l’opera resisterà anche ai venti più forti – .

L’ingegnere Achille Devitofranceschi è il direttore dell’Unità operativa Pianificazione opere civili dell’Anas, si è sempre occupato di ponti e strade e ha lavorato alla progettazione della nuova Metropolitana di Roma. Il professore. Giorgio Diana, professore emerito di Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milanoè tra i massimi esperti di studi aerodinamici e aeroelastici nell’ambito di progetti relativi ad alcuni dei più importanti ponti costruiti nel mondo ed è anche uno dei quattro membri delExpert Panel, organismo tecnico a supporto dell’azienda “Sretto di Messina”. in fase di aggiornamento della progettazione definitiva del collegamento stabile tra Sicilia e Calabria.
Devitofranceschi e Diana sono stati intervistati ieri nel corso dei lavori dell’ Commissione Pontepresieduto dal consigliere Pippo Trischittail primo presente nell’aula di Palazzo Zanca, il secondo tramite collegamento video remoto. E quando parlano i tecnici, molte “sciocchezze” proclamate dai politici si rivelano tali. Come quella secondo cui il Ponte non è stato progettato per resistere ai venti e ai terremoti e, in particolare, mancano studi relativi agli effetti dell’azione dei venti sull’impalcato. L’ingegner De Vitofranceschi ha spiegato, anche con un linguaggio semplice, accessibile ai non addetti ai lavori, quanto è stato fatto in questi anni, tutte le prove che si sono svolte nelle “gallerie del vento”, che hanno portato a definire quello che gli ingegneri chiamano il “vento di progetto”. Numeri e dati alla mano, anche il prof. Diana ha dimostrato che il Ponte, così come è stato progettato, sarà in grado di resistere ai venti più forti, anche a quelli che potrebbero manifestarsi sotto forma di uragani (mai registrati finora nella zona dello Stretto). L’edificio stabile non subirà conseguenze fino ad una velocità di 60 metri al secondo, resistendo così a venti con una velocità media di 220 km orari.

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