del Tribunale di Milano che condanna Eni e di continua a guardare affinché Eni proceda alla bonifica del SIN nel rispetto di quanto previsto dal Piano di Bonifica approvato con DM marzo 2020.

“Gli stessi obiettivi per i crotonesi sono occupati da anni e per il quale è nato il comitato. Per questi motivi risultano incomprensibile E inaccettabile le polemiche e gli attacchi, neanche troppo velati, del Generale/Commissario nei confronti del Comitato e di chi continua a lottare per il rispetto della delibera della Conferenza di Servizi conclusasi il 24 ottobre 2019 presso il Ministero dell’Ambiente (rappresentato dal Generale/Commissario ) che ha ordinò all’Eni di portare via i veleni da Crotone e dalla Calabria. È serio affermare che coloro che si battono per il rispetto di quella risoluzione lo farebbero perdere un investimento di 400 milioni di Crotone” sottolinea il comitato. “Se il Generale/Commissario fa riferimento alle somme per la bonifica, ricordiamo che le risorse quantificate dall’ISPRA (Ministero dell’Ambiente) nel 2012 per i danni ambientali causati ammontano a 1 miliardo e 731 milioni dell’Euro. Oltre 2 miliardi se valutati 12 anni dopo. Risorse necessarie e dovuto per il risarcimento del danno causato, non regali o investimenti!”.

«Sarebbe proprio questo dovrebbero essere evitate dichiarazioni pompose che richiamano esperienze e approcci colonialisti di altri tempi. Crotone non è una nuova Abissinia dove presentarsi con le perline. I crotonesi meritano rispetto! A Crotone nessuno vuole dettare legge, tanto meno noi che non abbiamo alcuno strumento di potere se non il diritto di esprimere liberamente le nostre opinioni come sancito dalla Costituzione. Piuttosto si richiede il rispetto della legge a partire da Eni, e il dovere di farlo rispettare da parte di chi per questo è chiamato e viene giustamente retribuito” proseguono. “Vorremmo, ancora una volta, se ce ne fosse bisogno, informare il Generale/Commissario che il Comitato promosso da persone disinteressate e rispettabili, di diversi orientamenti politici e culturali, intende condurre con determinazione la battaglia per liberare Crotone dai veleni anche ricorrendo, se necessario, al procedimento giudiziario”.

“Certamente attraverso la mobilitazione popolare e democratica. Uno battaglia di libertà contro tutte le mafie che in forme e modalità diverse operano contro il bene comune e a favore l’affermazione dei propri interessi ombroso e meschino. In questa battaglia non utilizzeremo le “armi e la bazuca” richiamate, con metaforica minaccia intimidatoria del Generale/Commissario, ma quelle della democrazia e del libero diritto di manifestare” evidenziate dal comitato. “In questa battaglia continuiamo ad essere coerenti e lontano dal condizionamentoconsapevole di rappresentare gli interessi dei crotonesi e il territorio”.

“Infine, alcune considerazioni. Un rappresentante dello Stato dovrebbe usare toni rilassanti. Quelli usati dal Generale/Commissario non sono esattamente in linea con il linguaggio dello Stato democratico. Il Generale/Commissario deve essere convinto che si tratta di persone libere legate al destino di questo territorio. Abbiamo le idee chiare e purtroppo alcuni atteggiamenti ci convincono sempre più delle premesse non suggeriscono nulla di buono per il nostro distretto” denunciano. “Lo ribadiamo per l’ennesima volta: Chiediamo rispetto per i risultati della conferenza decisionale del 2019 e le prescrizioni del PAUR soprattutto per quanto riguarda la destinazione dei rifiuti fuori regione. Tali decisioni non sono il risultato di mere manifestazioni parrocchiali ma frutto di autorevoli studi e analisi (Ministero dell’Ambiente, Istituto Superiore della Sanità, Ispra, Arpacal) che ritenevano il territorio crotonese gravemente danneggiato da politiche insensate e offensive nei confronti della salute dei cittadini”.

“Lei, Generale Errigo, nel rispetto del suo ruolo, dovrebbe contribuire a tutelare il diritto alla nostra salute che mai come in questo caso coincide con il diritto allo sviluppo dell’intero territorio. Crotone non deve e non può essere umiliato attraverso tentativi di compromessi al ribasso che si tradurrebbero in inganni” concludono.

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