Con il massimo rispetto per i candidati, che da persone intelligenti sanno che è la verità. Nel massimo rispetto per chi ci prova e si impegna, va sottolineato un fatto.
Al di là di una situazione di deficit che perdura dal 2015, il Comune di Manfredonia fu colpita da una definitiva crisi amministrativa da agosto 2023, se non prima. Dopo i tentativi di scioglimento del consiglio comunale, a fine novembre 2023 è stata decretata la fine dell’ultima amministrazione comunale.
Fine novembre 2023, fine aprile 2024. La vera fretta di questi mesi, le fatiche, le ricerche, i dialoghi, gli incontri, le discussioni, ecc. ecc. ecc., sia oggettivamente che soggettivamente (“Ti dirò cosa ho visto. E mi scuso in anticipo se questo vi sembra troppo poco”, assumendo iMontanelli) è stata semplicemente quella di numeri, liste, alleanze, di trovare qualcuno disposto a candidarsi”ponendosi dietro la tenda“per il maggior numero di voti.
È stata una corsa disperata, in parte ridicolocon tanti protagonisti dello stesso ora da una parte, ora dall’altra del guado. Ora a favore di una cosa, ora per un’altra in base ai numeri da ottenere.
In parole molto semplici, considerando che la corsa ai numeri, alle liste e ai candidati è ancora in corso, credo che ce ne sia una povero (eufemismo) visione di quanto sarebbe necessario per il rilancio della città. Questo perché qualsiasi progetto avrebbe bisogno di pianificazione. È un dovere. Una pianificazione che non ha alcuna correlazione con un voto.
Vale a dire: i movimenti, le associazioni, i progetti politici non dovrebbero essere semplicemente legati a un’elezione. Alle preferenze, alla firma sulla tessera del cittadino. Allo stesso modo, non dovresti iscriverti a una competizione organizzando la squadra nelle ultime ore, raccogliendo le iscrizioni in tempo reale e “alla cieca”. Sarebbe meglio prepararsi per tempo oppure evitare di partecipare.
Molto probabilmente finiremo per perdere ancora tempo. Tutti conoscono e conosceranno i candidati, tutti conoscono coloro che da mesi si muovono alle spalle dei candidati. Allora, cosa cambierà?
Che il verde è importante, che lo sport fa bene, che la pesca è un settore economico importante per la città, che vanno tolti i nastri trasportatori, che serve un campo sportivo fuori dal centro cittadino, che il personale del Comune è a corto di personale, che si sono ridotti i trasferimenti di risorse finanziarie statali agli enti locali, e banalità varie e assortite, questo lo sappiamo tutti. Ce lo dicono da anni. Bisognerebbe pianificare una soluzione al problema. Anche mia nipote di 7 anni lo capisce. Lo fa per i compiti.
Qui parliamo dell’Amministrazione di un Comune che, a differenza degli altri enti interessati in Capitanata dallo scioglimento dei rispettivi consigli comunali (Monte Sant’Angelo, Mattinata, Foggia, Orta Nova, Cerignola, Trinitapoli, ecc.), è ancora in un preoccupante stato di abbandono. Nella confusione più totale. Soprattutto continua l’assenza di una seria pianificazione.
Nessuno prova davvero un senso di vergogna? Chi ricopre un ruolo ufficiale a livello regionale non si sente responsabile della situazione attuale?
Non sono i numeri, le liste piene di persone che non hanno idea di dove essere e cosa fare, che possono risolvere criticità che persistono da anni.
Allo stesso tempo, non c’era bisogno di arresti, interdizioni, allontanamenti, intercettazioni, mani sopra, sotto, di lato, constatare e decretare quanto sia realmente preoccupante la situazione complessiva (sociale – economica – politica – irregolare – occupazionale) del Comune di Manfredonia.
Non è indifferenza, disfattismo, pessimismo o teoria del complotto vacua e superficiale. Non ci sono riflessioni sui temi. Zero.
Al di là di ogni riflessione, la realtà oggettiva che interessa oggi Manfredonia è questa.
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