la riflessione di Gilberto Floriani – .

In occasione della Giornata del Librouna riflessione sulla situazione in Calabria, tra biblioteche in crisi e carenze culturali, è offerta da Gilberto Floriani, da anni alla guida del sistema bibliotecario vibonese.

«Un’occasione – spiega – per riflettere sul ruolo cruciale della lettura nel nostro sviluppo culturale e sociale. Oggi, in concomitanza con la Giornata Internazionale del Libro promossa dall’UNESCO, c’è ci troviamo alle prese con una realtà calabrese che, purtroppo, non brilla per numero di lettori. I dati ci mostrano come la nostra regione sia all’ultimo posto in Europa sotto questo aspetto, con circa due milioni di cittadini – una cifra pari all’intera popolazione – che raggiungono livelli di lettura statisticamente irrilevanti. Come sottolineano gli economisti, esiste una stretta correlazione tra la quantità di lettori e lo sviluppo economico e sociale di un territorio. Non sorprende, questo La carenza culturale rappresenta uno dei mali atavici della questione meridionale, rallentando il progresso di questa parte d’Italia per oltre 160 anni dall’Unità nazionale. Non leggere significa essere culturalmente poveri, privi di curiosità e condannati a un conformismo intellettuale che ci riporta indietro di decenni. Tra i politici che hanno sollevato la questione negli ultimi anni, si distingue Mario Caligiuri, promotore di un Libro Verde sulla lettura che ha avuto il merito di fotografare la situazione e proporre soluzioni per colmare il divario. Purtroppo le sue proposte non hanno avuto seguito per mancanza di risorse. Già nel 1972 – ricorda – lo Stato aveva assegnato alle Regioni il compito di promuovere la lettura, ma fino ad oggi è stato fatto poco. Piace anche agli esponenti Gaetano Cingari, Rosario Olivo e Sandro Principe avevano preso coscienza di questo “ritardo storico”, forse in virtù della loro sensibilità socialista e della conoscenza delle analisi meridionaliste di Gaetano Salvemini”.

«In teoria – sottolinea – nulla ci impedisce di invertire la tendenza e diffondere la cultura della lettura anche in Calabria. Ciò richiede però un impegno congiunto di famiglie, scuola e istituzioni, a partire da un rilancio del ruolo sociale delle biblioteche. Sfortunatamente, il La realtà calabrese presenta ostacoli concreti che ostacolano la diffusione della lettura. Le famiglie che non leggono difficilmente trasmettono questa passione ai propri figli; la scuola, come dimostrano diverse indagini, non sempre riesce a garantire la completa alfabetizzazione degli alunni; le biblioteche, pur numerose sulla carta (oltre cinquecento secondo un recente articolo della Gazzetta del Sud), spesso si trovano in condizioni di degrado e marginalità. Sono emblematici i casi della Biblioteca Civica di Cosenza, chiusa da anni, senza personale e sommersa dai debiti, e del Sistema Bibliotecario Vibonese, un tempo esempio di modernità in un panorama difficile, con gli stessi problemi. Anche la classe politica calabrese non sembra brillare di lungimiranza in questo settore. Il presidente Occhiuto e il vicepresidente Princi, nonostante il loro impegno nella gestione di una regione complessa come la Calabrianon hanno mostrato particolare attenzione al tema della cultura e della lettura”.

“Là strada per progredire – analizza Floriani – è difficile, ma non impossibile. In altre regioni italiane hanno già dimostrato che la presenza di biblioteche belle e funzionali nelle città favorisce indirettamente la lettura e la crescita culturale. Ciò richiede però investimenti concreti: per il personale, per l’utenza, l’ampliamento delle collezioni librarie (con particolare attenzione alla letteratura per ragazzi) e attività di promozione della lettura. In Calabria, la legge sulle biblioteche del 1985 (legge Olivo) è senza finanziamenti da oltre quindici anni. Una situazione inaccettabile, anche considerando le risorse disponibili a livello europeo, che però non possono essere utilizzate per il funzionamento delle biblioteche, ma solo per progetti specifici. Non tutto va male, però. Negli ultimi anni lo è è nata l’associazione di volontariato “Nati per legge”, che opera per la promozione della lettura nella fascia di età 0-6 anni in collaborazione con le biblioteche. Anche il Consiglio regionale ha recentemente approvato una legge a sostegno di questa associazione, pur senza risorse concrete. Giornata del Libro, promossa dall’UNESCO celebrare la lettura e la sua forza di progresso, trova noi calabresi assenti. Un monito a fare di più, a investire nella cultura e nella conoscenza come volano per uno sviluppo sociale ed economico duraturo. Solo così – commenta – potremo riscattare la nostra regione da questo ritardo storico e costruire un futuro migliore per le nuove generazioni”.

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